SPIAGGE "LIBERE" PER MODO DI DIRE - A NAPOLI, CENTINAIA DI PERSONE DIRETTE A POSILLIPO SONO STATE RESPINTE A CAUSA DI UNA CONVENZIONE DEL COMUNE, SOTTOSCRITTA CON I GESTORI DEI LIDI, CHE INTRODUCE IL NUMERO CHIUSO NELLE SPIAGGE: 500 PERSONE AL MASSIMO NEI DUE SPICCHI DI SABBIA - E SUBITO SCATTA L'INCAZZATURA CON PROTESTA ANNESSA: "I CONCESSIONARI NEGANO IL DIRITTO DI ACCESSO ALLA BATTIGIA, PREVISTO DALLA LEGGE"
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Estratto dell'articolo di Fabrizio Geremicca per www.corriere.it
Respinti ad un cancello, provano a quello che sta qualche metro più in là. Rimandati di nuovo indietro, ritornano al primo. […] Ieri, 2 giugno, primo giorno festivo di vera estate, centinaia di ragazzi napoletani non hanno potuto accedere al mare della città dove vivono. Si erano diretti di buon mattino verso Posillipo, […] Hanno però dovuto rinunciare, quei ragazzi, al primo assaggio di mare. Stesso destino per anziani, coppie, famiglie con bimbi.
La convenzione
Giovedì 1 giugno, infatti, il Comune di Napoli ha sottoscritto la convenzione con i gestori dei lidi in concessione e con l’Autorità Portuale la quale, ancora una volta, sancisce il numero chiuso sulle poche spiagge libere di Posillipo: 50 persone al massimo nello spicchio di arenile adiacente Palazzo Donn’Anna, con accesso per metà dal Bagno Elena e per metà dal lido Ideal, e 450 sulla spiaggia delle Monache, con ingresso passando davanti al Bagno Sirena.
La convenzione […]delega ai titolari dei lidi il controllo delle presenze tramite la raccolta a penna dei nomi di chi entra. Non prevede alcun limite orario di permanenza, con il risultato che la turnazione non è garantita[…]
La manifestazione
Si uniscono, perciò, agli attivisti del comitato Mare Libero, che si sono dati appuntamento davanti alla fontana del Sebeto per un’azione di disobbedienza civile. I manifestanti, una trentina, prima fanno tappa al lido delle Monache […]dove aprono striscioni e distribuiscono volantini[…] Tornano indietro, poi, verso Mergellina e percorrono le scale che portano a via Sermoneta. Si imbattono anch’essi nel cancello chiuso dell’ingresso secondario del Bagno Elena. Bussano al campanello, sollecitano l’apertura con cori, ma nulla accade.
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«Siamo qui — scandisce al megafono Mario Avoletto, volto storico della sinistra radicale partenopea — non contro chi ha pagato, ma contro la privatizzazione del mare e della costa. I concessionari negano il diritto di accesso alla battigia, previsto dalla legge. Il Comune e l’Autorità Portuale impongono il numero chiuso sulle spiagge libere, ma dovrebbero ridimensionare gli spazi di litorale assegnati in concessione».
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