SCIENZIATO GENIALE O PERICOLOSO MERCENARIO? - È MORTO A 85 ANNI PER COVID ABDUL QADEER KHAN, IL CONTROVERSO UOMO CHE REGALÒ L'ATOMICA AL PRIMO PAESE MUSULMANO, IL PAKISTAN - AVEVA AMMESSO DI AVER CEDUTO SEGRETI NUCLEARI A LIBIA, COREA DEL NORD E IRAN, POI RITRATTÒ, ANCHE SE LA SUA REPUTAZIONE È RIMASTA MACCHIATA - PER L'OCCIDENTE RAPPRESENTAVA UNA MINACCIA...
Flavio Pompetti per "Il Messaggero"
Il Covid 19 ha mietuto un'ennesima vittima eccellente. Si è spento in un ospedale di Islamabad all'età di 85 anni per complicazioni polmonari Abdul Qadeer Khan, celebrato in patria come il padre dell'atomica pachistana, e condannato all'estero come un mercenario devoto alla vendita di tecnologia per la proliferazione nucleare.
È stato lui a rendere il Pakistan il primo paese musulmano con l'atomica. Spinto dalle pressioni del dipartimento di Stato Usa, il presidente Pervez Musharraf nel 2001 l'aveva rimosso dalla direzione dei laboratori nucleari nazionali del Pakistan, e tre anni dopo lo stesso scienziato nel corso di una deposizione aveva ammesso di aver ceduto segreti nucleari ad attori internazionali ad alto rischio come la Libia, la Corea del Nord e l'Iran.
Nel 2010 Khan aveva ritrattato tutto, e accusava Musharraf di avere infangato la sua reputazione su richiesta dell'alleato statunitense. Il regime di prigionia domestica al quale era stato sottoposto dalla giustizia pakistana fu rimosso, ma la sua reputazione è rimasta ancorata a giudizi di segno opposto, in patria e all'estero.
LA LAUREA
Abdul Qadeer Khan era nato a Bhopal in India, e cinque anni dopo la divisione del paese nel 1947 con la creazione di quello che al tempo si chiamava Pakistan orientale aveva raggiunto i fratelli maggiori a Karachi, dove si laureò in fisica e scienze metallurgiche.
Una borsa di studio lo portò a proseguire gli studi in Germania e a terminarli in Olanda, dove iniziò a lavorare in una centrale dedicata all'arricchimento dell'uranio. Quando l'India annunciò di essere in possesso della bomba atomica nel 1974, la voce di Khan, il quale premeva per dotare il suo paese di una simile arma, fu ascoltata dal primo ministro pachistano Zulfikar Ali Bhutto, che lo convocò per un colloquio.
Khan chiese di sostituire il materiale fissile oggetto degli studi di arricchimento già in corso in Pakistan dal plutonio all'uranio. La sua idea fu accettata, e il giovane studioso lasciò l'Olanda con la borsa piena di segreti nucleari che aveva appreso in quel paese, e che trasferì clandestinamente per lanciare la nuova ricerca nel suo paese adottivo.
Allo stesso modo importò illegalmente dall'Olanda tra il 1977 e il 1981 l'uranio e altri materiali necessari al compimento del progetto. I servizi degli Stati Uniti scoprirono presto l'attività in corso, ma non riuscirono a fermarla.
A partire dal 1985 il legislativo di Washington richiese che il presidente in carica alla Casa Bianca certificasse ogni anno lo stato del Pakistan come una potenza non nucleare. Solo cinque anni dopo George H. Bush fu costretto ad ammettere che non era più in grado di dare una simile garanzia, e l'esplosione di un ordigno atomico quattro anni dopo, in risposta ad un simile esperimento effettuato in India, diede al mondo la conferma definitiva del risultato raggiunto ad Islamabad.
Nel frattempo un tribunale olandese aveva condannato Khan in contumacia per il furto della tecnologia e l'acquisto illegale dell'uranio. Denunce incrociate dalla Cina e da alcuni dei paesi arabi lo ponevano al centro di trame internazionali per vendere il know-how accumulato al migliore offerente.
LE TRATTATIVE
Alcune delle trattative erano condotte dallo scienziato per conto del governo, e contemplavano lo scambio con forniture belliche per l'esercito pakistano. Altre erano di puro interesse personale, e prevedevano la cessione in cambio di soldi. L'ultima immagine pubblica di Kahn è quella di un'intervista televisiva del 2010, nella quale indossava abiti poveri e discinti, e accusava l'ex benefattore Musharraf di averlo tradito e lasciato languire nella povertà.
Il premier attuale del Pakistan Imran Khan nel dare la notizia del decesso si è invece detto rattristato, e lo ha proclamato icona nazionale. Il corpo del controverso scienziato sarà custodito nella moschea Faisal di Islamabad, la più grande dell'asia meridionale.
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