UN’ATTENUANTE PER IL MIGRANTE – NEL CASO DI UN 22ENNE MAROCCHINO, ARRESTATO A MILANO PER IL TENTATO FURTO DI UN CELLULARE, LA PERIZIA PSICHIATRICA DISPOSTA DAL TRIBUNALE COLLEGA LA PROPENSIONE AL CRIMINE DEL RAGAZZO CON L'ODISSEA MIGRATORIA DA LUI SUBITA, CON TANTO DI TORTURE IN UN CAMPO DI TRAFFICANTI IN LIBIA – GLI PSICOLOGI: “LA MIGRAZIONE HA AGGRAVATO IN UN POST-ADOLESCENTE I PREESISTENTI ASPETTI DI DISREGOLAZIONE DEL COMPORTAMENTO”
-Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Tra un campo di trafficanti in Libia, in attesa che i familiari in Marocco pagassero il suo riscatto chiesto via foto social di una pistola alla tempia, e l’attraversamento di un confine desertico a piedi, nel miraggio dell’imbarco poi per Lampedusa, «la migrazione ha costituito un fattore patogeno, aggravando in un post-adolescente i preesistenti aspetti di disregolazione del comportamento».
Per la prima volta, a collegare odissea della migrazione e caduta poi nell’illegalità, riconoscendo una parziale «incapacità di intendere e volere» destinata a valere nel futuro processo l’annessa limatura della pena, è la perizia di due psichiatri disposta dal Tribunale di Milano: cioè dal gip Fabrizio Filice che da 7 mesi ha questo 22enne in custodia cautelare per tentata rapina aggravata di un telefonino in Stazione Centrale.
[…]
Le peripezie migratorie hanno «dato dimensione fortemente patologica» al «deragliamento clinico manifestato dopo l’arrivo in Italia con un abuso molto più intensivo di sostanze e la messa in atto di comportamenti criminali»; e ora «la sua alta probabilità di recidiva clinico-comportamentale suggerisce un trattamento giuridicamente vincolato», quantomeno «la presa in carico da parte del servizio psichiatrico» in tandem con un Sert per la tossicodipendenza.