SEI STRONZO PAPÀ! – UN 45ENNE TORINESE È STATO ALLONTANATO DALLA PROPRIA FAMIGLIA PER DECISIONE DEL GIUDICE PERCHÉ RITENUTO RESPONSABILE DI AVER PICCHIATO, VESSATO E INSULTATO PER ANNI LA MOGLIE E I TRE FIGLI – SECONDO L’ORDINANZA DEL GIP, L’UOMO HA PERCOSSO “CON CEFFONI SUL VISO” IL TERZOGENITO DI 10 ANNI “PERCHÉ INFASTIDITO DALLA SUA DISLESSIA”, MENTRE ALLA FIGLIA DI 15 ANNI AVREBBE RIVOLTO EPITETI COME “CHIATTONA” E “CICCIONA DI MERDA, DEVI DIGIUNARE” – I RAGAZZINI ERANO PUNITI PER UN CATTIVO VOTO A SCUOLA O SE RIFIUTAVANO IL CIBO...

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Estratto dell’articolo di Sara Martinenghi per https://torino.repubblica.it/

 

VIOLENZA DOMESTICA

Un padre autoritario, ossessivo, accusato di pesanti maltrattamenti fisici e psicologici, come botte e offese atroci, sia verso la moglie che verso i figli. Li picchiava se prendevano un brutto voto a scuola, se rifiutavano il cibo, se non condivideva un loro atteggiamento o comportamento.

 

Avrebbe percosso «con ceffoni sul viso» un figlio di 10 anni «perché infastidito dalla sua dislessia». Avrebbe sottoposto a punizioni, fin dal 2016, il primogenito (ora di 23 anni) «vietandogli di uscire di casa», mentre avrebbe «colpito con pugni e schiaffi su tutto il corpo, e costretto la figlia di 17 anni costringendola a rivelargli la password del proprio cellulare per poter controllare le sue frequentazioni, insultandola pesantemente». Mentre a quella di 15 anni avrebbe rivolto epiteti come «chiattona» e «cicciona di m.», «devi digiunare», punendo anche lei con la violenza.

 

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Inoltre avrebbe costretto tutti i suoi familiari a negare i maltrattamenti, costringendoli a registrare le dichiarazioni rese ad assistenti sociali o a ufficiali di polizia giudiziaria per accertarsi che non lo mettessero nei guai.  Nei primi giorni di agosto è stata disposta nei confronti dell’uomo, torinese di 45 anni, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.

 

[…] l’uomo nega le violenze: si sarebbe trattato solo di condotte severe, per il desiderio che i figli andassero bene a scuola e rispettassero le regole familiari. L’ordinanza della gip Giovanna Di Maria ricostruisce il clima di violenza tra le mura domestiche […] L’indagato «abitualmente insultava, mortificava e umiliava la moglie davanti ai bambini, per poi aggredirla con calci, pugni in testa, mani al collo, con atti così gravi e brutali che alla fine la donna non ha avuto altra scelta che fuggire di casa (in una comunità protetta) insieme ai figli».

 

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L’uomo «non pago, mortificava e umiliava costantemente anche i figli, arrivando a colpirli pesantemente, punendoli per lo scarso rendimento scolastico o per i primi agiti di libertà sessuale». Il suo atteggiamento era «ossessivo e controllante», avrebbe continuato a imporre la propria presenza a casa nonostante il tribunale per i minorenni avesse già emesso un provvedimento a tutela dei minori dopo che una delle figlie aveva mostrato i lividi a un’insegnante, terrorizzata per ricevuto un brutto voto a scuola […]

 

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[…] La verità sarebbe emersa dopo lungo tempo perché avrebbero tutti avuto paura di lui, tanto da aver prima negato i maltrattamenti subiti. Solo fuggiti di casa, in una comunità protetta, avrebbero raccontato le aggressioni subite fin dal 2014.

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