LA SCUOLA E’ NEL CAOS - AUTODICHIARAZIONI E TAMPONI DI GRUPPO, I GENITORI NON SANNO COME ORGANIZZARE IL RIENTRO DEI FIGLI IN CLASSE - I DUBBI SULLE CHAT DELLE MAMME: "QUALCUNO SA SE DOMANI SERVE UN TEST NEGATIVO?" - IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI, ANTONELLO GIANNELLI: “IN QUESTE ORE IL NUMERO DI STUDENTI POSITIVI, IN ALCUNE SCUOLE, HA RAGGIUNTO L'ORDINE DELLE DECINE E ADDIRITTURA CENTINAIA E QUESTO RENDE QUASI IMPOSSIBILE ATTUARE LE PROCEDURE PREVISTE”

-


primo giorno di scuola 7

Antonio Bravetti per “la Stampa”

 

C'è la scuola a Portuense, non lontana dallo Spallanzani, che con una mail ha chiesto di comunicare prima del rientro chi tra gli alunni è positivo e chi è in quarantena. L'autodichiarazione va stampata, compilata e restituita al maestro o alla maestra al primo giorno di scuola dopo le vacanze. Sempre a Roma, l'istituto privato vicino a largo Preneste chiede di mettere nero su bianco di non aver avuto contatti con positivi negli ultimi dieci giorni, oltre a «non presentare sintomatologia riconducibile Covid».

 

scuola 2

Alla materna in zona Ostiense invece, è passata la mozione caldeggiata da alcuni genitori sulla chat di classe: acquisto di gruppo di tamponi. Si risparmia, ci si controlla tutti e (forse) si sta più tranquilli. Già l'anno scorso mamme e papà si erano organizzati per tamponare i piccoli al rientro dalle feste natalizie. Sempre in chat, qualcuno propone di fare un tampone a settimana, alternando nasale e salivare, e chi vorrebbe stilare un codice di "autocondotta", per evitare contatti esterni alla "bolla" di classe. Ma le idee non piacciono molto e cadono nel vuoto. A ventiquattr' ore dalla riapertura delle scuole, genitori e insegnanti brancolano nel buio. E a Roma tante scuole improvvisano, lasciando spazio e iniziativa alle famiglie.

 

Che però sembrano allo stremo. «Da un anno e mezzo, cioè da settembre 2021 - racconta la mamma di una bambina di 8 anni che va a scuola al Pigneto - le mascherine che il governo fornisce a ogni studente italiano, una al giorno tutti i giorni in simpatiche confezioni consegnate ogni 15 giorni, fanno schifo. Nessuno le usa, nessuno le vuole, non proteggono da nulla. Altro che Ffp2».

scuola 1

 

A supportare la tesi mostra una foto con pacchi di mascherine ancora nelle confezioni di plastica, mai scartate. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che aveva già chiesto di prevedere la didattica a distanza per due settimane dopo le festività, non nasconde il pessimismo: «Già in queste ore il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l'ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste. Inoltre, le scuole sono ancora in attesa di ricevere le preannunciate forniture di mascherine Ffp2».

 

primo giorno di scuola 8

Intanto le ore passano, la campanella si avvicina. Le chat si riempiono di conversazioni. Tante domande, poche e confuse risposte. «Qualcuno sa se lunedì i ragazzi per rientrare devono avere un tampone negativo?». «Tampone per tornare a scuola??? Se uno non ha sintomi non serve nulla». In una chat c'è chi inoltra uno screenshot dove si legge: «Visti gli ultimi sviluppi della pandemia, l'Asl sta pensando di dare la possibilità di vaccinarsi ai bambini e ai ragazzi direttamente nelle scuole».

 

primo giorno di scuola 9

Poi, domanda: «Potrebbe essere interessante per la nostra classe?». Alcune conversazioni finiscono sui social. Su Twitter Flaminia di Roma scrive: «Nella #chatdellemamme hanno chiesto di sottoporre i bimbi al tampone prima di rientrare lunedì a scuola. Condivido con voi la mia pacatissima risposta». Eccola: «Io non farò ulteriori tamponi ad Emiliano. È raffreddato e ha sintomi influenzali da ottobre. Ha fatto il tampone per Natale e per capodanno, glieli farò se e quando la Asl darà indicazioni al riguardo. Con l'Omicron è poco più di un raffreddore e i ricoveri e i decessi sono minimi. L'aumento dei contagi è dovuto all'isteria collettiva di gente (peraltro vaccinata) che senza sintomi corre a farsi il tampone. Asintomatico non è malato. Mi spiace ma io non partecipo».