PER SARKÒ LA CONDANNA PER CORRUZIONE È SOLO L’INIZIO – LA VERA INCHIESTA BOMBA CHE POTREBBE INGUAIARE IL MARITO DI CARLA BRUNI È QUELLA SUL PRESUNTO FINANZIAMENTO DI GHEDDAFI NELLA CAMPAGNA PRESIDENZIALE DEL 2007, CHE POTREBBE RISCRIVERE LA STORIA DELLA RIVOLUZIONE LIBICA – SARKOZY NEL 2011 FU IL PIÙ CALDO SOSTENITORE DELLA GUERRA, AL PUNTO CHE, ANNI DOPO, PUTIN DISSE CHE IL “RAIS” FU AMMAZZATO DA UN AGENTE FRANCESE – IL “TRADIMENTO” VERSO IL MENTORE CHIRAC E IL GIUDIZIO DI OBAMA: “SARKOZY? UN GALLO DA COMBATTIMENTO CHE VOLEVA…”
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Estratto dell’articolo di Cesare Martinetti per “la Stampa”
La condanna a tre anni, di cui uno da scontarsi con un braccialetto elettronico, chiude probabilmente la carriera politica di Nicolas Sarkozy, 68 anni, il leader più brillante e controverso della destra francese […].
Il ricorso in Cassazione ha sospeso per ora l'umiliazione del braccialetto che si stringe per la prima volta al polso di un ex presidente della République. Ma lo scacco è cocente. Anche perché sul capo di Sarkò pendono ben altre inchieste. La più importante è quella che riguarda il presunto finanziamento della sua campagna presidenziale del 2007 da parte di Muammar Gheddafi.
Indagine dalle molteplici implicazioni, […] potrebbe riscrivere la storia della rivoluzione libica e anche della misteriosa morte di Gheddafi, unico leader arabo ucciso della stagione delle "primavere" del 2011. Sarkozy fu all'epoca il più caldo sostenitore della guerra, appoggiato dal premier britannico Cameron e con molta riluttanza da Barack Obama che lo considera tuttora il suo più grande errore.
Nelle memorie, l'ex presidente americano ha lasciato un velenoso ritratto del collega francese: "Un gallo da combattimento che voleva trovarsi sempre al centro dell'attenzione e prendersi sempre il merito di qualsiasi cosa valesse la pena intestarsi".
Sulla fine di Gheddafi, l'insinuazione più velenosa, l'ha consegnata qualche anno dopo Vladimir Putin all'ex primo ministro francese François Fillon: "Ho sentito dire che gli ha sparato un agente francese…”. Tutto questo per dire che la sentenza di ieri apre scenari che vanno al cuore dei torbidi di stato.
Sarkozy è stato condannato insieme al suo storico avvocato Thierry Herzog per traffico di influenze e corruzione di un giudice della Corte di Cassazione. Inchiesta condotta grazie a intercettazioni telefoniche sull'utenza di un certo Paul Bismuth (uno pseudonimo) attraverso le quali avveniva lo scambio di informazioni. Sarkò voleva sapere tutto sulle indagini che lo riguardavano.
[…] Due volte condannato, due volte prosciolto, tuttora sotto indagine su vari dossier, Nicolas Sarkozy […] non è mai stato sospettato di un guadagno privato, di conflitti di interesse o di falsi in bilancio. Lo scenario di queste inchieste è sempre tutto politico, spietati intrighi di palazzo e servizi segreti, una "house of cards" sulle note della Marsigliese e all'ombra dell'Eliseo.
[…] Sarkozy è stato anche il leader più emblematico della mutazione della destra repubblicana sotto l'incalzare del populismo sovranista. Era entrato ventenne nel Rassemblement pour la République, con il quale Jacques Chirac nel 1976 ha rilanciato un movimento di ispirazione gollista.
Fedelissimo del leader, è poi stato accolto anche nell'intimità della famiglia, dove veniva chiamato affettuosamente "le petit Nicolas" da Madame Chirac […]. Sarkò è cresciuto fino a quando, nella presidenziale 1995, ha compiuto il più classico dei tradimenti appoggiando il rivale di Chirac Edouard Balladur. Scelta sbagliata. Mentre il suo antico mèntore saliva all'Eliseo, lui era condannato ai margini del partito. È stato poi Chirac […] a richiamarlo in servizio nell'aprile 2002, per la campagna elettorale contro Jean-Marie Le Pen […].
Vinte le elezioni, Sarkò fu messo da Chirac al ministero dell'Interno […]. La divorante energia di Sarkozy ha spostato il partito a destra, slogan efficaci come quello contro la "racaille" (la spazzatura umana) delle banlieues lo hanno portato nel 2007 all'Eliseo. Ma nel 2012 è stato il socialista François Hollande a […] metterlo fuori gioco. Il matrimonio con Carla Bruni (il suo terzo) gli ha restituito un po' di lustro pop, ma il declino politico è stato inarrestabile. Le inchieste giudiziarie di oggi ne sono la crudele sanzione.