LE REGIONI CORRONO AI RIPARI - DE LUCA FERMA LE SCUOLE FINO AL 30 OTTOBRE - CHIUSI ANCHE I CIRCOLI E FESTE LIMITATE AI FAMILIARI CONVIVENTI - ANNUNCIATE NUOVE RESTRIZIONI NEL LAZIO, IN PUGLIA, IN TOSCANA E VAL D’AOSTA - IL BOOM DEI CONTAGI, IN EFFETTI, COMINCIA AD IMPENSIERIRE ANCHE LA BORSA: IERI, ASSIEME AGLI ALTRI LISTINI EUROPEI, PIAZZA AFFARI HA CHIUSO IN FORTE CALO (-2,77%)
-Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
«Dobbiamo essere pronti a misure restrittive mirate, a lockdown molto parziali, nel caso aumenti la curva dei contagi». Aveva detto così, ieri mattina, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in tv a L'Aria che Tira su La7. Poi è arrivato il bollettino della Protezione civile, con il record dei nuovi contagi (8804) e il raddoppio dei morti (83). E subito quelle parole si sono fatte realtà. Da Nord a Sud, le Regioni adesso corrono ai ripari: il governatore Vincenzo De Luca ha deciso che da oggi fino al 30 ottobre rimarranno chiuse le scuole in Campania, chiusi anche i circoli e feste limitate ai familiari conviventi.
Pure nel Lazio si annunciano nuove restrizioni: «Se non si piega la curva» dei contagi «inevitabili ulteriori misure», ha detto l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato: 307 nuovi positivi, ieri, solo a Roma. E ancora: sospese le gite parrocchiali a Molfetta; a Bergamo e Palermo niente alcol in piazza dalle 21 alle 6; il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ha indetto lo stop alle visite nelle Rsa. In Valle d'Aosta, il presidente Renzo Testolin ha dichiarato «zone rosse» i comuni di Saint-Denis, Verrayes e Chambave con tamponi per tutta la popolazione.
Giro di vite pure in Alto Adige: Sesto e Monguelfo «zone rosse» per 14 giorni. E a Bolzano da oggi chiuso il liceo classico Carducci con didattica a distanza per 760 alunni. Così, davanti allo spettro della seconda ondata, sono risuonate di conforto le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella: «Stiamo resistendo e ne stiamo uscendo, malgrado tutto, ma ora bisognerà essere estremamente prudenti».
Poi, dal Colle un forte monito: «Il virus dell'individualismo, la riemersione dell'ego dei singoli e degli Stati, è altamente pericoloso a somiglianza di quello che ci attanaglia in questi mesi». Il Covid, appunto. Di certo, però, la scuola è il punto critico: governo e Regioni riflettono sulla possibilità di prevedere orari flessibili (anche il pomeriggio) allo scopo di diminuire i picchi di utenza sui mezzi di trasporto.
«Se non vogliamo sacrificare gli studenti - la chiosa del ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina - si può lavorare ancora di più per lo smart working dei dipendenti pubblici». Insomma, tutto pur di evitare il peggio e il presidente dell'Emilia-Romagna, Bonaccini, ieri l'ha detto chiaramente: «Un lockdown generalizzato? Da pandemia sanitaria si passerebbe ad una pandemia economica e sociale...». Il boom dei contagi, in effetti, comincia ad impensierire anche la Borsa: ieri, assieme agli altri listini europei, Piazza Affari ha chiuso in forte calo (-2,77%). Il Ftse Mib ha fermato le contrattazioni a 19.065 punti, con 39 titoli su 40 in rosso.