ROSSO MESTRUO! – L’ULTIMA MINCHIATA CHE DOVREBBE INFLUIRE SULLA PARITÀ DI GENERE: LA MULTINAZIONALE AMERICANA PANTONE HA CREATO UNA NUOVA SFUMATURA DI ROSSO CHIAMATA “PERIOD” PER ABBATTERE I PREGIUDIZI SULLE MESTRUAZIONI...
-Caterina Belloni per “la Verità”
Da qualche giorno le aziende e i creativi di tutto il mondo possono contare su una nuova sfumatura di rosso. In inglese si chiama «period», che in italiano si tradurrebbe «ciclo».
Un appellativo decisamente insolito per un colore, se non fosse che serve a spiegare il concetto da cui è stato ispirato.
La nuova nuance lanciata dalla multinazionale americana Pantone, infatti, rappresenta le mestruazioni. Se fosse solo una trovata pubblicitaria sarebbe già discutibile, ma il problema è che questa tonalità innovativa ha anche una finalità a sfondo sociale: abbattere i pregiudizi su «quei particolari giorni del mese».
Dietro il progetto del rosso rivoluzionario c' è una collaborazione tra l' azienda statunitense, che si occupa di tecnologie per la grafica e di catalogazione dei colori (ne ha identificati già 2.625) e un marchio svedese di prodotti femminili: Intimina. Insieme hanno pensato di proporre un prodotto che punta a un obiettivo anche politico: portare in piena luce un fenomeno naturale, che in genere resta nell' ombra e a proposito del quale c' è una forma di riservatezza estrema, quasi una negazione.
Di ciclo mestruale in effetti non si parla nelle conversazioni tra amici, perché non è un argomento interessante e talvolta genera imbarazzo e disagio. Una cosa che del resto accade anche per altre espressioni corporee, funzionali e quotidiane, che si preferisce non pubblicizzare a cena o quando si beve un caffè. Le mamme raccomandano ai loro bambini «discrezione» su questi temi sin da quando sono alla scuola materna, ma la loro attitudine non ha influito sulle due aziende. Anzi.
Nella presentazione del nuovo prodotto la vicepresidente del Pantone Color Institute, Laurie Pressman, ha precisato: «Volevamo ottenere una tonalità rossa accesa e avventurosa che facesse sentire le persone orgogliose di ciò che sono. In grado di celebrare con passione l' eccitante e potente forza vitale con cui sono nate, di poter parlare spontaneamente e apertamente di questa funzione corporea pura e naturale».
Peccato che più che portare alla luce un fenomeno che tutti conoscono - fosse anche solo per gli spot tv sugli assorbenti - si sia finito per mettere sotto i riflettori qualcosa di assolutamente privato. Se infatti è sacrosanto che nel 2020 sia noto anche agli uomini il fatto che le donne ogni mese hanno il ciclo, pare eccessivo che su questa vicenda si debba costruire una scelta estetica, magari decidendo di dipingere di rosso Period le pareti di casa o di acquistare un mobile che abbia inserti nella stessa tonalità.
Forse nella continua battaglia per la valorizzazione del genere femminile, questa volta si è presa una cantonata. L' intenzione dei creativi di Pantone forse era buona, ma il risultato finale potrebbe diventare destabilizzante. E poi, se davvero si deve lavorare perché il periodo del ciclo mestruale non sia un problema e a causa sua le donne non finiscano vittima di pregiudizi, bisognerebbe assumere altre decisioni.
Ad esempio - come è accaduto in Gran Bretagna - si potrebbe ridurre la tassazione su assorbenti e prodotti igienici femminili. O ancora si dovrebbe ragionare con i datori di lavoro perché vengano riconosciute ore di permesso alle signore che soffrono troppo durante il ciclo mestruale. Solo ipotesi di azioni che aiuterebbero ad affrontare circostanze delicate, senza cercare di «normalizzarle» in modo maldestro. Quanto all' orgogliosa annotazione che il ciclo ha un ruolo chiave nella creazione della vita umana, va segnalato che anche le tonalità traslucide di ovuli e spermatozoi meriterebbero la stessa attenzione. Che sia un' idea per nuovi colori da mettere in catalogo?