RICCARDO FAGGIN VOLEVA DAVVERO MORIRE? – IL 26ENNE, MORTO VICINO PADOVA DOPO ESSERSI SCHIANTATO CON LA SUA AUTO,  AVEVA IN PROGRAMMA UN VIAGGIO IN GIAPPONE E MAGARI CREDEVA SOLO DI GUADAGNARE TEMPO E RIMEDIARE AL CASTELLO DI BUGIE RACCONTATO A TUTTI SULLA SUA LAUREA (CHE NON ERA IN PROGRAMMA: AVEVA DATO MENO DI METÀ DEGLI ESAMI) – UN AMICO: “SI ERA ISOLATO. DICEVA CHE ERA SCAZZATO E NON AVEVA VOGLIA: PENSAVAMO FOSSE UN MOMENTO, E INVECE È ANDATO AVANTI” – IL PADRE: “TORNARE INDIETRO VOLEVA DIRE RINNEGARE SE STESSO”

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Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”

 

RICCARDO FAGGIN

[…] Il capolinea doveva essere qui, al ristorante Peraretto, un agriturismo nella quiete gentile dei colli euganei. Era tutto pronto per la sera di martedì 29 novembre: tavolata per quindici, menù del territorio; Cabernet e Serprino per innaffiare, il brindisi. E poi gli impiattamenti artistici che tanto piacevano a papà Stefano.

 

[…] La storia lacerante di Riccardo Faggin. La finta laurea di cui si doveva parlare ma non troppo, e che dunque non bisognava infine festeggiare. Perché non esisteva. La fiction portata fino in fondo, prima che il castello di carte si afflosciasse e la Opel Corsa finisse contro un platano senza lasciare nessun segno di frenata: dettaglio che parla.

 

Era questo, al civico 26 di via del Molino, a Cinto Euganeo, il posto scelto da Riccardo per celebrare il traguardo della pergamena immaginaria mai conseguita in Scienze infermieristiche. Il mondo parallelo cucito intorno a sé. In quella proiezione bidimensionale e un po' goffa architettata dal ventiseienne di Abano Terme.

 

Riccardo Faggin e il padre Stefano

Uomo sensibile, il sogno di diventare un paramedico del soccorso alpino, la promessa di un viaggio premio in Giappone e invece riposa all'obitorio in attesa di capire se la Procura disporrà l'autopsia.

 

[…] Davvero a Faggin mancava solo l'esame di Filosofia della Nursing per laurearsi in infermieristica? Davvero si era incagliato su un esame ma poi la strada era in discesa? «Metà esami? No, meno». Voci che arrivano dall'università di Padova, e va detto che l'ateneo, sulla contabilità delle prove superate da Faggin, nulla può né vuole dire. […]

 

«Si era isolato. Diceva che era scazzato e non aveva voglia: pensavamo fosse un momento, e invece è andato avanti». Ha la voce incerta di chi ancora non ha metabolizzato uno dei pochi amici con cui Riccardo riusciva a aprirsi. Coetaneo di Montegrotto, chiede l'anonimato anche se la sua foto insieme a Ricky, abbracciati, è sul profilo Facebook della vittima.

incidente riccardo faggin 3

 

«Dal 2020 non aveva postato più niente. Si usciva, si andava a fare l'aperitivo: ma non pubblicava». Nel barometro delle vite dei giovani i social sono come il mercurio: da lì si capisce tanto.

 

«No, quella sera non lo abbiamo visto », raccontano al bar Dedalo Sapori. Montegrotto Terme, 11mila abitanti. Abano, dove abitava Ricky, è sei chilometri più su. Sono i due Comuni delle cure termali. Il Dedalo è meta di riferimento per l'happy hour. Spritzetti, chiacchiere, motorini, lavoratori, studenti. Studenti che mollano e si mettono a lavorare perché - proverbio veneto - «chi che ga schei, ga sempre rason ».

 

casa riccardo faggin 2

Glielo dicevano a Riccardo, papà Stefano e mamma Luisa. Non dei soldi che danno ragione, macché. Gli dicevano che a 26 anni devi quagliare: o studi o lavori. Intanto rotolavano bugie bianche. Forse anche agli amici. Voleva essere all'altezza Ricky, e scivolava.

 

«A primavera ci aveva detto che era finalmente riuscito a superare l'esame in Filosofia del Nursing dove era stato bocciato due volte », racconta il padre, titolare di un'azienda informatica, volontario della Croce verde. «"Sono pronto per la tesi", ci aveva raccontato». Argomento: analisi sulla percezione del servizio sanitario da parte dei pazienti prima e dopo il Covid.

RICCARDO FAGGIN

 

«Non ha mai voluto farmela leggere: voleva fosse una sorpresa». Dell'esistenza di quella tesi Stefano Faggin dubita assai. […] Domanda: perché la tesi sui pazienti "prima e dopo il Covid"? Che Riccardo sia entrato in crisi con il lockdown è un dato certo: lo dicono il padre, la madre, gli amici. Per tirarsi fuori aveva scelto di infilarsi nello spazio stretto delle balle. Si sono gonfiate come una slavina.

 

«Tornare indietro voleva dire rinnegare se stesso»: ancora il papà. Forse, persino l'incidente doveva essere un falso: finire contro un albero, ok. Ma mica per togliersi la vita. Avevano comprato l'abito per la festa, l'aveva scelto insieme al fratello. Gli avevano regalato i soldi per il viaggio in Giappone. Voleva andarci a marzo per la fioritura dei ciliegi. La sua corsa l'ha conclusa in autunno contro un platano.

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