L’ATTORE SOFIANE BENNACER, FIDANZATO DI VALERIA BRUNI TEDESCHI, È ACCUSATO DI STUPRO – A DENUCIARE LE VIOLENZE SESSUALI SONO STATE QUATTRO EX FIDANZATE DEL 25ENNE FRANCESE, CHE È IL PROTAGONISTA DEL FILM “LES AMANDIERS”, DIRETTO DALLA BRUNI TEDESCHI – L’ATTRICE E REGISTA ITALIANA DIFENDE IL COMPAGNO: “SONO SBALORDITA”. E ANCHE LA SORELLA, CARLA BRUNI, È SCESA IN CAMPO, ACCUSANDO LA STAMPA…
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L’attore francese Sofiane Bennacer, fidanzato di Valeria Bruni Tedeschi (e protagonista del suo film «Les Amandiers»), è indagato per stupro e violenza. L’attrice italiana in una dichiarazione difende a spada tratta il suo compagno: «Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. Tengo ad esprimere, innanzitutto, il mio grande rispetto per la libertà di parola delle donne e il mio profondo attaccamento al fatto che possano essere ascoltate. Sono stata io stessa vittima di abusi durante la mia infanzia e conosco il dolore di non essere stata presa sul serio.
Ciò non mi impedisce, tuttavia, di essere sbalordita, leggendo il quotidiano Libération, di vedere il trattamento riservato a un giovane uomo oggetto di un’indagine penale in corso, senza alcun rispetto per le persone che stanno lavorando su questa indagine, né per il principio di presunzione di innocenza. Sono rimasta artisticamente impressionata da Sofiane Bennacer sin dal primo secondo del casting del mio film e ho fortemente voluto che ne fosse l’attore principale nonostante le voci che circolavano, di cui ero a conoscenza. I miei produttori hanno espresso timori e riserve, ma gli ho comunicato che queste voci non dovevano mettere in discussione questa scelta e che era impensabile per me fare il film senza di lui.
Ad oggi, è chiaro a tutti che non è stato ancora giudicato, e questa scelta editoriale non è secondo me altro che un puro linciaggio mediatico, ben lontano dalla volontà di informare in modo obiettivo e imparziale. Non devo esprimermi sulla mia vita privata, ma visto che sono tenuta a renderne conto, voglio dire che abbiamo effettivamente una relazione amorosa, ma questo rapporto è iniziato molto dopo la fine delle riprese, ed è basato innanzitutto su un’amicizia profonda. Ora, non vorrei più parlare di questo, parliamo del film».
Patrick Sobelman, uno dei due produttori del film, ha dichiarato che la produzione non sapeva nulla di questi fatti prima di assumerlo. «Non è possibile fermare la produzione del film — ha detto —, era assolutamente impossibile fermare il film prima della sua uscita», ha aggiunto. Poi ha aggiunto: «Era assolutamente impossibile interrompere le riprese e licenziare Sofiane per un motivo molto semplice. Non avevamo alcuna base legale per farlo». Cosa è successo sul set del film? Secondo il quotidiano «Liberation», che nell’edizione odierna ha spiegato di aver intervistato una trentina di persone, tra cui quindici professionisti, presenti sul set, le riprese si sono svolte in un clima di «omertà».
Ma il produttore respinge queste accuse. «Abbiamo rispettato le regole imposteci dal Cnc di nominare i referenti per tutte le questioni relative alle molestie in generale — ha dichiarato — eravamo sul set ogni giorno. Non è successo nulla di riprovevole durante le riprese del film. Ci può essere stata un’atmosfera complicata per alcuni perché si sono trovati in una situazione che non volevano — ha ammesso — e che ha gettato un dubbio, un’ombra e da quando abbiamo saputo della sua incriminazione, un mese fa, che c’erano quattro diverse denunce, non è la stessa cosa, non lo sapevamo e lo abbiamo saputo nello stesso momento di tutti gli altri».
Sofiane Bennacer, 25 anni, che si è sempre dichiarato innocente, è oggetto di diverse incriminazioni. Due per stupro di due ex fidanzate e una terza «imputazione per violenza contro la convivente». Nell’ambito di una quarta denuncia presentata da un’altra ex fidanzata che ha denunciato atti di stupro, Sofiane Bennacer è stato sottoposto al più favorevole status di «testimone assistito».
Il Teatro Nazionale di Strasburgo (TNS), dove era stata ricoverata, aveva segnalato la questione al ministero della Cultura per «violenza e molestie sessiste e sessuali» e il ministero ha poi denunciato la questione alla giustizia, ha detto il procuratore, senza fornire una data. Il film di Valeria Bruni Tedeschi, presentato con successo in concorso al Festival di Cannes 2022, uscirà in sala in Italia il primo dicembre distribuito da Lucky Red, mentre in Francia, dove è uscito il 16 novembre, ha venduto oltre 100.000 biglietti.
Carla Bruni, sorella di Valeria Bruni Tedeschi , è intervenuta con un post su Instagram per difendere l’attore: «Uno dei fondamenti della nostra democrazia è la presunzione di innocenza. Senza la presunzione di innocenza, tutta la giustizia è incerta, discutibile e forse corrotta. Vergognatevi Liberation: quando crocifiggete qualcuno sulla vostra prima pagina senza sapere se è davvero colpevole, vi fate beffe della democrazia. Dovreste cambiare il vostro nome: la libertà non è più il vostro business».