IL RITORNO DELL’ARES-GATE - GABRIEL GARKO E’ STATO ASCOLTATO PER QUATTRO ORE NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO DELLO SCENEGGIATORE TEODOSIO LOSITO - POTREBBE TOCCARE ANCHE AD ALBERTO TARALLO, ACCUSATO DI ESSERE IL “LUCIFERO” A CAPO DI UNA FANTOMATICA SETTA AI TEMPI DELLE PRODUZIONI TV - IMMA BATTAGLIA, MOGLIE DI EVA GRIMALDI: “ALL’ARES DICEVANO CHE SE EVA AVESSE CONTINUATO A FREQUENTARE LE LESBICHE NON AVREBBE MAI PIÙ LAVORATO - C'ERA ATTENZIONE MANIACALE ALLA SUA ESPOSIZIONE PUBBLICA”
-1 - GARKO HO MENTITO PER ANNI E IL PM LO ASCOLTA PER 4 ORE
Michela Allegri per “il Messaggero”
Pressioni psicologiche, flirt inventati, vita personale messa sotto stretto controllo, un clima «da setta» che potrebbe in qualche modo essere collegato al suicidio di una persona: lo sceneggiatore tv Teodosio Losito, trovato impiccato nella sua casa di Roma nel gennaio del 2019. Dai salotti della tv, il divo del piccolo schermo Gabriel Garko è arrivato ieri in Procura a Roma per raccontare, in qualità di testimone, la sua versione dei fatti sulla Ares Produzioni, la società fondata da Losito e dal compagno Alberto Tarallo, che ha lanciato molte fiction di successo, come Il bello delle donne e Caterina e le sue figlie.
L'attore nei mesi scorsi aveva lasciato intendere in diretta tv di avere dovuto fingere per anni relazioni in realtà inesistenti. Due giorni fa il pm Carlo Villani, che indaga per istigazione al suicidio, ha ascoltato anche l'attrice Rosalinda Cannavò, alias Adua Del Vesco, ex fidanzata - fasulla - di Garko.
Era stata proprio lei, con le parole sussurrate in una conversazione notturna all'interno della casa del Grande Fratello Vip, ad alzare il polverone sulla Ares. In settembre, parlando con l' attore Massimiliano Morra, ha ricordato il periodo - descritto come difficilissimo e terribile - in cui entrambi lavoravano per la stessa casa di produzione, che in tanti hanno identificato nella Ares di Tarallo. Parlando della morte di Losito, la Cannavò ha detto: «Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato!
Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei qui... che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l'artefice di tutto questo schifo». Insieme a Morra ha poi descritto un clima da «setta» e ha fatto riferimento al capo, soprannominato dai due «Lucifero».
L'ESPOSTO
Dopo queste parole i familiari di Losito hanno presentato un esposto in Procura chiedendo ai pm di fare chiarezza. Da qui le audizioni di questi giorni. Garko è stato convocato perché le sue dichiarazioni all' interno della casa del Gf Vip erano state considerate rilevanti.
Ex fidanzato della Cannavò, aveva detto in diretta di essere stato protagonista di una «favola finta», parlando poi della sua sofferenza per il suggerimento che gli sarebbe stato dato per anni di accompagnarsi a diverse donne pur di non rivelare quello che lui ha definito «il segreto di Pulcinella». Ieri Garko, protagonista delle fiction più famose lanciate dalla Ares, è stato ascoltato dal pm per circa quattro ore. Uscendo dal tribunale non ha voluto fare commenti: «Non posso dire nulla».
La prossima settimana, negli uffici di piazzale Clodio proseguirà la sfilata di vip. Il prossimo ad essere convocato potrebbe essere Massimiliano Morra, protagonista insieme alla Cannavò della conversazione notturna. Poi potrebbe essere il turno di Tarallo che, lo scorso ottobre, era intervenuto sullo scandalo durante un' intervista a Non è l' Arena, su La7. «Le rivelazioni di Adua Del Vesco e la storia della setta? Credo che qualcuno abbia architettato questa cosa contro di me», aveva detto.
E ancora: «Al massimo organizzavamo dei pranzi e ci veniva Ursula Andress. Le fiction duravano diversi mesi e ci sono stati momenti in cui quattro interpreti, i più giovani e deboli nella recitazione, vivevano nelle dependance della mia villa a Zagarolo: c' era un insegnante di recitazione, studiavano inglese, io la sera vedevo quello che avevano fatto. Ma non c' è mai stata alcuna costrizione».
Poi ha parlato del suo amore, durato vent' anni, con Losito e ha letto in studio la lettera d'addio dello sceneggiatore: «È un anno che lottiamo contro i mulini a vento, ci hanno preso per il c..., hanno usato una cattiveria più estrema per farmi e farci del male e ancora non riesco a capirne il motivo. Come da prassi si è creato il vuoto intorno a me, a noi. Il carro non è più quello dei vincenti. A chi abbiamo dato tutto di noi stessi ci ha sputato in faccia e oggi giudica che siamo dei rami secchi».
2 - IMMA BATTAGLIA: «DISSERO AD EVA: SE FREQUENTI PERSONE GAY NON LAVORERAI PIÙ»
Estratto dell’articolo di Ilaria Ravarino per “il Messaggero”
«[…] Se c' è una denuncia è giusto che la magistratura faccia il suo corso, ma mi sembra strano che non sia venuto tutto fuori prima». Così l' attivista Imma Battaglia, da 11 anni compagna e da due moglie dell' attrice Eva Grimaldi - a lungo sotto contratto per la Ares Film - ha commentato ieri gli sviluppi del caso Ares gate. […]
Che idea si è fatta della vicenda?
«Penso che le dichiarazioni rilasciate durante il Grande Fratello siano molto forti, anche troppo. […] Anche io, al posto della famiglia di Teodosio Losito, avrei chiesto e preteso l' intervento della magistratura. […]».
Pensa che non siano vere?
«[…] nutro dubbi sul tempismo. […] Mi viene il dubbio della spettacolarizzazione: se ne parla adesso solo perché adesso fa effetto.»
Come sta Grimaldi?
«[…] è sconvolta, perché ha avuto con Tarallo e Teodosio Losito dei rapporti: sono cresciuti insieme, era una bambina quando li frequentava. È anche molto riconoscente. Alberto lo ha vissuto come un uomo-guida. […]».
È vero che Losito si era opposto alla vostra relazione?
«Sì, ero molto delusa e arrabbiata. […]».
Qual era il problema?
«Dicevano che se Eva avesse continuato a frequentare le lesbiche poi si sarebbe detto che era lesbica, e non avrebbe mai più lavorato. Cose di un' altra epoca».
La Ares era una setta?
«Questo non l' ho mai detto. È un discorso diverso. Nel caso di Eva c' era sicuramente un' attenzione direi maniacale ai suoi momenti di esposizione pubblica». […]