ROMA SPROFONDA! – LA VORAGINE CHE SI È APERTA AL QUADRARO È L’ULTIMA DI UN A LUNGA SERIE: NELLA CAPITALE SE NE REGISTRANO PIÙ DI 100 L’ANNO – IL MOTIVO? LO SPIEGANO I GEOLOGI: "ROMA È STATA COSTRUITA COL TUFO, RECUPERATO SOTTO TERRA OLTRE LE MURA DELL’ANTICA URBE. SULLA STESSA TERRA CI ABBIAMO COSTRUITO NEGLI ANNI '60, QUANDO I CONTROLLI NON ERANO COSÌ ACCURATI COME OGGI" - L'ULTIMA VORAGINE HA INGHIOTTITO DUE AUTO E HA OBBLIGATO 36 FAMIGLIE A...
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LA CAPITALE SPROFONDA SULL’ANTICA ROMA DI TUFO, CATACOMBE E CUNICOLI: NESSUNA ZONA È AL SICURO. LA MAPPA DELLE STRADE A RISCHIO VORAGINI
Estratto dell’articolo di Valentina Lupia per www.repubblica.it
Con cento voragini all’anno, quella della Capitale è tra le aree al mondo maggiormente interessate dai fenomeni di sprofondamento improvviso del terreno. A dirlo è l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) all’interno della relazione sulla “Suscettibilità ai sinkholes antropogenici”, voragini aperte a causa della rottura di tubature idrauliche o in seguito a crolli di cavità sotterranee realizzate dall’uomo.
Come quella che si è aperta ieri all’altezza del civico 54 di via Sestio Menas, al Quadraro, «una zona già nota per le sue cavità sotterranee», sottolinea la geologa Stefania Nisio, dirigente dell’Ispra.
Troppo fragile il suo sottosuolo, scavato fin dai tempi degli Antichi Romani, per reggere l’urto dell’urbanizzazione incontrollata: «Roma — spiega — è stata costruita col tufo, recuperato sotto terra oltre le mura dell’antica Urbe».
Solo che poi su quella terra che un tempo era solo campagna «ci abbiamo costruito e tutti quei controlli del sottosuolo che oggi sono di rigore, negli anni ’60 non si facevano».
E così «oggi noi soffriamo di quello che è stato costruito in passato». Questo dicono gli esperti parlando di quel fazzoletto di strade e piazze strette tra via dei Quintili, via Cincinnato e via Columella, dove nel 2010 si era aperta una maxi-voragine. L’ennesima in città, visto che se ne registrano «ormai cento all’anno», prosegue Nisio. Il record è stato raggiunto nel 2018, con 175 “sinkholes” dentro al Raccordo.
Il quadrante più a rischio è composto da parte del municipio I e poi dal V, dal VI, dal VII e dall’VIII, quindi dall’area delle catacombe dell’Appia Antica e della Caffarella, dal Tiburtino sfruttatissimo per l’estrazione di pozzolana e tufo, dalle cave sotto al Quadraro. Via Columella, dicevamo, «è stata interessata da molti sprofondamenti che hanno portato all’evacuazione di edifici nel 1957, 1969, 1971» e altre voragini si sono aperte «nel 2005, nel 2010 e nel 2014». […]
QUADRARO, VORAGINE INGHIOTTE DUE AUTO CREPE IN UN PALAZZO: FAMIGLIE EVACUATE
Estratto dell’articolo di Fla. Sav. per “Il Messaggero – Cronaca di Roma”
L'ordine di evacuazione per le 36 famiglie della palazzina di via Marco Celio Rufo, al Quadraro, è arrivato nel primo pomeriggio di ieri. Una misura disposta dai vigili del Fuoco che hanno eseguito controlli e accertamenti in tutto il quadrante dove nella notte tra mercoledì e giovedì, in via Sestio Menas, si è aperta una voragine profonda 13 metri e larga otto. Un cedimento dell'asfalto che ha inghiottito due auto parcheggiate. Nessuno è rimasto ferito ma ora il livello di allerta è massima e per motivi di sicurezza è stata disposta la misura per i condomini della palazzina al civico 16 di via Rufo.
In serata il sindaco Roberto Gualtieri ha incontrato i residenti: «Si tratta di un'evacuazione temporanea - ha sottolineato - non appena saranno terminate le verifiche di stabilità, potranno rientrare nelle proprie abitazioni. Chi non ha trovato una soluzione alternativa, il Municipio ha messo a disposizione la scuola del quartiere. Intanto proseguono i lavori di messa in sicurezza e di rafforzamento della strada». Sono 12 le persone che hanno chiesto soluzione alloggiativa. Per questa mattina è convocata la commissione verifica statica edifici privati».
L'allarme al Quadraro è scattato poco dopo la mezzanotte. I primi a intervenire sul posto chiamati dai residenti sotto choc sono stati i pompieri del Tuscolano che nella notte hanno recuperato le macchine finite nella maxi buca e messo in sicurezza l'area del cedimento. I vigili urbani dei gruppi Tuscolano e Prenestino hanno invece transennato l'area limitrofa e disposto la chiusura di via Menas - fino a via Quinto Novio- dove da ieri è stato allestito il cantiere per gli interventi. Tecnici e periti del Comune di Roma lavoreranno anche nei prossimi giorni per risalire alle cause del cedimento. […]
Intanto tecnici e periti lavorano senza sosta e via Menas da ieri mattina è un cantiere a cielo aperto: due camion dei vigili del Fuoco stazioneranno lungo la strada fino al termine delle prime operazioni di messa in sicurezza. Su disposizione della polizia Locale, che manterrà i presidi notturni come misura anti sciacalaggio, il tratto finale della strada - circa 200 metri - è stata chiusa. Sul posto, fino a cessata emergenza, resteranno anche due squadre della protezione Civile.