NELLA STORIA DELLE DUE SORELLE COLPITE CON L'ACIDO A NAPOLI, QUALCOSA NON TORNA - LA POLIZIA HA DIRAMATO UN COMUNICATO IN CUI AFFERMA CHE LE DICHIARAZIONI RESE DA FRANCESCA, LA ZIASTRA DELLE AUTO-ACCUSATASI DELL'AGGRESSIONE, "NON SONO CONGRUENTI CON GLI ELEMENTI DI PROVA SIN QUI RACCOLTI" - LA 20ENNE SI ERA PRESENTATA IERI IN QUESTURA DOPO ESSERSI RESA TOTALMENTE IRREPERIBILE SUBITO DOPO L'AGGRESSIONE - ALL'ESITO DELL'INTERROGATORIO E' STATA ARRESTATA MA...
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C'è una donna fermata per il raid con l'acido che ha ferito le sue nipoti. Lei stessa, la zia delle due ferite, dopo essersi presentata in questura, lo ha raccontato agli inquirenti in un lunghissimo interrogatorio serale, come raccontato da Repubblica. All'esito del quale è stata arrestata.
Ma gli stessi investigatori sembrano non crederle sino in fondo al punto da diramare un comunicato nel quale affermano senza mezzi termini che le dichiarazioni rese da Francesca (appena ventenne) «non sono congurenti con gli elementi di prova sin qui raccolti».
Insomma, manca qualcosa di importante nelle ricostruzioni dell'arrestata. Non solo, sottolineano come l'indagata, che poi si è costituita, subito dopo il raid, invece, si era totalmente resa irreperibile, introvabile.
Nel comunicato ufficiale emesso in mattinata si ricostruisce quanto accaduto nel rione Sanità: "Le vittime, una delle quali minorenne, erano in sella a uno scooter quando sono state accerchiate e ferite con l'acido riportando ustioni al volto e in altre parti del corpo". E si ribadisce anche che le dichiarazioni rilasciate "spontaneamente" dall'indagata "allo stato non sono riscontrate".
Il decreto di fermo è stato notificato all'indagata da personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato San Carlo Arena.