LO STRANO SUICIDIO DI STEFANO SPARTI: IL FIGLIO DI MASSIMO, EX BANDA DELLA MAGLIANA, GRANDE ACCUSATORE DI FRANCESCA MAMBRO E GIUSVA FIORAVANTI PER LA STRAGE DI BOLOGNA, È MORTO DOPO UNA CADUTA DAL SETTIMO PIANO DA UN PALAZZO DI TOR BELLA MONACA. IL 53ENNE ERA MALATO DA TEMPO. APERTA UN’INDAGINE PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO – CI SI CHIEDE COME SPARTI ABBIA FATTO A SCAVALCARE LA FINESTRA PER BUTTARSI DI SOTTO VISTO CHE... - QUELLA SMENTITA ALLE DICHIARAZIONI DEL PADRE SULLA STRAGE DI BOLOGNA

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Da open.online

 

stefano sparti

Stefano Sparti era il figlio di Massimo, ex Banda della Magliana e grande accusatore di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti per la strage di Bologna. È morto dopo una caduta dal settimo piano da un palazzo di Largo Ferruccio Mengaroni a Tor Bella Monaca. Il 53enne era malato da tempo.

 

Il pubblico ministero Francesco Cascini ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. Si farà un’autopsia del corpo. Il Messaggero ha parlato con i suoi vicini. Che lo descrivono come un uomo schivo e solitario, a volte ubriaco. Ma si chiedono anche come abbia fatto a scavalcare la finestra per buttarsi di sotto visto che non deambulava. E ricordano che la criminalità in zona ha un racket di case popolari occupate. «Qui quando rimani da solo scattano gli agguati per occuparti la casa», sostengono.

 

 

 

Il pentito della strage alla stazione di Bologna

massimo sparti

Stefano, separato, era malato da tempo. Anche suo figlio era malato dalla nascita. «Aveva bisogno di cure, era in forte stato di abbandono e depresso. Questa morte si poteva evitare», aggiungono i vicini. «Diceva che sarebbe morto assieme al figlio», sostiene una di loro. Mentre la signora che abita al decimo piano racconta che quando è avvenuta la tragedia, stava scendendo con i cani ma è rimasta bloccata nell’ascensore «perché non si chiudevano le porte, quando finalmente sono scesa ho visto l’uomo a terra appena caduto, potevo essere lì pochi minuti prima».

 

stefano massimo sparti

Massimo Sparti è stato uno dei testimoni più importanti del processo sulla strage del 2 agosto alla stazione di Bologna. Affermò di aver preparato due passaporti per Fioravanti e Mambro due giorni dopo la bomba. E il capo dei Nar gli avrebbe detto «Hai visto che botto?». Nel 2007 Stefano aveva smentito il padre. Sostenendo che fosse un bugiardo e un violento oltre ad essere un assuntore di cocaina.

 

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