L’ESILIO DI ELISABETTA – A 94 ANNI LA REGINA RIMARRÀ A TEMPO INDETERMINATO A WINDSOR, MA È BEN CONSAPEVOLE DEI DANNI CHE LA SUA ASSENZA PUÒ PROVOCARE - QUEL MERLUZZONE DI CARLO DOVRÀ SOSTITUIRLA SENZA FAR INCAZZARE GLI INGLESI CHE NON AMANO AL 100% IL CARROZZONE REALE – LA GRAN BRETAGNA SI DIVIDE SULL’ALLENTAMENTO DELLE MISURE IMPOSTE DA JOHNSON CHE…. - VIDEO
-
1 - DA «STARE A CASA» A «STARE ALLERTA» IL REGNO SI DIVIDE SULLA LINEA JOHNSON
Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Il Regno Unito va in frantumi sulla Fase 2. Ieri sera, in un discorso televisivo alla nazione, Boris Johnson ha annunciato il progressivo - ma comunque lento e graduale - allentamento del « lockdown »: il messaggio del governo passa da «state a casa» a «state allerta». Tuttavia le altre regioni del Paese non ci stanno: Scozia, Galles e Irlanda del Nord continueranno a chiedere ai propri cittadini di non uscire. E in particolare la premier scozzese Nicola Sturgeon, tenace avversaria di Boris, ha attaccato con durezza la linea del primo ministro, definita «vaga».
Johnson è stato estremamente prudente: la « road map » che ha schizzato, ci ha tenuto a sottolineare, è del tutto condizionale: se il virus rialzasse la testa, si tornerebbe a un pieno « lockdown ». Al momento però, ha spiegato, la R (ossia il tasso di diffusione del virus) è fra 0,5 e 0,9 (a seconda delle aree del Paese), dunque sotto la fatidica soglia di 1: il che consente di avviare una timida riapertura.
In primo luogo, già da oggi, chi non può lavorare da casa è «attivamente incoraggiato» a tornare al lavoro: e si tratta innanzitutto dei cantieri e delle fabbriche. Da mercoledì i cittadini avranno sostanziale libertà di spostamento fuori dalle mura di casa, pur nell' osservanza della regola del distanziamento sociale.
Dal primo giugno cominceranno a riaprire i negozi e le scuole (a scaglioni) a partire dalle materne ed elementari.
Mentre bisognerà aspettare almeno luglio per la riapertura di pub, ristoranti, cinema e teatri.
Nelle scorse settimane era stata ventilata l' imposizione di una quarantena di due settimane per tutti gli arrivi dall' estero (la Gran Bretagna è infatti l' unico Paese che ha mantenuto le frontiere aperte): ma su questo Johnson è rimasto abbastanza generico.
L' epidemia comunque sta tornando sotto controllo. Il numero dei decessi giornalieri continua a diminuire: ieri ne sono stati registrati solo 269, la cifra più bassa da sei settimane. Quanto a contagi, la Gran Bretagna ha raggiunto l' Italia: a ieri ne erano stati rilevati 219.183, a fronte dei 219.070 del nostro Paese.
Quanto a decessi totali, la cifra britannica è più alta, con 31.855 morti rispetto ai nostri 30.560: ma questo dato va rapportato alla popolazione, che in Gran Bretagna è del 10 per cento più numerosa di quella italiana.
Quindi la mortalità britannica è più bassa, con 47 decessi ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 50 italiani (e ben sotto i 57 spagnoli).
I confronti internazionali restano comunque difficili, perché la raccolta dei dati avviene in modo diverso da Paese a Paese: in Gran Bretagna, ad esempio, conteggiano non solo i decessi in ospedale, ma anche quelli nelle residenze per anziani e nella case private, cosa che altri Paesi non fanno.
C' è poi il discorso delle differenze regionali: in Gran Bretagna il virus si è «spalmato» in maniera uniforme in tutto il Paese, mentre in Italia è concentrato in Lombardia, che conta la metà dei decessi totali. Questo vuol dire, ad esempio, che a Milano, fatte le proporzioni con la popolazione complessiva, la mortalità è quasi il doppio di quella di Londra.
2- ELISABETTA ISOLATA, TOCCA A CARLO ESCE DI SCENA LA REGINA ETERNA
Vittorio Sabadin per “la Stampa”
La regina Elisabetta esce di scena per un lungo periodo, senza fissare una data per il ritorno. A 94 anni, e dopo 68 di regno, è stata costretta dall' epidemia di Covid a cancellare ogni impegno futuro: la sua agenda, per la prima volta, è vuota.
Niente più apparizioni pubbliche, ricevimenti, inaugurazioni, cene di stato. Resterà confinata almeno fino all' autunno nel castello di Windsor, dove si trova dal marzo scorso in compagnia di suo marito il principe Filippo (99 anni il prossimo mese), del suo ultimo corgi, Peggy, e di una delle poche amiche che le sono rimaste, la sarta Angela Kelly. In quell' enorme e millenario castello, i passi dei pochi domestici rimasti rimbombano nei saloni vuoti, malinconica colonna sonora del tramonto della più longeva monarchia nella storia britannica.
Anche Buckingham Palace, che persino durante la Seconda Guerra Mondiale continuò ad ospitare il re e la regina, verrà chiuso per tutta l' estate. I 50.000 turisti che lo affollano da luglio a ottobre non contribuiranno quest' anno ai lavori di restauro.
La Regina non andrà neppure a trascorrere le vacanze al castello scozzese di Balmoral: il suo isolamento sarà totale. Fonti del palazzo, interrogate dal Sunday Times, che ha dato la notizia del volontario ritiro di Elisabetta, hanno spiegato: «La Regina non farà niente che vada contro le raccomandazioni comunicate alle persone della sua età e intende adottare tutte le precauzioni necessarie. Si discute se potrà riprendere l' attività in ottobre, ma in questo momento nella sua agenda non c' è più nulla».
La prima volta dal 1953 Alcuni esperti ritengono che in ottobre potrebbe verificarsi una seconda e più violenta ondata dell' epidemia ed è probabile che le persone a rischio saranno nuovamente invitate a restare in casa. Inutile dunque fissare impegni per l' autunno. Elisabetta non vuole mai mancare ad un appuntamento: migliaia di persone, ha sempre spiegato ai suoi collaboratori, si preparano con settimane di anticipo per vederla, alcuni spendono soldi per abiti nuovi e non bisogna mai deludere le loro aspettative.
Meglio dunque cancellare fin da subito l' agenda dei prossimi mesi. Niente Chelsea Flower, l' appuntamento di maggio dedicato ai fiori e ai giardini che Elisabetta non ha mai mancato dal 1953. Annullati anche gli appuntamenti equestri al Royal Ascot e al Royal Windsor Horse Show. Niente cerimonia per i conferimenti dell' Ordine della Giarrettiera. Niente Trooping the Colour, la parata militare con la quale si festeggia a giugno il suo compleanno. Niente visite di stato giapponese e sudafricana. Annullati i quattro garden party per tremila persone previsti a Buckingham Palace e in Scozia. Rinviato a data da destinarsi anche il matrimonio della principessa Beatrice di York con Edoardo Mapelli Mozzi.
Annullato ogni incontro, sospesa ogni inaugurazione. Le giornate scandite per decenni da una infinita serie di impegni, più di 500 l' anno, sono improvvisamente vuote: Elisabetta passa il tempo a comporre puzzle e guarda in tv i drammi storici inglesi, segnalando a chi le è vicino gli errori che ci sono.
Il consiglio della madre La Regina ripete sempre che lei deve «essere vista per essere creduta» e non le sfuggono certo i rischi che questa lunga assenza comporta.
Sua madre Elizabeth le aveva detto, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, che dopo quella tragedia che aveva spazzato via i Savoia, i Borbone e tante altre monarchie, un sovrano avrebbe dovuto conquistarsi ogni giorno il diritto di regnare, perché la storia, le linee di sangue e le fandonie sull' unzione divina non bastavano più. Una monarchia può superare molte crisi (Elisabetta ne ha viste di ogni tipo) ma se un sovrano si isola nel proprio palazzo, allora corre i rischi più gravi. Lo aveva fatto la regina Vittoria, e la gente aveva appeso a Buckingham Palace cartelli con scritto: «Vendesi per assenza del proprietario».
Il significato dei cappellini Questa costante preoccupazione spiega le Rolls-Royce modificate con finestrini più grandi, perché tutti possano vedere che la Regina è a bordo; gli abiti dai colori pastello e i cappelli strani, perché siano inconfondibili nella folla; le passeggiate in strada per stringere mani; la fitta agenda di impegni, più di due al giorno, ognuno con il suo abito e le sue cose da dire e da sapere su chi si incontrerà. Ma se il sovrano scompare, i sudditi possono legittimamente domandarsi a che cosa serva una monarchia.
Anche per questo Elisabetta ha voluto fare due discorsi alla nazione in un mese, dopo i tre che aveva pronunciato in tutto negli altri 68 anni di regno. È stata molto brava a toccare le corde giuste: l' orgoglio britannico, l' esempio delle generazioni che hanno combattuto altre battaglie: «Mai arrendersi, mai disperare», ha detto, ricordando che lo spirito che ha vinto la guerra può abbattere anche un coronavirus. Ma la Regina non può andare sempre in tv: si può forse governare dalla televisione, e molti lo fanno, ma non regnare.
Il principe Carlo è stato contagiato ed è guarito, ma resta anche lui confinato con la moglie Camilla nella residenza di Balmoral. Molte pratiche che svolgeva la Regina ora toccheranno a lui e il ruolo di supplenza al trono che già esercita diventerà ancora più impegnativo. Ma anche Carlo non è più un ragazzino, e i 72 anni che compirà a novembre lo mettono nelle categorie a rischio per un possibile ritorno autunnale della pandemia con un virus mutato.
William e Harry E i giovani sui quali la monarchia faceva tanto affidamento? Harry e Meghan nuotano nella piscina della villa da 18 milioni di dollari che occupano a Beverly Hills, William e Kate sono confinati nella residenza di Sandringham e non mettono il naso fuori casa.
Una volta, penserà forse la Regina in questi giorni di ozio, negli anni delle guerre e delle pandemie le principesse e le duchesse si arruolavano tra le ausiliare, come aveva fatto lei, o lavoravano con la Croce Rossa per assistere i ricoverati o preparare i pasti. Oggi stanno a casa e si scattano selfie con i bambini. Davvero nessuno poteva andare un attimo in un ospedale a ringraziare i medici e gli infermieri? Nessuno capisce quanto sia importante in questo momento farsi vedere? Non si può stare assenti. Si diceva che Elisabetta avrebbe lasciato al figlio Carlo la reggenza al compimento dei 95 anni, nella primavera del 2021.
Se il Covid-19 non scompare in fretta è ora possibile che questa scadenza venga accorciata e che la lunga solitudine della Regina scandisca davvero l' inizio della fine del suo lungo, impareggiabile regno.