L’INTER C’ENTRA ECCOME NEL CASO ULTRA’ - I VERTICI DELLA CURVA NERAZZURRA, TRA CUI MARCO FERDICO, HANNO "ESTROMESSO" CON "ATTI DI INTIMIDAZIONE" IL GRUPPO DEGLI IRRIDUCIBILI-HAMMERSKIN, DOPO L'OMICIDIO DI VITTORIO BOIOCCHI NEL 2022 E L'INGRESSO NEL DIRETTIVO DELLO 'NDRANGHETISTA ANTONIO BELLOCCO, UCCISO IL 4 SETTEMBRE SCORSO - L’OBIETTIVO ERA AUMENTARE GLI AFFARI NEL BAGARINAGGIO, ACCAPARRANDOSI PIU’ ABBONAMENTI. MA PER FARLO ERA INDISPENSABILE INTERAGIRE CON LA SOCIETA’, COSA CHE AVVENIVA TRAMITE MASSIMILIANO SILVA - NEGLI ATTI VENGONO RIPORTATE ANCHE LE TESTIMONIANZE DI "DUE ESPONENTI APICALI" DELL'INTER (FUORI I NOMI!), DEL 15 MARZO SCORSO, DAVANTI ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA DEL COMUNE DI MILANO, CHE AMMETTONO "UNA CERTA SOTTOVALUTAZIONE DEL FENOMENO"
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(ANSA) - MILANO, 30 SET - I vertici degli ultras interisti, tra cui Marco Ferdico, avrebbero "estromesso" dalla curva nord con "atti di intimidazione" il gruppo degli Irriducibili-Hammerskin, dopo l'omicidio di Vittorio Boiocchi nel 2022 e l'ingresso nel direttivo dello 'ndranghetista Antonio Bellocco, ucciso il 4 settembre scorso.
Un'azione, quell'estromissione, segnala il gip di Milano Domenico Santoro, che "aveva anche una finalità biecamente economica, posto che il nuovo direttivo avrebbe potuto aumentare gli affari nell'attività di bagarinaggio", accaparrandosi gli abbonamenti in curva, circa 70 tessere in totale, degli Irriducibili-Hammerskin. Però, sempre stando agli atti, "era indispensabile interagire con la società in modo da ottenere l'assegnazione" di quegli "abbonamenti, senza che fossero messi sul mercato".
Dopo interlocuzioni, si legge, "par di intendere che Silva, funzionario della società, avesse garantito a Ferdico il congelamento provvisorio dei 40 abbonamenti". Ad aiutare Ferdico, da oggi in carcere, nella vicenda abbonamenti sarebbe stata Debora Turiello (pure lei arrestata), "anche in virtù dell'ottimo rapporto con Silva Massimiliano", funzionario del club. Una serie di "intercettazioni telefoniche intervenute tra lei e Silva - spiega il gip - consentiva di appurare come avesse gestito il rinnovo di molti abbonamenti, pagandoli direttamente presso gli uffici dell'Inter", con la "complicità di Silva, molto probabilmente attraverso una carta di credito fornitale dal direttivo".
Negli atti vengono riportate anche le testimonianze di "due esponenti apicali" dell'Inter, il 15 marzo scorso, davanti alla commissione antimafia del Comune di Milano, che attestano "una certa sottovalutazione del fenomeno". Secondo il gip, con quelle dichiarazioni "pare sottovalutata" la "tematica" 'We are Milano', "struttura formale - spiega il giudice - dietro la quale si nascondono Beretta e i suoi sodali e che ha acquistato abbonamenti per migliaia di euro destinati agli ultras".
E ancora c'è "scarsa conoscenza" della "Kiss & Fly, società gestita di fatto da Gherardo Zaccagni e dal suo braccio destro Caminiti, che ha gestito i parcheggi allo stadio San Siro (anche attraverso rapporti corruttivi)". Un esponente dell'Inter ha spiegato, tra l'altro, che l'attività "che interessa di meno alle mafie" è "quella di bagarinaggio, immagino che dal bagarinaggio - ha detto - i profitti siano enormemente inferiori".
E' sufficiente sul punto, scrive il gip, "riportare lo stralcio di un'intercettazione attinente alla vendita dei biglietti in occasione della finale di Champions League della scorsa stagione". Intercettazione nella quale i capi curva dicono di arrivare a guadagnare fino a "200mila euro a testa". Intanto, con le perquisizioni di oggi, contestuali agli arresti, sono state trovate mazze, tirapugni e altri oggetti utilizzati in scontri da stadio, oltre a soldi in contanti, ma non cifre considerevoli.
Zaccagni, per il quale sono stati disposti i domiciliari, in queste ore viene portato dalla Spagna, dove era in vacanza, all'Italia, mentre Francesco Lucci, fratello di Luca e come lui ultrà milanista, è rientrato da Dubai ed è in carcere. Gli interrogatori davanti al gip dovrebbero tenersi a partire da mercoledì e poi il giorno seguente.