TANK YOU – QUALCOSA SI STA MUOVENDO SULLA FORNITURA DEI CARRI ARMATI TEDESCHI LEOPARD ALL’UCRAINA: LA MINISTRA DEGLI ESTERI TEDESCA, ANNALENA BAERBOCK, HA FATTO CAPIRE AI POLACCHI CHE IL GOVERNO “NON SI OPPORRÀ” SE LORO VORRANNO MANDARE I TANK A KIEV. I TEDESCHI NON VOGLIONO SPEDIRLI DIRETTAMENTE PER RAGIONI INTERNE: L’OPINIONE PUBBLICA È CONTRARIA E LA MAGGIORANZA DI SCHOLZ RISCHIA DI SPACCARSI – MA PERCHÉ ZELENSKY VUOLE ‘STI LEOPARD? PERCHÉ HA FINITO I SUOI TANK…
-1. PERCHÉ KIEV VUOLE I LEOPARD
Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
Perché l’Ucraina vuole i carri armati Leopard? La risposta più semplice è: sta finendo i suoi. In mancanza di numeri ufficiali (top secret) bisogna affidarsi alle stime. Le più attendibili dicono che i tank persi dall’esercito di Zelensky in quasi un anno di guerra variano dai 400 a 600. Le stesse stime ipotizzano che per la Russia sia andata molto peggio: i carri armati perduti potrebbero essere anche più di 1.600.
Il problema è lo stock iniziale. Gli ucraini ne avevano 800, quindi ne hanno persi oltre il 50%. I russi ne avevano lo strabiliante numero di 12 mila e ne hanno quindi persi poco più del 10%, la maggior parte dei quali erano i più vecchi in magazzino.
[…] In effetti i Leopard sono stati progettati dalla Germania durante la Guerra Fredda proprio per combattere i carri sovietici. Nel frattempo però anche Mosca ha fatto progressi e non è detto che in Ucraina arrivi la versione più moderna e costosa del carro tedesco. I Leopard standard, ad esempio, usano un cannone da 120 mm preciso anche in movimento che raggiunge bersagli a 5 chilometri. Buono, ma comunque un chilometro meno dei T80 modernizzati russi. Risolutivi o meno, i Leopard sono gli unici disponibili in un numero sufficiente per fronteggiare gli enormi magazzini di Mosca.
Non sono 10 mila come i carri russi teoricamente disponibili, ma più di 2 mila sì con l’ulteriore vantaggio di avere munizioni diffuse in tutta Europa e una logistica accessibile visto che potrebbero essere riparati in Polonia e Repubblica Ceca. […]
2. LEOPARD, IL PRESSING DELLA UE
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
La Polonia chiederà alla Germania un'autorizzazione per poter cedere i carri armati Leopard 2 all'Ucraina. Ma ha già annunciato che li consegnerà anche senza il via libera ufficiale di Berlino. E la ministra degli Esteri tedesca, a sua volta, ha ribadito che il governo tedesco «non si opporrà».
Una prima soluzione al problema che sta creando parecchie tensioni attorno ai tank di fabbricazione tedesca potrebbe stare proprio qui, in queste sfumature lessicali che permetterebbero a Kiev di ottenere i mezzi ritenuti fondamentali per respingere l'esercito russo, a Varsavia di aiutare il vicino e a Berlino di uscire da una situazione imbarazzante salvando al tempo stesso la faccia: non opponendosi, ma senza dare un via libera formale.
[…] L'Italia (che non ha i Leopard) si è chiamata fuori, con il ministro Antonio Taiani che ha definito la questione «una discussione che proseguirà a livello bilaterale tra i Paesi coinvolti». Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, ha ribadito che Berlino «non si opporrà», come ha confermato l'Alto Rappresentante Josep Borrell al termine della riunione.
Per dare un segnale a Varsavia, ieri il governo tedesco ha tenuto fede alle promesse e inviato in Polonia due batterie di Patriot, il sistema di difesa anti-missile: tre convogli con 40 veicoli e 150 soldati arriveranno domani nella città polacca di Zamosc, a 60 chilometri dal confine con l'Ucraina. Ma questo non significa affatto che anche la Germania manderà a Kiev una parte dei 321 Leopard utilizzati dal suo esercito, anzi.
[…] La coalizione che a Berlino sostiene il governo è divisa sulla consegna dei carri armati e le resistenze maggiori sono proprio nella Spd del cancelliere Olaf Scholz. Un portavoce dell'esecutivo, riferendosi alle dichiarazioni di Baerbock, ha lasciato intendere che le parole della ministra dei Verdi non rappresentano per forza la posizione del governo, visto che per il via libera bisogna seguire «procedure concordate». In sostanza la cancelleria «non esclude» il viali- bera a Varsavia, ma per ora «nulla è deciso».
E appunto potrebbe celarsi dietro una sorta di "silenzio assenso" Il premier polacco Mateusz Morawiecki sta cercando di costituire una coalizione di Paesi che lo seguiranno nell'invio dei Leopard: la Polonia ne ha circa 250, la Spagna più di 300, idem la Grecia, mentre la Finlandia 100 (più altri 100 instock) Il timore dei tedeschi, soprattutto dei socialdemocratici, è che la consegna di carri armati possa provocare un'ulteriore escalation del conflitto. […]