LA TOGA MAGNA A SBAFO - GIANLUIGI NUZZI: "SI ARRICCHISCE DI NUOVI E INCREDIBILI PARTICOLARI LA STORIA DEL GIUDICE SCROCCONE, L’IMPORTANTE MAGISTRATO, PRESIDENTE DI UN COLLEGIO PENALE, CHE A MILANO ORMAI DA ANNI CONSUMA LUSSUOSI PRANZI, CENE E APERITIVI SENZA PAGARE IL CONTO. INNANZITUTTO PER IL NUMERO DI RISTORANTI COINVOLTI. LA LISTA INFATTI AUMENTA, NON SONO SOLO 2 COME SCRITTO IERI, MA SAREBBERO MOLTI DI PIÙ…"
Dall'account facebook di Gianluigi Nuzzi
Si arricchisce di nuovi e incredibili particolari la storia del giudice scroccone, l’importante magistrato, presidente di un collegio penale, che a #Milano ormai da anni consuma lussuosi pranzi, cene e aperitivi senza pagare il conto. Innanzitutto per il numero di ristoranti coinvolti. La lista infatti aumenta, non sono solo 2 come scritto ieri, ma sarebbero molti di più.
Tra questi alcuni noti come la Risacca Blu di viale Tunisia, l’Horse Caffè di viale Montenero e poi un prestigioso ristorante in zona piazza Cinque Giornate, un importante bar per aperitivi in san Babila e il “Da Gennaro” di via Orti. I “sospesi” sarebbero da poche centinaia di euro per il ristorante più alla mano a un migliaio, per quelli più di livello come la Risacca Blu di viale Tunisia o l’Horse Caffè, che unisce cucina siciliana a quella altotesina.
"Da me voleva ogni piatto con sopra la grattata di tartufo" – afferma Carlo Bellotti, il titolare - "persino sul brodo e ordinava sempre i vini più cari in lista. Veniva con tanti suoi colleghi e mi diceva ‘Mi raccomando non farli pagare, poi ci penso io', solo che il conto è ancora da pagare”. Alcuni ristoratori erano entrati anche in confidenza con il magistrato, tanto da conservare in memoria il numero di cellulare: "Gli ho scritto chiedendogli di saldare il conto" – spiega il titolare della Risacca Blu - "Li leggeva ma senza rispondere. Se spendeva molto? Ordinava certi rossi che io bevo solo a Natale”.
Nel frattempo è partito un tam tam per capire di chi si tratti. Tra i nomi più gettonati quello di un giudice di lungo corso, che non brilla certo in rapidità quando deve estendere le motivazioni delle sentenze che pronuncia. “Ma scusi – è la domanda in coro dei ristoratori – con quale credibilità questo signore assolve o condanna?”. Di certo nessuno critica i modi di questo magistrato, ritenuto sempre affabile, educato e gentile, quanto proprio il “Modus operandi”.
In almeno tre ristoranti la dinamica è incredibilmente simile: prima il magistrato non paga alcuni conti, poi sollecitato li salda, conquistando nuovamente la fiducia dell’esercente, quindi lascia ancora dei debiti superiori ai primi per sparire.
“Quello che fa arrabbiare è che questo atteggiamento si è ripetuto anche durante le brevi aperture dall’inizio della pandemia ad oggi. E non pagare i conti a chi fa fatica a non fallire fa proprio saltare i nervi”. E in effetti mentre il debito più vecchio risalirebbe al marzo 2019, per quello più recente si arriva allo scorso anno. Sarebbe quindi un sogno che il magistrato saldasse i suoi debiti prima che si apra magari l’istruttoria per un’azione disciplinare? Lo scopriremo nelle prossime puntate.