L’INTELLIGENCE UCRAINA NON CREDE ALLA SPARATA DI YEVGENY PRIGOZHIN, IL CAPO DEI MERCENARI DEL GRUPPO WAGNER CHE IERI HA PUBBLICATO PER ANNUNCIARE LA RITIRATA DA BAKHMUT, CRITICANDO PESANTEMENTE I VERTICI DEL CREMLINO (“I MIEI RAGAZZI NON SUBIRANNO PERDITE INUTILI SENZA MUNIZIONI. SHOIGU E GERASIMOV, SIETE SOLO DELLE PUTTANE CHE VIVONO IN UFFICIO”) – PER KIEV, LA RUSSIA STA CONCENTRANDO NELLA CITTÀ MERCENARI CECENI E LE PAROLE DI PRIGOZHIN SAREBBERO UN MODO PER...
-Estratto Dell’articol Ogiuseppe Agliastro Per “la Stampa”
Yevgeny Prigozhin si è scagliato contro i vertici delle forze armate russe. Prima li ha accusati di non fornire munizioni a sufficienza ai mercenari del suo famigerato Gruppo Wagner. Poi ha lanciato loro un avvertimento: senza adeguate munizioni - ha dichiarato - i combattenti ai suoi ordini si ritireranno dalla martoriata cittadina di Bakhmut [...]
Difficile dire cosa ci sia dietro la raffica di video dai toni durissimi pubblicati dal potente oligarca vicino a Putin, a parte i pessimi rapporti con il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu e con alcuni tra i più importanti generali del Cremlino. [...]Nel video, che pare girato in piena notte, lo «Chef di Putin» indica quelli che sembrano essere i cadaveri di circa 30 uomini in mimetica che giacciono immobili sull'erba.
«Sono venuti qui come volontari e muoiono affinché voi possiate ingrassare nei vostri uffici di mogano», dichiara furioso rivolto ai vertici dell'esercito che ha invaso l'Ucraina. Il capo di Wagner - i cui mercenari sono accusati di atrocità - non risparmia offese e improperi, e denuncia che i suoi paramilitari avrebbero una «carenza di munizioni del 70%». Poi, in un altro filmato, accusa i pesi massimi delle forze del Cremlino di essere responsabili della morte e del ferimento di «decine di migliaia» di combattenti russi. [...]
Kiev però non crede a Prigozhin. E sostiene anzi che la Russia stia concentrando a Bakhmut mercenari da altre zone. Secondo l'intelligence ucraina, Prigozhin si sarebbe reso conto di non poter conquistare la città, ormai distrutta, prima della festa del 9 maggio, come aveva promesso, e ora starebbe «cercando di dare la colpa a qualcuno». «I miei ragazzi non subiranno perdite inutili e ingiustificate a Bakhmut senza munizioni», tuona il potente oligarca[...]
In serata interviene un altro alleato di Putin: Ramzan Kadyrov, il leader ceceno accusato di gravissime violazioni dei diritti umani. Anche lui ha schierato dei propri miliziani in Ucraina e dice che sono pronti a sostituire quelli di Wagner se questi ultimi dovessero davvero lasciare Bakhmut.
Non è la prima volta che lo «Chef di Putin» lancia pesanti critiche ai piani alti delle forze armate russe (e in passato lo ha fatto anche Kadyrov). E non è la prima volta che lamenta una carenza di munizioni. Ma questa volta i toni sono stati ancora più accesi del solito, e sembrano aver messo sotto i riflettori le spaccature all'interno del cerchio magico di Putin proprio mentre le forze ucraine dicono di prepararsi a lanciare una controffensiva.
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