TRAPASSATI REMOTI - A CAUSA DEL COVID, IL 2020 SARÀ RICORDATO PER IL TERRIBILE BILANCIO DEI MORTI MA NON È MOLTO PEGGIO DEL 2015, ANNUS HORRIBILIS CON IL PIU' ALTO PICCO DI DECESSI DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE - LA STRAGE CAUSATA DALLA PANDEMIA È STATA BILANCIATA DAI DATI DI GENNAIO-FEBBRAIO E DELL’ESTATE. PUÒ AVER INFLUITO ANCHE LA RIDUZIONE DELLA MORTALITÀ PER ALTRE CAUSE, COME GLI INCIDENTI STRADALI – NEL 2021 I DECESSI POTREBBERO CALARE PER...
-Luca Cifoni per “il Messaggero”
Il 2020 sarà ricordato come un anno terribile per il nostro Paese, come per il resto del mondo. Abbiamo il record europeo di vittime del Covid e a fine anno il bilancio supererà verosimilmente la soglia di 70 mila. Eppure dal punto di vista delle statistiche sulla mortalità complessiva quello che ci stiamo per lasciare alle spalle dovrebbe essere un anno sì particolare ma non eccezionalissimo.
Non molto peggiore del 2015 ad esempio, come ha notato recentemente anche il presidente dell' Istat Gian Carlo Blangiardo. E se, come si spera, il contagio rallenterà anche grazie alla campagna di vaccinazione, nel 2021 la mortalità totale potrebbe rallentare vistosamente. Anche per il triste effetto ben noto ai demografi: anziani e fragili che muoiono in anticipo riducono i numeri del periodo successivo.
GLI EFFETTI Naturalmente è ancora presto per decifrare in maniera compiuta gli effetti della seconda ondata.
L' istituto di statistica, grazie allo scambio di dati con l' Anagrafe nazionale della popolazione residente e con l' Anagrafe tributaria, riesce a cogliere i dati sull' andamento dei decessi anche a livello locale e ad elaborarli in tempi relativamente rapidi; al momento però per tutti i 7.903 Comuni italiani sono disponibili i numeri fino al 30 settembre, e quindi l' attuale fase viene fotografata solo in piccola parte.
Guardando comunque a questi nove mesi, emerge un incremento dei morti per tutte le cause, rispetto alla media 2015-2019, superiore a quelli legati al Covid: oltre 43 mila di fronte ai quasi 36 mila calcolati a fine settembre dal ministro della Salute in relazione al virus.
Analizzando però i vari mesi singolarmente, salta all' occhio che questa eccedenza di decessi sugli anni precedenti (del 9 per cento) si è verificata in larga parte tra marzo e maggio: solo in questo periodo la variazione percentuale è del 31 per cento.
E l' incremento non è uniforme, come si può immaginare, nemmeno a livello geografico: +18,6 per cento al Nord nell' intero periodo (+60,5 da marzo a maggio) mentre nelle altre aree del Paese la situazione è sostanzialmente stabile. Va ricordato che la percentuale del Nord maschera a sua volta situazioni ancora più gravi nei Comuni maggiormente colpiti dalla prima ondata, come quelli della provincia di Bergamo.
LA RILEVAZIONE L' andamento generale dei primi nove mesi è spiegato dal calo dei decessi rispetto agli anni precedenti registrato a gennaio e febbraio (quando l' influenza tradizionale ha colpito meno) e - in misura minore - nei mesi di giugno e luglio. In piccola parte può aver influito anche la riduzione della mortalità per altre cause come gli incidenti stradali. Ma cosa si può dire sugli ultimi mesi dell' anno?
Per provare a capirlo, è utile guardare ad un' altra rilevazione realizzata dal ministero della Salute (in collaborazione con la Regione Lazio) più rapida anche se inevitabilmente un po' più sommaria, che coinvolge 32 città-campione. In questo caso si arriva al 24 novembre e dunque è possibile avere un' idea anche delle tendenze più recenti.
Da ottobre l' eccedenza di mortalità per tutte le cause rispetto ai valori attesi (stimati sulla base degli anni precedenti) è distribuita in modo più uniforme in tutta Italia: a ottobre Nord e Centro-Sud sostanzialmente si equivalgono, +22% e +23% rispettivamente, mentre nel solo periodo 1-15 novembre le Regioni settentrionali fanno segnare un +75% contro il +46% di quelle centro-meridionali.
Il report del ministero della Salute segnala però - nell' ultima settimana rilevata - una chiara inversione di tendenza nella maggior parte delle città: quindi ancora mortalità in eccesso, ma in calo visibile rispetto alle settimane precedenti. Tenendo anche conto del fatto che in questi ultimi mesi i decessi legati al Covid sfuggono probabilmente meno di prima al bollettino giornaliero, è possibile che a fine anno il bilancio non sia molto più anomalo del 2015, anno in alcuni fattori (tra cui anche l' influenza ordinaria) fecero aumentare il numero dei decessi di quasi 50 mila unità, ovvero di oltre l' 8 per cento.