UNA TRAGEDIA CHE SI POTEVA EVITARE? - UNA DOTTORESSA È INDAGATA PER LA MORTE DI ELEONORA CHINELLO, LA 14ENNE MORTA A PADOVA DOPO ESSERE TRAVOLTA DA UN'AUTO MENTRE ANDAVA A SCUOLA IN BICICLETTA - IL MEDICO, CHE QUEL GIORNO HA RISPOSTO ALLA CHIAMATA D'EMERGENZA, NON AVREBBE SOCCORSO LA RAGAZZINA MORENTE PER UNA SORTA DI "BLOCCO" (E' ANDATA NEL PALLONE?) - LE OPERAZIONI DI SALVATAGGIO SAREBBERO STATE EFFETTUATE DALLE DUE INFERMIERE CHE SONO INTERVENUTE CON L’AUTO MEDICA ASSIEME ALLA 62ENNE, CHE POI HANNO...
-Estratto dell'articolo di Gabriele Fusar Poli e Rebecca Luisetto per www.corriere.it
Colpo di scena nell’inchiesta per la morte di Eleonora Chinello, la studentessa di 14 anni di Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova) investita da un’auto la mattina di lunedì 28 ottobre mentre stava andando in bicicletta a prendere l’autobus e deceduta poche ore dopo al policlinico della città del Santo.
Nel registro degli indagati il sostituto procuratore Sergio Dini ha iscritto A. M. L., la dottoressa di 62 anni originaria di Castel Volturno (Caserta) che quel giorno ha risposto alla chiamata d’emergenza: l’accusa è di rifiuto di atti d’ufficio, interruzione di servizio di pubblica necessità e cooperazione nell’omicidio colposo.
IL BLOCCO
Secondo quanto raccontato dal rapporto stilato dalle due infermiere che sono intervenute con l’auto medica assieme alla dottoressa, una volta arrivate sul luogo dell’incidente, il medico non avrebbe soccorso la ragazzina per una sorta di «blocco». […]
GLI APPALTI
Il caso riapre la questione dei medici a cui vengono esternalizzati alcuni servizi: la dottoressa infatti non è dipendente dell’Usl Euganea, ma è un’associata della società di professionisti Cmp di Bologna che 3 anni fa ha vinto un appalto per coprire i posti scoperti del pronto soccorso di Piove di Sacco. […]
L'AUTOPSIA
La dottoressa sotto inchiesta è un medico di base dell’Usl 1 Dolomiti, che riceve nell’ambulatorio a Sedico (Belluno), e ha una specializzazione in nefrologia, secondo la normativa in vigore avrebbe tutte le carte in regola per rispondere alle chiamate di soccorso d’emergenza.
«Siamo addolorati dalla vicenda e vicini alla famiglia ma non crediamo che la nostra associata sia responsabile – ha sostenuto Viviana Grimaldi, direttrice operativa di Cmp –. Daremo modo alla magistratura di accertare le responsabilità del caso, da parte nostra possiamo dire di non aver nulla da nascondere». […]
«Il nostro perito di parte, il dottor Aniello Maiese dell’università della Sapienza di Roma – ha spiegato Raffaele Giorgio, legale della dottoressa – subito dopo l’esame autoptico mi ha comunicato che non esiste alcun profilo di responsabilità penale per la mia assistita. La dottoressa si è accorta subito che la situazione era gravissima, ha chiamato addirittura l’elisoccorso e la seconda ambulanza in supporto, il suo operato non può essere messo in discussione. Siamo sereni e tranquilli».
IL RIFIUTO DI RIANIMARE
Il rapporto delle infermiere parla però di rifiuto di rianimare la giovanissima. «Non è vero, non mi risulta, questa è un’accusa infamante – ha concluso l’avvocato della difesa – Le infermiere fanno le infermiere, non i medici. Una volta chiarita la situazione, quando la mia assistita verrà assolta, valuteremo se ci saranno altri profili di responsabilità». […]