’NDRINE E SPIONI – NELL’ARCHIVIO NEGLI UFFICI DELLA EQUALIZE È STATO TROVATO MATERIALE “RISERVATO” SULLE PIÙ IMPORTANTI COSCHE DI ’NDRANGHETA, DOCUMENTI ESFILTRATI ILLECITAMENTE DALLE BANCHE DATI INVESTIGATIVE – UN FILONE CHE RUOTA ATTORNO A CARMINE GALLO, L’EX POLIZIOTTO CHE, SECONDO L'INFORMATIVA DEI CARABINIERI, AVREBBE “DISINVOLTI RAPPORTI CON SOGGETTI LEGATI ALLA CRIMINALITÀ ANCHE ORGANIZZATA...” – CHE USO FACEVA GALLO DI QUESTO MATERIALE?

-


Estratto dell’articolo di Ivan Cimmarusti e Sara Monaci per “il Sole 24 Ore”

 

Carmine Gallo al tribunale di milano

L’archivio è stato trovato negli uffici milanesi della Equalize. E pone un ulteriore tema di sicurezza nazionale, perché è stato trovato materiale «riservato» in tema di mafia. Informazioni che potrebbero essere state esfiltrate «illecitamente» dalle banche dati investigative e che riguardano tra le più importanti cosche di ’ndrangheta che operano in tutto il territorio nazionale.

 

Un filone che ruota attorno alla figura di Carmine Gallo, ex poliziotto in congedo dal 2018 e almeno dal 2020 al vertice di Equalize, la società detenuta al 95% da Enrico Pazzali, l’autosospeso presidente della Fondazione Fiera indagato nella vasta inchiesta della Procura della Repubblica di Milano sul “dossieraggio”, con dati trafugati dai database di polizia, Guardia di finanza e agenzia delle Entrate.

 

Stando all’informativa dei carabinieri di Varese, Gallo avrebbe «disinvolti rapporti con soggetti legati alla criminalità (anche organizzata)» e farebbe «ricorso a comunicazioni difficilmente intercettabili» [...]

 

Stando alle intercettazioni, Gallo ritiene di avere «un vero e proprio archivio di polizia frutto degli anni di lavoro alla Criminalpol di Milano». Il problema, come emerge dagli atti, è che tra questi documenti «riservati» su persone e imprese ce ne sono altri che riguardano le cosche di ‘ndrangheta. Informative, schede riepilogative di clan, verbali di interrogatorio e ricostruzioni particolareggiate delle cosche [...]

 

CARMINE GALLO

Sono stati trovati i registri delle anagrafi dei gruppi di ‘ndrangheta. C’è l’elenco della famiglia Giampaolo di San Luca, nella locride, e l’intero albero genealogico delle cosche degli Strangio, dei Romeo e dei Mammoliti. È stata rinvenuta anche la scheda del ministero dell’Interno del boss Demetrio Latella e una serie di interrogatori di collaboratori di giustizia.

 

Adesso si dovrà capire l’uso che ne faceva Gallo di questo materiale che, se ceduto a soggetti mafiosi, poteva consentire di «premunirsi dalle azioni investigative degli inquirenti minando profondamente le basi stesse della segretezza dei procedimenti penali e delle investigazioni di polizia».

 

Di certo, secondo gli investigatori, c’è che l’indagato utilizza la massa di informazioni raccolte soprattutto su imprese e politici, per inserirle in «veri e propri dossier, venduti/ceduti dal gruppo alle società interessate ma anche ad imprenditori e politici a prezzi importanti, anche di svariate migliaia di euro (15mila è la tariffa per gli accertamenti più completi su un soggetto)».

CARMINE GALLO
CARMINE GALLO