LA RIVINCITA DELL’AMANTE – DOPO ESSERE SMERDATA PER ANNI, CAMILLA METTE A SEGNO UNA NUOVA VITTORIA: LA REGINA “PREMIA” LA NUORA, UN TEMPO TANTO MALVISTA, CON L’ORDINE DELLA GIARRETTIERA – UN RICONOSCIMENTO PUBBLICO PER L’IMPEGNO CHE ORMAI SVOLGE DA ANNI AL FIANCO DI QUEL PESCE LESSO DI CARLO: A DIFFERENZA DI DIANA, INFATTI, LEI EVITA I RIFLETTORI E…
-Enrica Roddolo per www.corriere.it
Per Camilla, è il riconoscimento pubblico dell’impegno di decenni ormai, nel servizio della Corona. Sempre senza cercare i riflettori. Anzi, rifuggendoli. In quanto Royal Companion, la duchessa non entra nel conto delle sole 24 personalità che possono
Honi soit qui mal y pense. Sia maledetto chi pensa male. Mai come oggi - mentre Camilla è stata investita ufficialmente del più antico e nobile Ordine cavalleresco britannico, risalente a Edoardo III, nel Trecento (1348) – il motto dell’Order of the Garter è attuale.
Per un duplice motivo: il primo è Andrea, il principe figlio amatissimo della regina che in primavera ha patteggiato per concludere la questione legale con Virginia Giuffre e che avrebbe voluto esserci con il resto dei Windsor alla cerimonia dell’Ordine della Giarrettiera. E invece «per decisione di famiglia» è stato invitato a non sfilare con gli altri esponenti del casato per le vie di Windsor dove si svolge la cerimonia.
E poi per Camilla, che l’investitura di oggi come Royal Companion of the Most Noble Order of the Garter, e quella foto che ha il sapore di un’incoronazione ufficiosa con la regina al suo fianco e Carlo, proietta in modo sempre più esplicito verso il futuro di regina consorte.
A proposito della foto, è anche la prima volta dalla pandemia, che la regina si fa fotografare nella tenuta da cerimonia (con l’abito lungo bianco, come prescrive il cerimoniale e come infatti sino a due anni fa compariva sempre alla State opening of Parliament). Ma con il bastone a sorreggerla. Un bastone che non toglie nulla alla sua solennità va detto.
Ed è il primo impegno in presenza per la regina, dal weekend del Giubileo di Platino (ultima apparizione il 5 giugno al balcone di Buckingham Palace).
A ricevere le insegne dell’Ordine che ha nella cappella di St George a Windsor il, suo «culto» laico e il suo cuore, anche l’ex (contestatissimo) premier Tony Blair. Contro la sua investitura una petizione firmata da 1, 5 milioni di cittadini britannici. Entrambi, Camilla e Blair, la regina non li ha amati. Camilla colpevole di essere quella «terza» persona nel rapporto d’amore descritto da Diana nella celebre (e poi passata sotto la lente) intervista alla Bbc, per il programma «Panorama».
Tony Blair l’aiutò nel momento difficile della tragedia di Diana, a organizzarne i funerali, ma fu un aiuto che la sovrana visse come una forzatura forse ad aprirsi a un’emotività che considerava poco consona al ruolo di guida del Paese. Risultato: era rimasto il solo con Alec Douglas-Home tra i primi ministri della regina fino al tempo di Blair, a non aver ricevuto nulla.
Ma se a Blair è toccata un’attesa di 14 anni per il titolo, andò peggio a Edward Heath che attese 17 anni. Adesso per Camilla come per il primo ministro degli anni della Cool Britannia, è arrivata però l’ora del riscatto. Scoccata con la mezzanotte del 2021. Con l’assegnazione delle onorificenze di fine anno. La regina distribuisce i suoi «titoli» onorifici in due occasioni: a fine anno e al momento del suo compleanno ufficiale.
Camilla adesso, per grazioso desiderio della regina, è infatti Royal Companion del Most Noble Order of the Garter, insomma del più nobile e ambito ordine cavalleresco della Gran Bretagna 2022. Per Camilla, è il riconoscimento pubblico dell’impegno di decenni ormai, nel servizio della Corona. Sempre senza cercare i riflettori. Anzi, rifuggendoli. In quanto Royal Companion, la duchessa non entra nel conto delle sole 24 personalità che possono comporre il numero dei Knight (Cavalieri) o Lady (Dame) che compongono l’assetto dell’Ordine.
Un’investitura che in modo per nulla velato conferma quanto ormai la duchessa di Cornovaglia goda della sua fiducia e della sua stima. Un modo per dire quindi che quando toccherà a Carlo regnare, la sua compagna fedele di una vita avrà davvero tutte le carte in regola per sedere al suo fianco.