È STATA TROVATA SENZA VITA GIOVANNA PEDRETTI, LA RISTORATRICE DI SANT'ANGELO LODIGIANO DIVENUTA NOTA PER LA SUA RISPOSTA A UNA RECENSIONE OMOFOBA E DISCRIMINATORIA AL SUO LOCALE - LA SUA REPLICA ERA DIVENTATA VIRALE ED ERA STATA LODATA ANCHE DAL MINISTRO PER LE DISABILITA', ALESSANDRA LOCATELLI - SOLO CHE LA STORIA HA DESTATO MOLTI SOSPETTI, SOLLEVATI ANCHE DA LORENZO BIAGIARELLI, COMPAGNO DI SELVAGGIA LUCARELLI: "GLI SCREENSHOT SEMBRANO FALSI" - SELVAGGIA RISPONDE A CHI ACCUSA LEI E IL COMPAGNO: "NON C’ERA STATA QUESTA GOGNA DI CUI SI STA PARLANDO…"
IL TWEET DELLA GIORNALISTA: "SIAMO ARRIVATI AL PUNTO CHE DARE UNA NOTIZIA NON È PIÙ UNA RESPONSABILITÀ. CORREGGERLA SÌ. ALTRO CHE BLACK MIRROR..."
Lo scorso anno, proprio in questo periodo, scoppiò il caso della bidella pendolare. Nacque tutto da un articolo che raccontava evidenti bugie sulla storia. Per giorni si susseguirono smentite, debunking, articoli, meme, sfottó, fotomontaggi. La bidella fu travolta da una vera…
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 15, 2024
1. E' MORTA GIOVANNA PEDRETTI
Estratto da www.ansa.it
Forse non ha retto alla valanga di odio via social, alle insinuazioni di una indignazione posticcia fatta solo per pubblicizzare il suo locale. […] Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano che replicando ad una recensione omofoba e discriminatoria sul suo locale aveva dato una lezione di civiltà, è stata trovata morta nel primo pomeriggio sulle rive del Lambro: l'ipotesi è quella del suicidio. Pedretti, secondo i primi accertamenti, si sarebbe recata nei pressi del Lambro a bordo della sua Fiat Panda. Il corpo senza vita è stato rinvenuto nei pressi del ponte del comune in provincia di Lodi […]
[…]. La titolare della pizzeria Le Vignole nei giorni scorsi aveva risposto ad una recensione sul suo ristorante di un cliente che si lamentava per avere mangiato accanto ad un tavolo con una coppia omosessuale e un ragazzino disabile. "Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. […], e il ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. […]", l'assurda lamentela del cliente nella recensione.
Ma Giovanna, usa da sempre alla solidarietà come la pizza sospesa proprio per i disabili, non lascia cadere nel vuoto quelle parole. […] A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto... credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all'orientamento sessuale e men che meno la disabilità. Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati".
La recensione era della scorsa estate ed era stata poi cancellata, spiega Giovanna, che però ne aveva fatto uno screenshot. Un elemento questo del post cancellato che ha destato sospetti di non veridicità della recensione in alcuni utenti dei social, compresa Selvaggia Lucarelli che ha lanciato l'ipotesi di "un grossolano fotomontaggio" e di "un'operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili". Sul web dunque inizia a circolare l'idea del falso, l'ipotesi finisce sui giornali.
Giovanna intervistata dalle tv sul punto appare in difficoltà: "non vorrei essere caduta in una trappola" dice e più volte ripete di "non avere una risposta". E così, se prima sui social Giovanna era un'eroina si aprono le prime crepe, iniziano le critiche, le insinuazioni. […]
IL TWEET DI SELVAGGIA LUCARELLI
Dal profilo X di Selvaggia Lucarelli
Lo scorso anno, proprio in questo periodo, scoppiò il caso della bidella pendolare. Nacque tutto da un articolo che raccontava evidenti bugie sulla storia. Per giorni si susseguirono smentite, debunking, articoli, meme, sfottó, fotomontaggi. La bidella fu travolta da una vera shitstorm e divenne protagonista di editoriali e spazi in tv.
E così tante altre storie di articoli scritti male, di persone che inventano storie per un minuto di gloria o altre ragioni e poi di persone (giornalisti e non) che ristabiliscono la verità. Nessuno si pone mai il problema a monte e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì. Altro che black mirror.
2. GIOVANNA PEDRETTI TROVATA MORTA, ANALISI SU PC E CELLULARE. SELVAGGIA LUCARELLI: «NESSUNA CAMPAGNA D'ODIO»
Estratto dell'articolo di Andrea Galli per www.corriere.it
Da un iniziale e ancora parziale esame non risulterebbero palesi problemi economici nell’attività imprenditoriale che Giovanna Pedretti conduceva con il marito, Aniello D’Avino detto Nello, anche se lo scenario è stato fra i primi esplorati in nottata dagli investigatori. Né lei, 59enne, né il marito, di tre anni maggiore, avrebbero avuto storie di debiti.
[…] La probabile assenza di bigliettini d’addio nonché di annunci e «spiegazioni» del suicidio con altri strumenti, pur negli insondabili labirinti della mente umana, potrebbe lasciar ipotizzare un gesto non premeditato. E allora forse conseguenza, se non definitivamente «innescato» dagli attacchi subiti in questi giorni sui social dopo la polemica sulla recensione firmata da un cliente che inveiva contro i gay e i disabili vicini di tavolo, con l’immediata e ferma, saggia e virtuosa risposta della donna la quale aveva ricevuto il plauso della ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli.
[…] comprese quelle per esempio della giornalista Selvaggia Lucarelli e del compagno Lorenzo Biagiarelli, chef e blogger: ricostruzioni che inquadravano quella recensione come una possibile montatura ad arte. […]
Assume un evidente valore investigativo l’esame del cellulare e del pc della donna per verificare le ore che hanno preceduto la volontaria sparizione nelle campagne: su quegli apparecchi potrebbero esser rimaste incise altre offensive, che per la loro intensità, oppure perché inquadrate da Giovanna come ormai non più sostenibili, potrebbero anche aver accelerato la decisione estrema. Certo non sfugge, agli inquirenti della Procura di Lodi diretta da un magistrato di enorme esperienza e sensibilità quale Maurizio Romanelli, nella complicata analisi del caso nella sua interezza, il passato famigliare di Giovanna, con il povero fratello che aveva stabilito un identico destino.
Selvaggia Lucarelli, da sua abitudine, non si sottrae al confronto: «Si sta parlando di gogna, ma di fatto non c’era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social. Temo quindi che si sappia troppo poco dei pregressi. Come sempre». Ancora Lucarelli rimarca tre elementi: la convinzione che eravamo di fronte «chiaramente a un falso fin dal primo sguardo»; il fatto che la verità mai si sarebbe scoperta se qualcuno, come lei e il compagno, non avessero fatto debunking, ovvero un’inchiesta contro le notizie false («Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze», ha scritto sui propri profili Biagiarelli); e poi, anzi all’inizio di tutto, lo schema secondo cui «una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono». […]
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