SGARBI AL CONTRATTACCO – IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA CHIEDE 1 MILIONE DI EURO DI RISARCIMENTO CIASCUNO A “REPORT” E AL “FATTO QUOTIDIANO” PER “LA CAMPAGNA DIFFAMATORIA COSTRUITA ATTORNO AL FURTO DI UNA TELA DAL CASTELLO DI BURIASCO” – SECONDO L'INCHIESTA DELLE DUE TESTATE, IL CRITICO D'URTO SAREBBE IN POSSESSO DI UN QUADRO DEL ’600 IDENTICO A UN DIPINTO TRAFUGATO NEL 2013 – SGARBI DENUNCIA “UNA SEQUENZA DI MENZOGNE, ILLAZIONI, SOSPETTI DIFFUSI QUOTIDIANAMENTE CONTRO DI ME” – VIDEO
-Sgarbi possiede un Manetti, contenuto nella banca dati del Nucleo di Tutela dei Beni culturali dei Carabinieri e che risulta rubato. Con il Fatto Quotidiano, #Report ricostruisce la storia dell'opera che Sgarbi sostiene di aver rinvenuto per puro caso. Domenica, 20.55 su #Rai3 pic.twitter.com/AXz0dWiKWS
— Report (@reportrai3) December 15, 2023
Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi annuncia che chiederà 1 milione di euro di risarcimento ciascuno a Report e Il Fatto Quotidiano per «la campagna diffamatoria costruita attorno al furto di una tela dal castello di Buriasco».
«La sequela di menzogne, illazioni e sospetti diffusi quotidianamente contro di me, frutto di ricostruzioni completamente false, costituiscono una grave diffamazione per la quale ho chiesto ai miei avvocati di chiedere 1 milione di euro di risarcimento ciascuno alla 'Rai' e a 'Il Fatto Quotidiano'. Una campagna diffamatoria sistematica, chiaramente costruita a tavolino, con accuse infondate, senza contraddittorio, con un teorema preconfezionato, con l'evidente proposito di delegittimarmi» dice il critico d'arte.
Il sottosegretario, inoltre, replica in un comunicato «alle nuove menzogne diffuse stamane dal quotidiano Il Fatto»: «Contrariamente a quanto scritto dal solito Thomas Mackinson, come sempre senza contraddittorio ma con il solito scopo di diffamarmi, non corrisponde a vero che io sia debitore nei confronti dell'ex Pm Antonio Di Pietro, dello storico Daniele Benati e del consigliere di Forza Italia Giovanni Terzi, come potranno confermare i diretti interessati. Ma agli untori de Il Fatto non interessa la verità; ricorrono alla sistematica menzogna come metodo di diffamazione degli avversari, essendo notoriamente un giornale megafono dei 5 Stelle».
Nella nota Sgarbi afferma inoltre che «non corrisponde al vero che il conto corrente della banca presso la Camera dei Deputati sia risultato impignorabile; a sostegno evoco l'ordinanza 01/12/2023 del dott. Sergi, G.E. del Tribunale di Macerata, che ha assegnato ai creditori la somma di 46.679,64 euro depositata in tale conto e ritenuta dal Giudice assolutamente pignorabile.
In soldoni, dalle esecuzioni mobiliari riunite i creditori hanno ricevuto da me la somma totale di 96.784,86 euro; non assegnata, nemmeno in parte, al restauratore Mingardi in quanto il suo difensore non è mai comparso alle udienze, nemmeno all'ultima: quindi il Giudice non ha tenuto conto del suo credito. Infine - conclude - non è affatto vero che io mi dichiari 'nullatenente'. L'ennesima, quotidiana menzogna, di cui l'organo dei 5 Stelle sarà chiamato a rispondere nelle opportune sedi». […]