IL SOLITO CAHN CAHN A PARIGI! UN VISITATORE HA GETTATO DELLA VERNICE SUL CONTROVERSO DIPINTO DELL’ARTISTA MIRIAM CAHN AL PALAIS DE TOKYO: ERA IN DISACCORDO SUL CONTENUTO “PEDOPORNOGRAFICO”. NELL’OPERA UNA PERSONA (UN BAMBINO, SECONDO I CRITICI) CON LE MANI LEGATE È INTENTA PRATICARE UNA FELLATIO AD UN UOMO MOLTO PIÙ GRANDE. IL QUADRO HA SOLLEVATO POLEMICHE POLITICHE E RICORSI AL TAR DI PARIGI E AL CONSIGLIO DI STATO... - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Danilo Ceccarelli per la Stampa

 

 

 

miriam cahn

Nella serata di ieri un uomo ha gettato della vernice sul controverso quadro dell'artista svizzera Miriam Cahn esposto da metà febbraio al museo parigino del Palais de Tokyo con il titolo di Fuck abstraction! Un atto vandalico arrivato dopo giorni di polemiche per l'immagine raffigurata nell'opera: una persona con le mani legate intenta praticare una fellatio ad un uomo molto più grande e potente.

 

La raffigurazione degli «atti barbari» che si commettono in guerra, secondo l'artista; un'immagine pedopornografica per molti, che hanno visto nel quadro un bambino violentato (nonostante l'artista abbia sempre negato che il personaggio ritratto sia un minorenne). «Questo quadro tratta il modo in cui la sessualità è utilizzata come un'arma di guerra, come un crimine contro l'umanità», ha spiegato Cahn, che nei suoi lavori ha trattato spesso tematiche simili.

 

Inutili le spiegazioni del museo e della pittrice svizzera: nelle ultime settimane in Francia c'è stata una levata di scudi contro il quadro. Il 2 maggio un gruppo composto da 16 associazioni attive nella difesa dei diritti dell'infanzia ha inviato una lettera aperta ai «membri, amici e amministratori del Palais de Tokyo» chiedendo il ritiro del quadro, mentre una petizione online ha raccolto 14 mila firme per far togliere quell'immagine. Contro l'opera è stato presentato anche un ricorso al Tar di Parigi e al Consiglio di Stato, che però hanno respinto la richiesta.

miriam cahn

 

Visto il «carattere sensibile dell'opera» che potrebbe generare dei «malintesi», il Palais de Tokyo ha deciso di installare un «dispositivo di mediazione» con messaggi di avvertimento posti prima dell'ingresso in sala dove sono presenti addetti disponibili a dare spiegazioni sull'opera

 

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