SIAMO SICURI CHE L'ANDAMENTO DEL VIRUS NON SIA PREVEDIBILE? MATTIA FELTRI: “C'È UNA TABELLA MESSA A PUNTO DALL'ECONOMISTA TEDESCO HENRIK ENDERLEIN SECONDO CUI LA GERMANIA È OTTO GIORNI IN RITARDO SULL'ITALIA, E LA MARCIA DEI CONTAGI È LA STESSA. IL VIRUS SI MUOVE CON UNA PRECISIONE DA PASSO DELL'OCA, E LA SUA PRECISIONE SAREBBE LA SUA VULNERABILITÀ SE SOLO GLI UOMINI NON FOSSERO VITTIME DI ORGOGLIO…”
Mattia Feltri per “la Stampa”
Si dice, con dovizia di scienza, che l'andamento del virus non è prevedibile. Ma c'è una tabella messa a punto dall' economista tedesco Henrik Enderlein secondo cui la Germania è otto giorni in ritardo sull' Italia, e la marcia è la stessa. L'1 marzo l' Italia aveva 1.100 contagiati e il 9 marzo la Germania ne aveva altrettanti. Il 3 marzo l' Italia ne aveva duemila e l' 11 marzo la Germania 1.900.
Secondo la tabella di Enderlein, il 16 marzo (corrispondente all'8 marzo in Italia) la Germania avrebbe dovuto avvicinarsi ai seimila contagiati ed è successo: li ha superati di poco. La tabella è applicabile a tutti i paesi europei, con differenze massime di poche centinaia di contagiati.
La Spagna è in ritardo di sei giorni, la Francia di nove, il Regno Unito di quattordici (noi il 3 marzo duemila casi e 53 morti, loro ieri 1.950 casi e 55 morti). Fantastico e terribile. Il virus si muove con una precisione da passo dell'oca, e la sua precisione sarebbe la sua vulnerabilità se solo gli uomini non fossero vittime di orgoglio, di folle fiducia nella loro eccezionalità, della medesima accecante paura, e così soluzioni ed effetti si ripetono con cronometrica ineluttabilità.
La Germania ha chiuso i ristoranti, ma solo dalle 18. Ricorda qualcosa? Da Parigi arrivano foto di stazioni prese d' assalto per la fuga, e dall' intera Francia assedi di supermercati e rivolte di carceri. Intanto l' Organizzazione mondiale della sanità ci ha di nuovo proposti come modello. Un primato che ci saremmo risparmiati. Ma di sicuro, per una volta, i suonatori di mandolino non siamo noi.