STA PER FINIRE LA PACCHIA PER GLI INFLUENCER NEI PARADISI FISCALI - STRETTA DELLA FRANCIA SULLE STAR DEI SOCIAL CHE FANNO I SOLDONI DA DUBAI SFRUTTANDO LA TASSAZIONE SOTTO IL 5% DEGLI EMIRATI ARABI - ORA PARIGI SI MUOVE PER RECUPERARE LE TASSE SUGLI INCASSI PER I LORO POST CHE MACINANO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO. E MOLTI ALTRI  PAESI POTREBBERO SEGUIRE L’ESEMPIO

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Anais Ginori per www.repubblica.it

 

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Molti si sono trasferiti all'inizio della pandemia, ufficialmente per sfuggire alle restrizioni sanitarie e continuare a poter pubblicare stories davanti a mare e cielo azzurro, seguite da milioni di giovani.

 

I tanti influencers francesi che sono a Dubai - una trentina almeno - non sono ancora tornati, o comunque hanno mantenuto la loro residenza fiscale negli Emirati arabi uniti dove la tassazione sul reddito è quasi simbolica, inferiore al 5%.

 

Il fenomeno però è nel mirino del fisco francese e non solo. Il governo di Parigi studia da mesi un file acquistato dalla Germania e condiviso con altri paesi europei. Nella lista sono contenuti migliaia di nomi di persone che sfuggono alla tassazione nel loro paese.

 

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Tra di loro c'è ad esempio una delle più famose star dei reality tv, Caroline Receveur - quattro milioni di follower su Instagram - già al centro di un'inchiesta della Finanza due anni fa.

 

Receveur aveva domiciliato le sue società a Londra, mentre le sue attività erano localizzate in Francia. Dopo la prima inchiesta del fisco è partita per Dubai, raggiungendo altri famosi influencer che grazie a post sponsorizzati macinano redditi stimati a centinaia di migliaia di euro al mese.

 

Aprire una società a Dubai sulla quale far transitare gli introiti degli sponsor costa tra 5mila e 10mila euro all'anno. Una cifra modesta paragonata al vantaggio fiscale garantito dentro a una delle tante "free zone”.

 

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Ma Delphine Gallin, avvocata specializzata in diritto tributario, avverte: "Il fisco francese analizzerà se l'espatriato ha veramente il centro dei suoi interessi economici a Dubai: è sufficiente che una parte del reddito provenga dal territorio nazionale perché consideri che è ancora soggetto all'imposizione francese”.

 

Dal febbraio 2021, una nuova normativa permette alle autorità fiscali di indagare su casi di dubbio espatrio usando alcuni post per giustificare un controllo fiscale.

 

Nel mirino del nucleo che combatte le truffe finanziarie, ci sono anche i "fin-influencer", che promuovono criptovalute e prodotti finanziari altamente volatili. Un'altra star dei reality tv, Nabilla Benattia, è stata condannata a luglio a pagare una multa di 20mila euro dopo essere stata accusata di aver promosso un sito specializzato nella vendita e nell'acquisto di bitcoin su Snapchat nel 2018, senza menzionare che era stata pagata per i suoi post.

 

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I nuclei della Finanza possono anche bloccare alcuni profili come è successo per Jazz (3,9 milioni di follower su Instagram) e suo marito Laurent "Billionaire" Correia (3 milioni), banditi da Snapchat per aver promosso la piattaforma di trading IronFX domiciliata in paradisi fiscali.

 

Gli Emirati hanno organizzato una vera e propria accoglienza di questi influencer europei che svolgono un'implicita pubblicità turistica, in particolare verso i più giovani. La cooperazione con le autorità emiratine non sono sempre facili anche se esistono accordi per lo scambio informazioni.

 

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Qualche mese fa è stato estradato da Dubai verso la Francia un influencer che aveva organizzato una mega-truffa sugli aiuti pubblici previsti durante la crisi del Covid. Il giovane proponeva di organizzare falsi dossier per ottenere i sussidi, arrivando a un totale di 20 milioni di euro di cui oltre 5 milioni sono stati versati dallo Stato francese.

 

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