THOMAS CROOKS HA FATTO DI TUTTO PER FARSI VEDERE – L’ATTENTATORE DI DONALD TRUMP HA USATO UN DRONE PER MONITORARE IL PERIMETRO DEL COMIZIO: LO HA FATTO IL GIORNO STESSO DELL’AGGUATO E IN PRECEDENZA SENZA CHE NESSUNO SI ACCORGESSE DELLA SUA RICOGNIZIONE - GLI SPECIALISTI CYBER STANNO TENTATO DI ACCEDERE A TRE PIATTAFORME DIGITALI CRIPTATE STRANIERE USATE DALL’ASSALITORE: L’ULTIMO SITO CONSULTATO DA CROOKS È STATO UN SITO PORNOGRAFICO…
Estratto dell'articolo di Guido Olimpo per www.corriere.it
Thomas Crooks resta un enigma. È come un guscio sigillato che gli investigatori provano ad aprire cercando la minima fessura. Ricerca sul suo profilo incrociata con gli accertamenti su cosa ha preceduto l’attentato a Donald Trump. E non mancano sorprese.
Il drone
Il Wall Street Journal ha rivelato che il killer ha usato un drone per monitorare il perimetro del comizio. Lo ha fatto il giorno stesso dell’agguato e in precedenza senza che nessuno si accorgesse della sua ricognizione. Per contro, secondo diverse ricostruzioni, non ci sarebbero stati droni della polizia. Il ricorso al piccolo velivolo è un'ulteriore prova della preparazione, meticolosa, dell’attentatore. Inoltre, è un segno indiretto di come l’inchiesta abbia ancora molto da scoprire.
Dati criptati
Tra le missioni prioritarie l'accesso a tre piattaforme digitali criptate straniere usate dall'assalitore, spazi dove potrebbero esserci elementi importanti. Gli specialisti cyber ci stanno lavorando. Ecco perché è opportuno evitare conclusioni affrettate sull'autore dell'attacco. Non passa giorno senza che non trapeli qualcosa, tasselli confusi specchio di una personalità da decifrare. Venerdì è stato raccontato che l'ultimo sito consultato dall'omicida è stato un sito pornografico.
L'arma
L’FBI, dopo aver ricostruito gran parte dei movimenti del ventenne, deve scoprire come sia riuscito a introdurre il fucile in una zona (in teoria) sorvegliata, con un check point dotato di metal detector. Il killer ha trovato un modo di farlo passare senza che se ne accorgessero? Eppure, secondo una versione gli agenti locali lo hanno fermato quando hanno scoperto che aveva un misuratore di distanza. Salvo poi lasciarlo andare. Forse, in quel momento, non aveva l’AR-15 preso in prestito dal padre. Il flusso di folla lo ha “aiutato” a superare il filtro?
Una seconda ipotesi di lavoro è che abbia nascosto il fucile in precedenza, sfruttando qualche angolo tra i capannoni. Non sappiamo però da quando l’area sia stata “chiusa” al pubblico e neppure se nella fase precedente al comizio vi sia stata una perlustrazione delle unità cinofile.
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