Valentina Conte per “la Repubblica”
le iene e i furbetti del reddito di cittadinanza 4
Oltre 1 milione di famiglie è in possesso della tessera di cittadinanza su cui sono caricati i soldi di reddito o pensione. Rispetto alle previsioni del governo, si tratta di un successo: il 76% della platea potenziale stimata dal governo M5S-Lega (1 milione e 335 mila nuclei) riceve in media 484 euro al mese. Si tratta del 57% delle famiglie in povertà assoluta stimate dall' Istat.
Un dato che fa dire al premier Conte: «In otto mesi abbiamo il 60% in meno di povertà. Sono orgoglioso, rivendico la misura e mi batterò con tutte le mie forze per conservarla ». Tra gli alleati di governo i giudizi sono però discordi. Italia Viva preferirebbe destinare i soldi ad altro, sebbene il reddito di cittadinanza assomigli molto al Rei istituito dal Pd di Gentiloni. M5S difende a spada tratta la sua storica bandiera, supportato da Palazzo Chigi che nega intenti di modifica o revisione. «Per me e per tutto il Movimento Cinque Stelle reddito di cittadinanza e quota 100 sono misure intoccabili», twitta il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, prima firmataria nel 2013 del progetto di legge sul reddito.
luigi di maio con la postepay in mano
«Chi propone di smantellarle o cambiarle sappia che non avrà mai i nostri voti». Il ministro pd per il Sud Giuseppe Provenzano ha detto a Repubblica che «chi vuole cancellare il reddito non ha mai parlato con chi, grazie a quei soldi, mette insieme il pranzo e la cena». Ma anche lui ammette «storture» da «rivedere».
Magari rinunciando alla natura ibrida dello strumento per tornare ad avere politiche attive per il lavoro separate dall' assistenza ai poveri. Il premier Conte condivide parte dei dubbi: «Il reddito è molto efficace per contrastare la povertà assoluta, ma dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale».
Ma la povertà è stata abolita? Purtroppo no. Il 57% di chi oggi ha in mano la card con reddito o pensione di cittadinanza ha colmato la distanza tra le sue entrate molto basse e la soglia dei 780 euro, identificata come soglia minima per non essere considerati a rischio di povertà, in base alla definizione dell' indicatore ufficiale di povertà monetaria dell' Unione europea.
reddito di cittadinanza per tutti a genova pesce d'aprile
Ma uscire dalla povertà monetaria non è uscire dalla povertà. Il percorso è più lungo e comprende la possibilità di lavorare in modo dignitoso, mandare i figli a scuola, avere accesso alle cure mediche e a una rete sociale di sostegno. I dati a disposizione non consentono di dire se questi obiettivi sono stati raggiunti. Ma certo sono arrivati dei soldi a 1.014.429 famiglie (a 891 mila in forma di reddito, a 124 mila di pensione), quasi 2,5 milioni di persone. In media 522 euro di reddito al mese e 219 euro di pensione.
I punti deboli
di maio reddito di cittadinanza meme su di maio e la card per il reddito di cittadinanza 2
Solo il 36% del sussidio va alle famiglie con figli minori, quelle più a rischio povertà. I single sono il 39% dei beneficiari con 385 euro di assegno medio. Una famiglia di 4 persone senza minori prende quanto una famiglia con 6 o più componenti, tra cui bimbi: circa 600 euro medi. Per mantenere la cifra feticcio dei 780 euro a persona (alla fine i single con cifra piena sono solo il 4,4%), cuore della promozione martellante dei Cinque Stelle, è stata sacrificata la scala di equivalenza: se la famiglia cresce, l' importo non si adegua in proporzione ma molto meno. I disabili sono appena il 21%, perché spesso quelli conviventi con i familiari, seppur bisognosi, sono esclusi perché l' Isee supera il limite richiesto. Le famiglie straniere sono il 10% (11% ricevono il reddito, 2,8% la pensione): in tutto 103 mila. Anche qui le norme stringenti, seppur mitigate da una circolare Inps, ne escludono molti, specie i 10 anni di residenza richiesti.
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La fase due: il lavoro Oltre i soldi, c' è l' attivazione. Così è stato pensato e presentato il reddito. Lo dice anche la legge 26 che lo istituisce: «Misura di contrasto alla povertà volta a garantire il diritto al lavoro». Com' è andata? I dati Anpal - l' Agenzia nazionale per le politiche attive - dicono che su 2,5 milioni di persone che secondo l' Inps beneficiano del reddito solo 791.351 sono " work ready", pronte al lavoro: un terzo.
DI MAIO E LA CARD PER IL REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO
Poco più della metà di questi, 423 mila, è stato contattato dai centri per l' impiego, dove da settembre sono operativi 2.366 navigator, esclusi i 416 della Campania ancora in formazione. In 332 mila hanno sostenuto un colloquio, poi di questi 220 mila hanno sottoscritto il Patto di servizio. Alla fine hanno trovato un posto di lavoro 28.763: il 67% (poco più di 19 mila) con contratto a termine, il 18% stabile (5.177), il resto apprendistato e tirocinio. Il 36% dei posti ricade in Sicilia, Campania e Puglia. Non sorprende visto che i beneficiari di reddito sono al 62% al Sud. Napoli ne ha 108 mila, più di Lombardia e Veneto sommati (95 mila). Campania e Sicilia ne ospitano il 38%. Alla fine dunque meno di 29 mila occupati su 791 mila occupabili: il 3,63%.
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Ma il reddito serve?
«Corriamo un rischio grave», avverte Cristiano Gori, ex coordinatore dell' Alleanza contro la povertà. «Le aspettative sbagliate sul reddito come strumento per trovare lavoro possono delegittimare l' intera lotta alla povertà. Sbagliato difenderlo a prescindere, senza vederne i difetti. Sbagliato raderlo al suolo. La lotta alla povertà non si fa con una riforma all' anno».