SI VEDE CHE STIAMO TORNANDO ALLA NORMALITÀ - RIPRENDONO A CRESCERE I MORTI SUL LAVORO, NOVE NEGLI ULTIMI SEI GIORNI: NEI PRIMI TRE MESI DEL 2021 HANNO GIÀ PERSO LA VITA 185 PERSONE, DUE AL GIORNO - UNO DEGLI ULTIMI È SAMUEL, APPENA 19 ANNI E CON UN CONTRATTO A CHIAMATA, UCCISO A GUBBIO ASSIEME ALLA 52ENNE ELISABETTA DALL’ESPLOSIONE NELL’AZIENDA DOVE VENIVA TRATTATA IN LABORATORIO LA CANNABIS LIGHT...
-Chiara Baldi Luca Fiorucci per “La Stampa”
Samuel Cuffaro non aveva ancora compiuto 20 anni. È morto venerdì nello scoppio della palazzina di Gubbio in cui si trattava la cannabis light. È il morto più giovane della «settimana nera», l'ultima, per i morti sul lavoro: nove in sei giorni. Nei primi tre mesi del 2021 hanno perso la vita sul posto di lavoro 185 persone, due al giorno. Con lui, è deceduta anche Elisabetta D'Innocenti, 52 anni.
Samuel lavorava con un contratto a chiamata, lavava le piante che, al piano superiore del laboratorio, venivano trattate prima di essere vendute come cannabis light. Lì sopra non doveva esserci, c'era finito per sistemare uno scaffale. Il boato lo ha travolto lì. Oggi avrebbe dovuto partecipare a una manifestazione culturale. Ma non ci sarà, il sindaco ha proclamato due giorni di lutto cittadino.
A innescare gli scoppi, forse, le sostanze utilizzate per lavorare la cannabis, ma le cause sono in fase di accertamento. La Procura di Perugia ipotizza il disastro colposo. Elisabetta lascia marito e due figli. Altri tre operai sono rimasti feriti: uno è grave a Cesena, un altro si è salvato perché è uscito a telefonare. «Voleva guadagnare», dice la mamma di Samuel. «Ma i soldi, a che servono i soldi?», si chiede straziata dal dolore.
Ieri mattina è morto cadendo da un ponteggio in un cantiere a Tradate, nel Varesotto, Marco Oldrati, 52 anni. È morto di sabato, perché la strage silenziosa che uccide i lavoratori non conosce week end, né festivi. Si muore tutti i giorni, o quasi, e l'ultima settimana lo dimostra
Lunedì è morta stritolata da un orditoio in fabbrica a Montemurlo, nel pratese, Luana D'Orazio, 22 anni: ieri l'autopsia ha confermato ciò che si sapeva già con orrore, e cioè che è morta per schiacciamento del torace. Stritolata, appunto.
Il 5 maggio, a Busto Arsizio, sempre a Varese, è morto Christian Martinelli, 49 anni, lascia moglie e due figlie: è deceduto in ospedale poche ore dopo essersi infortunato con un tornio meccanico.
Nello stesso giorno, a Tarsia, nel cosentino, Stefano Godino, 39 anni, è stato schiacciato dal trattore che stava guidando. Il 6 maggio a Pagazzano, nella Bergamasca, è deceduto lavorando Maurizio Gritti, 46 anni, moglie e due figli: cercava di posizionare la lastra di cemento che gli è caduta addosso.
Il 7 maggio a Teodone, in Alto Adige, Sandro Casarotto, contadino di 64 anni è morto travolto da una balla di fieno. Lo stesso giorno è stato l'ultimo anche per Andrea Recchia, operaio di 37 anni, morto schiacciato da un contenitore di mangime per animali a Sorbolo, nel Parmense.
Ancora il 7 maggio, il 55 enne Mario Tracinà, a Campomarino, in provincia di Campobasso, ha perso la vita precipitando da un'impalcatura di 30 metri. E sempre venerdì a Gubbio è esplosa la palazzina in cui si trattava cannabis light, uccidendo Samuel Cuffaro e Elisabetta D'Innocenti.