SIAMO APPESI AD HAMAS (AUGURI) – NETANYAHU ALLA FINE HA PIEGATO IL CAPINO E ACCETTATO LA PROPOSTA AMERICANA DI CESSATE IL FUOCO A GAZA: ORA TOCCA AL GRUPPO TERRORISTA APPROVARE LA TREGUA. MA GLI ESPONENTI DI HAMAS SUBITO METTONO LE MANI AVANTI E IMPUTANO A USA E ISRAELE L’IMPOSIZIONE DI “NUOVE CONDIZIONI” – “BIBI” VUOLE MANTENERE I SOLDATI DELLO STATO EBRAICO NELLA STRISCIA, ANCHE LUNGO IL CORRIDOIO UMANITARIO PHILADELPHIA, MENTRE HAMAS CHIEDE LO SMANTELLAMENTO DELLE TRUPPE (E INTANTO RIPARTE CON GLI ATTENTATI IN CISGIORDANIA E ISRAELE)

-


Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per www.corriere.it

 

ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU

[…] Benjamin Netanyahu […] ha infine detto a Blinken di «approvare la nuova proposta di mediazione americana per la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas in cambio del cessate il fuoco a Gaza».

 

Blinken alla conferenza stampa congiunta è stato chiaro. «I nostri incontri sono stati molto costruttivi. Israele sostiene le nostre proposte-ponte. Adesso è arrivato il momento che Hamas faccia lo stesso», ha detto sorridendo a Netanyahu. Prima di esaminare che significato abbia tutto ciò, occorre capire cosa emerge di nuovo.

 

Yahya Sinwar

In primo luogo, dopo le numerose frizioni e incomprensioni tra Washington e Gerusalemme negli ultimi mesi, appare evidente che i due alleati cerchino di fare fronte comune. Agli israeliani conviene in ogni caso. L’amministrazione Biden, invece, sembra ormai sempre più condizionata dalla campagna elettorale interna in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Il voto ebraico resta importante, anche a costo di pregiudicare il proprio ruolo di mediatore.

ANTONY BLINKEN - ISAAC HERZOG

 

E infatti gli esponenti di Hamas hanno subito criticato la svolta. In un comunicato reso noto già domenica sera, il movimento islamico palestinese ha accusato Israele di cambiare le carte in tavola «imponendo nuove domande e condizioni per prolungare la guerra a Gaza» e imputato a Washington di essersi allineata alle posizioni israeliane.

 

Da qui la seconda considerazione, per cui la nuova luna di miele tra Netanyahu e Blinken non è affatto foriera di accordo. Se ne riparlerà nei prossimi giorni con i mediatori egiziani al Cairo e a Doha con i qatarioti.

 

benjamin netanyahu

La navetta di Blinken procede ad oltranza: a Washington si continua a sperare in un cessate il fuoco entro la fine di questa settimana. Che poi ciò sia possibile resta ancora tutto da verificare. Ma il punto più caldo […] verrà affrontato nei prossimi giorni. Riguarda la condizione israeliana di mantenere i suoi soldati nel Corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Gaza e il Sinai egiziano. A ciò, si aggiunge la richiesta di operare nel corridoio di Netzarim, che separa il Nord di Gaza dal Sud.

 

La formula di compromesso mira a una presenza militare israeliana limitata, che potrebbe diminuire nel tempo nelle due aree a seconda delle circostanze. In buona sostanza: Israele si riserva il diritto di potere colpire in ogni momento e non intende affatto abbandonare del tutto il territorio di Gaza, come invece Hamas continua a chiedere.

Yahya Sinwar

 

Ma il processo diplomatico resta complicato anche dal proseguire delle violenze sul campo. Hamas rinforza le sue colonne in Cisgiordania e annuncia la ripresa degli attentati terroristici in Israele. Pare che un suo militante kamikaze abbia provato a compiere un attacco l’altra sera a Tel Aviv e sia rimasto ucciso per un suo stesso errore. I militari denunciano il crescere delle cellule armate islamiche in Cisgiordania. Il quotidiano Yediot Ahronoth riporta di 15 battaglioni costituiti sul modello di quelli che operavano a Gaza.  […]

Yahya Sinwar
ISMAIL HANIYEH - YAYA SINWAR