LA TERRIBILE STORIA DI ALBERTO RE, IMPRENDITORE 78ENNE, CHE SI È SUICIDATO DOPO ESSERE STATO BERSAGLIATO DA CRITICHE E SFOTTÒ PER IL FLOP DELLA MANIFESTAZIONE “PALADINO D’ORO – SPORT FILM FESTIVAL” AD AGRIGENTO: DOPO CHE LA SERATA INAUGURALE È STATA DISERTATA DAGLI STESSI INVITATI, SI È SPARATO UN COLPO DI PISTOLA ALLA TESTA ED È MORTO DOPO 24 ORE DI AGONIA – LA DENUNCIA DELLA FAMIGLIA: “TRAVOLTO DALLA VIOLENZA DEI SOCIAL E DEI GIORNALI…”
Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per www.corriere.it
Bersagliato da critiche e dagli sfottò per il flop della manifestazione «Paladino d’Oro- Sport Film Festival», che aveva organizzato, disertata nella serata inaugurale dagli stessi partecipanti, si è sparato un colpo di pistola nella sua casa l’imprenditore Alberto Re, 78 anni, nome molto noto ad Agrigento. Re è morto dopo 24 ore di agonia. Ha lasciato una lettera, che è stata sequestrata dalla polizia, nella quale avrebbe criticato alcuni articoli di stampa che lo riguardavano.
Una storia tragica che in molti collegano alla gogna mediatica subita, specie sui social, dopo l’inaugurazione della 43esima edizione festival in corso al teatro Pirandello nella città dei templi. […]
l’imprenditore negli ultimi giorni era stato pesantemente criticato sulla stampa e sui social per l’insuccesso dell’evento che aveva visto il teatro completamente vuoto.
«Alberto Re mai si è sottratto alla onestà intellettuale e sempre ha sorriso alle storture che possono capitare. Fino a qualche giorno fa. Poi l’onta che sale e che scalfisce, che non arretra e che violenta verbalmente una persona, ha consumato il vero danno», scrive la famiglia.
«Alberto voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento, non gli è stato concesso, sui social viaggiano sentenze di condanna senza nemmeno il capo di imputazione — ha proseguito la nota stampa diramata dalla famiglia Re — . Si apra una riflessione su quello che è accaduto, lo si deve ad Alberto, perché mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza».
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