RIDER BENE CHI RIDER ULTIMO – PER I GIUDICI I FATTORINI SONO LAVORATORI DIPENDENTI E GLOVO LI DOVRÀ PAGARE ADEGUATAMENTE – GLI AVVOCATI DEI RIDER: “QUESTI LAVORATORI VENIVANO MESSI SU STRADA IN CONDIZIONI DI PERICOLO, SENZA ALCUN TIPO DI TUTELA SULLA SICUREZZA SENZA VISITA MEDICA PRE-ASSUNTIVA, SORVEGLIANZA SANITARIA, INFORMAZIONE E FORMAZIONI SUI RISCHI” – L’ALGORITMO POTREBBE SFAVORIRE I RIDER CHE SI SONO INFORTUNATI O HANNO SCIOPERATO…

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1. «I RIDER SONO LAVORATORI SUBORDINATI»

Estratto dell’articolo di S. Lor. per il “Corriere della Sera – ed. Torino”

 

RIDER GLOVO

Riceveranno una somma di denaro che dovrà colmare la differenza retributiva tra il loro stipendio e quello che avrebbero percepito se fossero stati assunti come dipendenti. Questo è ciò che ha disposto il Tribunale civile di Torino, che ha stabilito che i ciclofattorini di Glovo debbano essere riconosciuti come lavoratori subordinati. […] Altre due richieste avanzate dai lavoratori, però, non sono state accolte.

 

La prima si riferiva alla «mancanza di trasparenza» dell'algoritmo utilizzato dall'azienda per assegnare gli incarichi, che secondo i ricorrenti avrebbe effetti discriminatori sui lavoratori in sciopero. La seconda era legata a carenze e omissioni in materia di sicurezza sul lavoro [...]

RIDER GLOVO

 

Per quanto riguarda invece il tema dell'algoritmo, Druetta afferma che «la trasparenza è fondamentale e il diritto di sciopero va tutelato». E questo, dal suo punto di vista, non sarebbe accaduto. Piuttosto, i rider in sciopero avrebbero finito per non essere più chiamati per le consegne.

 

E se i legali dei ciclofattorini non sono del tutto soddisfatti, gli avvocati di Glovo non possono cantare vittoria […] nel pomeriggio la società ha annunciato che dopo il deposito delle motivazioni del giudice presenterà ricorso in appello per «ribadire la legittimità del proprio modello operativo». […]

 

2. PER IL TRIBUNALE I RIDER DI GLOVO SONO DIPENDENTI

Estratto dell’articolo di F. Cr. per “la Repubblica – ed. Torino”

[...] Quella del riconoscimento del lavoro subordinato è ormai da qualche anno una strada che solitamente i giudici seguono nelle cause di lavoro, dopo i primi pronunciamenti avvenuti proprio al tribunale del lavoro di Torino.

RIDER GLOVO

 

Tuttavia gli otto lavoratori che hanno fatto causa - assistiti dagli avvocati Giulia Druetta e Sergio Bonetto - avevano provato a spostare un po' più in avanti la frontiera delle tutele e dei diritti e avevano fatto rivendicazioni più ampie, che toccavano ambiti - come quello sulla sicurezza del lavoro e sulla trasparenza dell'app che regola le consegne - ancora poco normate dal punto di vista legislativo e in cui la magistratura non prende una posizione favorevole al lavoratore.

 

«Faremo ricorso in appello - dice l'avvocata Druetta -. Questi lavoratori venivano messi su strada in condizioni di pericolo, senza alcun tipo di tutela sulla sicurezza senza visita medica pre-assuntiva, sorveglianza sanitaria, informazione e formazioni sui rischi. Il lavoratore ha diritto alla salute e sicurezza e quindi ha diritto non essere esposto a rischio. Non si deve solo pensare a un risarcimento se il rider si fa male o muore». L'altra battaglia portata davanti al giudice Sonia Salvatori era per la «mancanza di trasparenza» dell'algoritmo utilizzato dall'azienda per assegnare gli incarichi.

RIDER DI GLOVO A ROMA

 

Secondo i lavoratori infatti si producevano delle discriminazioni di trattamento (per esempio con delle penalizzazioni sulle consegne) nei confronti di quei ciclofattorini che non avevano partecipato agli scioperi o di chi si era infortunato e non era più stato chiamato a lavorare dopo lo stop. […]