RICORDATE L'INCIDENTE AEREO DEL 2009 IN CUI PERSERO LA VITA I TRE ITALIANI DELLA PROVINCIA DI TRENTO? AIRFRANCE E AIRBUS ANDRANNO A PROCESSO PER OMICIDIO COLPOSO - SECONDO LA RICOSTRUZIONE I PILOTI FURONO PRESI DAL PANICO PER VIA DI UN MALFUNZIONAMENTO DELLA STRUMENTAZIONE MENTRE ERANO NEL PIENO DI UNA TEMPESTA - L'ACCUSA E' DI NEGIGLENZA E IMPRUDENZA
-Dagotraduzione dal DailyMail
AirFrance ed Airbus dovranno affrontare un processo per omicidio colposo per l'incidente aereo del 2009 in cui morirono 228 persone, tra cui anche tre trentini, Rino Zandonai, 60 anni, di Villa Lagarina, direttore dell'associazione Trentini nel Mondo, Giambattista Lenzi, 58 anni, di Samone, consigliere provinciale dell'Unione per il Trentino e Luigi Zortea, 66 anni, di Canal San Bovo, sindaco dello stesso paese.
Il volo AF447 partito da Parigi con destinazione Rio de Janeiro si inabissò nell'Oceano Atlantico il 1° giugno 2009. Secondo la ricostruzione i piloti si lasciarono prendere dal panico per via del malfunzionamento di alcune apparecchiature di bordo durante una tempesta.
Il relitto è stato ripescato due anni dopo a una profondità di quasi 4.000 metri. L'indagine che ne è seguita ha concluso che l'incidente fu causato da un errore del pilota Air France e da problemi tecnici.
Nonostante le conclusioni degli investigatori, il caso fu inizialmente archiviato. Oggi la notizia, arrivata da una fonte legale della Corte di Appello di Parigi, che ribalta la decisione.
«Salvo un altro appello, le società, accusate di omicidio colposo, saranno processate per negligenza e imprudenza».
I pubblici ministeri che hanno sostenuto l'accusa imputato alla compagnia aerea francese di non aver fornito adeguata formazione ai piloti sull'eventuale malfunzionamento dei tubi di Pitot, che consentono di monitorare la velocità dell'aereo.
Dopo la sentenza, Airbus ha indicato che ricorrerà in appello.