SAI DOVE TE LA METTO QUELLA BACCHETTA? “GERGIEV E’ UN TRUFFATORE, UN LADRO, UN CODARDO, UN FUNZIONARIO CORROTTO E IPOCRITA” - IL TEAM NAVALNY ATTACCA IL DIRETTORE D’ORCHESTRA SOSPESO DALLA SCALA  PER NON AVER CONDANNATO L'OFFENSIVA IN UCRAINA SFERRATA DAL PRESIDENTE, E SUO MECENATE, PUTIN E SVELA IL SUO PATRIMONIO DEL VALORE DI OLTRE 100 MILIONI: UNA VILLA ALL'OLGIATA, IMMOBILI E TERRENI A RIMINI E MILANO, PALAZZI E UN RISTORANTE A VENEZIA E UN....

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ROSALBA CASTELLETTI per la Repubblica 

 

gergiev

Un intero promontorio nella penisola sorrentina, una villa all'Olgiata, immobili e terreni a Rimini e Milano, palazzi, negozi e un ristorante a Venezia: vale oltre cento milioni di euro il patrimonio italiano del direttore d'orchestra russo Valerij Gergiev, allontanato dal Teatro della Scala per non aver condannato l'offensiva sferrata in Ucraina dal presidente, e suo mecenate, Vladimir Putin.

Putin Gergiev Nikolsky

 

A rintracciare i suoi beni da un capo all'altro dello Stivale - che il maestro si guarderebbe bene dal dichiarare - è l'ultima video-inchiesta del team di Aleksej Navalny, l'attivista anti-corruzione condannato a nove anni di carcere, già in cella da oltre 450 giorni. «Un truffatore e un ladro», «un funzionario corrotto », «un codardo», «ipocrita».

 

L'entourage di Navalny ci va giù pesante nel raccontare come quello che definiscono «l'ambasciatore di Putin nel mondo della cultura» non solo evada le tasse sulle sue immense e dubbie fortune, ma usi i fondi di un'organizzazione di beneficenza a suo nome per arricchire ulteriormente il suo patrimonio e sostenere il suo lussuosissimo stile di vita.

palazzo barbarigo venezia gergiev

 

Gergiev possiede un promontorio nel piccolo comune di Massa Lubrense, tra Napoli e Sorrento, per un totale di 5,6 ettari: «mare, rocce, verde: una bellezza incredibile», dicono Maria Pevchikh e Georgij Alburov, responsabili delle inchieste del team di Navalny. Più a Nord, ecco la villa all'Olgiata, periferia Nord di Roma, da 18 camere e piscina. Sulla costa adriatica, a Rimini, Gergiev possiede decine di lotti e fabbricati, un bar, il ristorante "United Tastes of Hamerica' s", campi da baseball, un camping e un luna park per quasi 30 ettari totali.

 

luna park rimini gergiev

A Milano il maestro annovera ben 80 ettari di terreni. A Venezia, infine, i possedimenti più lussuosi: il Palazzo Barbarigo con la facciata decorata da mosaici in vetro di Murano e un altro palazzo cinquecentesco da almeno 20 milioni di euro, nonché il ristorante Quadri risalente al 1775 e vari locali in Piazza San Marco.

 

Questo variegato patrimonio immobiliare da oltre 100 milioni di euro proverrebbe da un lascito fatto, alla sua morte nel 2015, dall'arpista giapponese Yoko Nagae, a sua volta ereditiera del defunto conte Renzo Ceschina, che fu a lungo il benefattore del Teatro Mariinskij diretto da Gergiev.

protesta contro valery gergiev a londra trafalgar square 11 maggio 2014

 

Alcuni di questi beni (tra cui altre sette case a Milano, già vendute per 47 milioni di euro), sono stati trasmessi al maestro direttamente, altri a società di cui egli sarebbe il principale o unico socio. È il caso, ad esempio, di "Commercio Edilizio Srl" proprietaria dei due palazzi che si affacciano sul Canal Grande. A riprova, il team di Navalny si è procurato gli atti di registrazione presso la Camera di Commercio italiana dove Valerij Gergiev risulta per di più cittadino olandese.

 

villa olgiata roma gergiev

Pevchikh e Alburov si soffermano anche su altre proprietà di Gergiev: un appartamento da 165 metri quadri a New York, un altro a Mosca, tre a San Pietroburgo, una dacia con sala da concerto privata a Repino. Molte Gergiev le avrebbe acquistate stornando soldi da una Fondazione di beneficenza a suo nome che, in quattro anni, ha ricevuto più di 47 milioni di euro da società pubbliche russe come le banche Vtb, Sberbank, Gazprombank, ma anche da Mastercard, Nestlé, Pwc.

 

Gergiev, ricordano i collaboratori di Navalny, ha diretto i principali eventi musicali organizzati dal Cremlino, anche in teatri di conflitto, come il concerto tra le rovine di Tskhinval dopo l'invasione della Georgia nel 2008 o quello a Palmira dopo l'offensiva aerea russa in Siria. «Ha sostenuto silenziosamente e umilmente l'operazione in Ucraina. ed è stato ricompensato », ricordano Pevchik e Alburov: a fine marzo Putin gli ha assegnato la direzione del Teatro Bolshoj insieme a quella del Mariinskij.

 

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Ecco perché, concludono i due, andrebbe sanzionato. «Il suo talento è subordinato alla guerra, alla morte e alla distruzione».

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