PER SGARBI UN GUAIO GIUDIZIARIO TIRA L'ALTRO – IL 16 OTTOBRE IL CRITICO D'URTO È ATTESO AL TRIBUNALE DI VITERBO PER UN'UDIENZA PRE-DIBATTIMENTALE: È ACCUSATO DI DIFFAMAZIONE AGGRAVATA PERCHE’ NEL 2018 DEFINI’ “ESPRESSIONE DI MENTALITÀ FAMILISTICA E MAFIOSA” IL “MOVIMENTO POPOLARE” DI SUTRI, COMUNE DI CUI È STATO SINDACO FINO AL 2023 – IL CONSIGLIERE COMUNALE ALESSIO VETTORI E ALTRE SEI PERSONE HANNO QUERELATO L’EX SOTTOSEGRETARIO, CHE ORA RISCHIA IL PROCESSO…
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Estratto dell’articolo di Alessio Campana per “la Repubblica- cronaca di Roma”
Il prossimo 16 ottobre Vittorio Sgarbi si siederà di fronte al giudice del tribunale di Viterbo. L’ex sottosegretario del governo Meloni è accusato di diffamazione aggravata nei confronti del “ Movimento popolare” di Sutri, comune di cui è stato sindaco dal 2018 al 2023. E tra due settimane, di fronte al giudice Giacomo Autizi, si terrà l’udienza pre- dibattimentale.
I fatti oggetto delle accuse risalgono al 2018. Secondo la pm Chiara Capezzuto il critico d’arte avrebbe «offeso l’onore e il decoro» del consigliere comunale Alessio Vettori e di altre sei persone, utilizzando «espressioni offensive» e definendo tra l’altro il movimento come «espressione di mentalità familistica e mafiosa». Parole inaccettabili per Vettori [...]e per gli altri sei esponenti del movimento che, assistiti dagli avvocati Franco Moretti e Luca Vettori, hanno sporto querela nei confronti del critico.
«A quanto emerge dagli atti, non vi erano elementi che suffragassero la veridicità di quanto affermato dall’indagato» , si legge nell’ordinanza con cui il gup Savina Poli aveva ordinato al pm di formulare l’imputazione contro Sgarbi, dopo un’iniziale richiesta di archiviazione. «Definire i comportamento di taluno “ mafioso”, in assenza di qualsiasi elemento che ne suffraghi la veridicità, integrail delitto di diffamazione, sostanziandosi nella mera aggressione verbale del soggetto», aveva specificato.
[...] In passato l’ex sottosegretario aveva anche accusato l’ex sindacadi Roma, sostenendo che Virginia Raggi era come il sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino. Una vicenda per cui a gennaio Sgarbi è stato condannato per diffamazione a pagare una provvisionale di 20 mila euro e una serie di risarcimenti a favore della parte civile pari a 2 mila euro. [...]