L’IRAN ABBAIA MA NON MORDE – TEHERAN SCRIVE ALL’ONU: “CI RISERVIAMO IL DIRITTO DI RISPONDERE LEGITTIMAMENTE ALL'AGGRESSIONE ISRAELIANA” – IL PRESIDENTE MASOUD PEZESHKIAN MINACCIA: “NON ABBIAMO PAURA E REPLICHEREMO A QUALSIASI ATTO DI FOLLIA CON PRUDENZA E INTELLIGENZA” – MA UNA VENDETTA IRANIANA AL MOMENTO NON È PREVISTA, ANCHE PERCHÉ CON IL RAID DI SABATO ISRAELE HA DISTRUTTO I RADAR E LE DIFESE AEREE DEI PASDARAN, LE ARMI FORNITE DA PUTIN E I RAZZI CON CUI SOSTIENE HAMAS E HEZBOLLAH…

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1. IRAN A ONU: NOSTRO DIRITTO RISPONDERE A ATTACCHI ISRAELE

RAID DI ISRAELE IN IRAN

(ANSA) - Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza, chiede condanna degli attacchi israeliani all'Iran. "Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all'aggressione israeliana", avverte.

 

"Alla luce delle conseguenze dell'aggressione continua e sistematica del regime israeliano, l'Iran esorta l'ONU ad assumere una posizione ferma e a condannare il regime in modo forte e inequivocabile, dimostrando alla comunità internazionale che tali gravi violazioni non rimarranno senza risposta".

 

2. L'IRAN NON HA PAURA E RISPONDE A QUALSIASI ATTO DI FOLLIA

Ismail Haniyeh - Masoud Pezeshkian

(ANSA) - "I nemici dell'Iran devono sapere che la nazione guerriera si erge senza paura in difesa del suolo iraniano e risponde a qualsiasi atto di follia con prudenza e intelligenza". Lo ha detto il presidente Masoud Pezeshkian, in un post sul suo account X, domenica mattina. Il presidente ha fatto questa osservazione, nella sua prima reazione all'attacco israeliano all'Iran, in commemorazione dei quattro soldati iraniani, uccisi durante gli attacchi, avvenuti ieri.

 

Pezeshkian ha anche espresso il suo cordoglio per la morte di dieci membri della polizia di frontiera, durante un attacco armato del gruppo separatista baloch-sunnita di Jaish al-Adl nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchestan ieri. 

 

3. RADAR ACCECATI E ONDATE DI JET CON IL PIÙ GRANDE RAID DAL CIELO L’IDF TOGLIE LE DIFESE AI PASDARAN

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

BENJAMIN NETANYAHU - ATTACCO DI ISRAELE ALL IRAN

Adesso l’Iran non ha più una difesa aerea. Tutti i radar che permettono di lanciare i missili contraerei e dirigere gli intercettori sono stati spazzati via. E questo significa che gli ayatollah dovranno riflettere bene prima di scagliare un ulteriore assalto contro Israele: hanno ancora una spada - con le riserve di missili balistici - ma non uno scudo per proteggersi.

 

[…]  Questo è il principale risultato dell’Operazione “Giorni di Pentimento”, forse la più massiccia scagliata dalle Israeli Defense Forces in tutta la loro storia.  In almeno due ondate oltre cento velivoli F35, F16 e F15 si sono accaniti contro le installazioni militari più importanti oltre alle fabbriche che producono missili e droni.

 

RAID DI ISRAELE IN IRAN

[…]  Non si può escludere che alcune delle centrali di controllo della contraerea siano state preventivamente mandate in tilt da un cyberattacco, innescando virus informatici inseriti settimane o mesi prima nei computer dei posti di comando. Poi all’ora X alcuni bireattori Gulfstream identici a quelli usati per i viaggi dei vip hanno cominciato a “sparare” impulsi elettromagnetici contro i radar e le antenne di comunicazione iraniane: una dimostrazione di quanto siano avanzate le capacità delle Idf nel settore della “guerra elettronica”.

 

Nel giro di pochi minuti sugli schermi degli avversari è sceso il buio. Un isolamento totale ha spezzato la rete delle forze armate iraniane e dei Guardiani della Rivoluzione: a quello che si sa, non un solo intercettore è decollato.

 

All’ora X più cinque minuti sono arrivati i “rapaci”, che hanno attraversato Siria e Iraq. I cacciabombardieri israeliani hanno evitato di fare il pieno di carburante in volo dai colossali quadrireattori cisterna che avrebbero potuto tradire la rotta degli incursori. P

 

[…]

 

RAID DI ISRAELE IN IRAN

Il primo scaglione dei caccia si è concentrato nello spazzare via antenne radar e batterie missilistiche, in modo da cancellare definitivamente lo scudo iraniano. Sono state messe fuori uso tutte le batterie contraeree russe S300 e persino i nuovissimi S400 consegnati da Putin ad agosto ma non ancora operativi: ora non esistono più ostacoli ai raid dal cielo.  Come ha detto il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Hagari: «Adesso Israele ha una più larga libertà d’azione anche all’interno dell’Iran».

 

La seconda ondata sarebbe andata invece a smantellare le fabbriche e i depositi dei missili balistici. Si tratta delle basi che hanno contribuito all’assalto del primo ottobre e che concretizzano la “proiezione di potenza” dell’autodefinito “Asse della Resistenza” guidato da Teheran: gli ordigni che permettono agli Hezbollah libanesi e agli Houti yemeniti di minacciare Tel Aviv, Haifa e le altre città israeliane.

 

benjamin netanyahu yoav gallant e i militari israeliani - attacco all'iran

Le foto satellitari mostrano la devastazione degli impianti per il combustibile dei propulsori a Parchin e Khojir: erano stati inaugurati solo tre anni, con lo scopo di moltiplicare il raggio d’azione dei razzi dei Guardiani della Rivoluzione. Le immagini dallo spazio evidenziano i danni pure alla fabbrica dei velivoli telecomandati a Shamsabad, dove si assemblano gli Shahed ceduti ai russi e agli Houti yemeniti. Complessivamente, si tratta di un colpo che potrebbe riportare indietro di molti anni i programmi strategici degli ayatollah.