SALARIO MINIMO, SCAZZO MASSIMO: BAGARRE A MONTECITORIO COL RITIRO DELLE FIRME DI CONTE E SCHLEIN DAL TESTO DEL MELONIANO RIZZETTO CHE AFFOSSA I 9 EURO LORDI L’ORA DI SALARIO MINIMO LEGALE - CONTE STRAPPA IL FASCICOLO IN AULA: “MELONI VOLTA LE SPALLE A 3 MILIONI E 600 MILA LAVORATORI POVERI” - ELLY: “GOVERNO DI SFRUTTATORI. AVETE PUGNALATO ALLE SPALLE I LAVORATORI” - MAURIZIO LANDINI, LEADER DELLA CGIL, AVVERTE: “È UN ERRORE GRAVE QUELLO CHE IL GOVERNO STA FACENDO” - VIDEO

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Giovanna Casadio per la Repubblica - Estratti

giuseppe conte

 

È bagarre a Montecitorio sul salario minimo. L’atto finale è il ritiro delle firme dei leader dell’opposizione dal testo delle destre che affossa i 9 euro lordi l’ora di salario minimo legale. Con un maxi emendamento firmato dal meloniano Walter Rizzetto si delega al governo di trovare un meccanismo sostitutivo per “retribuzioni eque”.

 

A metà pomeriggio prende la parola Giuseppe Conte: “Ritiro la firma da questo provvedimento perché state facendo carta straccia del salario minimo. Meloni volta le spalle a 3 milioni e 600 mila lavoratori poveri. Oggi Meloni e soci tolgono la maschera”. E il leader dei 5Stelle straccia il fascicolo del maxi emendamento, firmato dal meloniano Walter Rizzetto, che ha affossato il salario minimo. La delega al governo è ridotta in briciole. Interviene Nicola Fratoianni, il segretario di Sinistra italiana: “Ritiro la firma da un atto indecente, di pirateria politica e istituzionale, è uno schiaffo a tutto il Parlamento”. Poi è la volta di Matteo Richetti di Azione, che ritira la firma.

schlein

 

Infine è Elly Schein, la segretaria del Pd a condurre il j’accuse senza sconti: “Comunico la mia volontà di togliere la mia firma da questa proposta di legge, questa non è più la proposta delle opposizioni perché la maggioranza l’ha svuotata con la consueta arroganza. Non nel nostro nome state tradendo le attese dei lavoratori che avete pugnalato alle spalle, senza neppure avere il coraggio di guardarle in faccia. Governare non vi autorizza a umiliare le prerogative delle opposizioni, la Costituzione non vi autorizza ad abusi di potere. Vergogna”. Toglie il suo nome anche Riccardo Magi di +Europa. E via via tutti gli esponenti delle opposizioni si dissociano dallo scheletro rimasto della legge sul salario minimo.

GIUSEPPE CONTE STRAPPA IN AULA IL TESTO SUL SALARIO MINIMO

 

Nell’aula della Camera, dove il testo approda dopo mesi di “stop and go”, è scontro. La destra urla e contesta. I leghisti si alzano in piedi, insulti alla sinistra che rincara le proteste, applausi di scherno, cori. Sull’accusa mossa dalla sinistra di “pirateria” e di “scippo”, poiché la proposta delle opposizioni è diventata una delega al governo, la destra va al contrattacco. È botta e risposta. ll meloniano Tommaso Foti e il centrista Maurizio Lupi sostengono che la maggioranza ha fatto una modifica del testo legittima. Giorgio Mulè, il forzista che presiede l’aula, assicura: “Il regolamento è stato rispettato”. Però anche il renziano Luigi Marattin, che non ha sottoscritto la legge sul salario minimo, ammette: “Il governo calpesta i diritti delle opposizioni”.

conte landini schlein

 

(...) Maurizio Landini, leader della Cgil, che era a Bruxelles, avverte: “È un errore grave quello che il governo sta facendo, senza nessuna trattativa sul salario minimo”.

GIUSEPPE CONTE STRAPPA IN AULA IL TESTO SUL SALARIO MINIMO
GIUSEPPE CONTE STRAPPA IN AULA IL TESTO SUL SALARIO MINIMO