SPIAGGIA, MOJITO E COVID - L'ETÀ MEDIA DEI NUOVI POSITIVI È 40 ANNI - PER CONTENERE IL RISCHIO DEI CASI IMPORTATI DALL’ESTERO, DISPOSTA LA QUARANTENA PER I CITTADINI CHE NEGLI ULTIMI 14 HANNO SOGGIORNATO IN ROMANIA E BULGARIA, DOVE L’EPIDEMIA È IN RAPIDA ESPANSIONE - LA MISURA È GIÀ IN VIGORE PER CHI ARRIVA DAI PAESI EXTRA UE ED EXTRA SCHENGEN…
-Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
È cambiato l'identikit dell'epidemia. Ora l'età media dei casi diagnosticati è addirittura intorno ai 40 anni mentre a marzo/aprile, mesi duri, era sopra i 60. E questo denota anche il cambiamento delle abitudini imposto dal lockdown , ma soltanto per una parte della popolazione. Gli anziani non si espongono più, spaventati dalle migliaia di eventi luttuosi che hanno colpito amici e parenti, sensibilizzati e protetti da figli e nipoti. Che invece girano, incontrano, stringono mani, scambiano abbracci e frequentano piazzette.
Fino a incrociare dei positivi e a diventarlo loro stessi. Lo raccontano i tecnici della cabina di regia (tavolo congiunto Istituto superiore di sanità-ministero della Salute) attraverso il monitoraggio settimanale sul Covid 19. L'abbassamento anagrafico «è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minore coinvolgimento di persone anziane e in parte all'identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse».
L'effetto è che i giovani, intercettati rapidamente, predisposti a non ammalarsi o a sviluppare forme di infezione molto lievi, non gravano sugli ospedali che così restano sgombri. E infatti il rischio di «sovraccarico dei servizi sanitari nel breve periodo è più basso». Non significa però che il Sars-CoV-2 sia un lontano nemico. Anzi, è vicinissimo e lo dimostrano i tanti focolai che pungono un po' tutte le Regioni, più o meno estesi, circoscritti, di origine quasi sempre nota.
L'indice di riproducibilità del virus (numero di contagiati per ogni individuo infetto) rispetto alla scorsa settimana è leggermente calato sotto l'1, il valore che evita la crescita esponenziale della curva epidemica. Siamo sullo 0,95 (da 1,01). Significa poco, non è un grande cambiamento tanto che la situazione viene definita stazionaria e fluida come sette giorni fa. Stabile anche l'incidenza dei casi: 4,6 per 100 mila abitanti.
Sei le Regioni con un indice Rt superiore all'unità: Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto. Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, descrive la caratteristica comune dei focolai: «Sono di ampiezza variabile e in genere causate da persone che vengono da fuori del Paese».
Per contenere il rischio dei casi importati ieri il ministro Roberto Speranza ha firmato un'ordinanza che dispone la quarantena per i cittadini che negli ultimi 14 hanno soggiornato in Romania e Bulgaria, misura già in vigore nei Paesi extra Ue ed extra Schengen. «Il virus non è sconfitto, continua a circolare», non manca di ricordare il titolare della Salute. La Campania cerca di chiudersi a riccio.
Il governatore Vincenzo De Luca ha inasprito le misure anticontagio. Blocco dei mezzi pubblici se a bordo c'è un passeggero senza mascherina, sanzioni più severe (1.000 euro a chi non la indossa al chiuso), maggiori controlli in quarantena. Il bollettino quotidiano del 24 luglio si è alleggerito di positivi (+ 252, meno di quanto fossero cresciuti il giorno precedente) e di morti (+ 5). Dall'inizio dell'epidemia sono decedute 35.097 persone. Attualmente i soggetti positivi di cui c'è certezza sono 12.301. Ricoverati con sintomi 713 pazienti, 46 di loro sono in terapia intensiva.