I SERVIZI SEGRETI AMERICANI NON SONO PIÙ QUELLI DI UNA VOLTA – LA TALPA CHE HA DIFFUSO I PIANI SEGRETI DI ISRAELE PER ATTACCARE È UN AGENTE DELLA CIA, ASIF RAHMAN. È STATO ARRESTATO DALL’FBI IN CAMBOGIA E INCRIMINATO DALLA CORTE FEDERALE PER AVER VIOLATO L’“ESPIONAGE ACT” – RAHMAN AVEVA DIFFUSO SU TELEGRAM LE IMMAGINI SCATTATE DAI SATELLITI SPIA AMERICANI CHE MOSTRAVANO MISSILI E AEREI DELLO STATO EBRAICO – LA BRECCIA ALL’INTERNO DEL SISTEMA AMERICANO DI SECURITY È DIVENTATO UN CASO INTERNAZIONALE…
-
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per www.repubblica.it
La talpa che aveva diffuso piani segreti di Israele contro l’Iran non era la consulente di origine iraniana dei vertici del Pentagono, ma un agente della Cia: Asif Rahman, incriminato dalla corte federale per aver violato l’Espionage Act, che vieta ogni opera di spionaggio ai danni degli Stati Uniti. Rahman è stato arrestato la settimana scorsa in Cambogia ed è atteso in queste ore davanti al giudice della corte di Guam.
Il materiale passato all’Iran
I documenti, datati ottobre, erano stati preparati dall’agenzia geospaziale americana, che analizza le immagini raccolte dai satelliti spia americani e opera in supporto alle operazioni clandestine e militari. Il primo documento era intitolato: “Israele, l’aeronautica continua i preparativi per l’attacco all’Iran e conduce una seconda esercitazione con grandi forze”. Il secondo: “Israele: le forze di difesa continuano i preparativi chiave per le munizioni e l’attività segreti dei droni, quasi sicuramente per un attacco all’Iran”.
[...] Quelle contenute nei due file avevano rivelato i piani di Israele per colpire l’Iran, inclusa la presenza di certi tipi di missili, aerei e altri mezzi predisposti per l’attacco. Le immagini sono finite su Telegram, provocando l’irritazione di Israele e mettendo in imbarazzo il Pentagono e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Qualcuno aveva ipotizzato che la fuga di notizie fosse stata organizzata volutamente per bloccare le operazioni di Israele e disinnescare un altro potenziale conflitto in Medio Oriente.
[...] la breccia all’interno del sistema americano di security era diventato un caso internazionale. Rahman, che lavorava all’estero per conto della Cia, aveva credenziali per accedere a materiale riservato, una pratica comune per agenti che si occupano di dati sensibili.
I sospetti sbagliati su Ariane Tabatabai
Quando era uscita la storia, a metà ottobre, per alcune ore i sospetti si erano concentrati su Ariane Tabatabai, politologa iraniano-americana, consigliera e capo dello staff del vicesegretario alla Difesa per le operazioni speciali.
Era la stessa donna finita nel mirino dei repubblicani che, nei mesi precedenti, ne avevano chiesto la rimozione sostenendo che il suo ruolo – era stata membro del team che aveva guidato i negoziati sul nucleare tra Usa e Iran – aveva messo a rischio la sicurezza del Paese.