TESTE DI GAZA SU ROTAIA! – UN GRUPPO DI MANIFESTANTI PRO-PALESTINA HA OCCUPATO LA STAZIONE PORTA NUOVA DI TORINO, LA CIRCOLAZIONE È STATA INTERROTTA – I SINISTRELLI HANNO BRUCIATO LE BANDIERE DELL'UNIONE EUROPEA, DEGLI STATI UNITI E DI ISRAELE - CIRCA 500 GLI UNIVERSITARI CHE PROTESTANO. HANNO IMBRATTATO UN DISTRIBUTORE DI BENZINA E LA FILIALE DI UNA BANCA: “CHIEDIAMO IL BOICOTTAGGIO ACCADEMICO CONTRO GLI ATENEI ISRAELIANI” - VIDEO
-1-CORTEO PRO PALESTINA OCCUPA BINARI, STOP AI TRENI A TORINO
(ANSA) - La circolazione ferroviaria alla stazione Porta Nuova, a Torino, è stata interrotta. La misura è stata presa per effetto dell'occupazione di alcuni binari da parte di manifestanti Pro Palestina. I dimostranti, al culmine di un corteo che si è snodato per il centro storico, sono entrati nel complesso della stazione forzando il cancello di un ingresso secondario in via Nizza.
2-CORTE PRO PALESTINA, BRUCIATE BANDIERE DI UE, USA E ISRAELE
(ANSA) - Torino, 08 GIU - Le bandiere dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e di Israele sono state bruciate a Torino durante la manifestazione Pro Palestina. È accaduto all'interno del complesso della stazione ferroviaria Porta Nuova sui binari occupati dai dimostranti.
3-STUDENTI PRO PALESTINA, 'LA NOSTRA INTIFADA VA AVANTI'
(ANSA) - Torino, 08 GIU - Sono circa cinquecento i partecipanti al corteo pro Palestina partito da Palazzo Nuovo a Torino questo pomeriggio. Molte le bandiere palestinesi e sono stati accesi dei fumogeni rossi-verdi-bianchi.
"Sono quattro settimane che studenti universitari stanno occupando Palazzo Nuovo per richiedere il boicottaggio accademico contro le università israeliane e le aziende che producono armi - spiegano gli universitari pro Palestina -.
Sono espliciti i legami tra la ricerca accademica sionista e l'innovazione in campo bellico che permette le pratiche di colonizzazione e apartheid in Palestina; come universitari sentiamo la responsabilità di non essere complici del genocidio e dunque, di non permettere che i nostri saperi vengano messi al servizio del paradigma della guerra che sta imperando in tutto il mondo".
"In mancanza di una resa da parte dell'intifada studentesca, la dirigenza universitaria si è trovata costretta a concedere un momento pubblico e in presenza per permetterci di esporre la mozione sulla rescissione degli accordi e la fissazione di un Senato straordinario per votare la proposta - sottolineano i ragazzi -.
L'11 e 13 giugno ci saranno questi due primi momenti che segneranno di certo un passo importante nella direzione di indebolire l'entità sionista in tutte le sue manifestazioni anche qui a casa nostra, noi dovremo farci trovare preparati e numerosi", concludono dall'Intifada studentesca sostenendo che stanno dando un contributo concreto "per la liberazione del popolo palestinese".