TRE KILLER IN FUGA - DOPO IGOR VACLAVIC E JOHNNY LO ZINGARO, ARRIVA LA TERZA EVASIONE DELL’ESTATE: ISMAIL KAMMOUN, 50ENNE TUNISINO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER UN DELITTO DI MAFIA - NEL 2016 CI SONO STATE 114 EVASIONI: 6 SONO FUGGITI DAL CARCERE MA 34 GRAZIE AI PERMESSI PREMI, 23 APPROFITTANDO DEL LAVORO ESTERNO, 14 DELLA SEMILIBERTÀ E 37 DA MANCATI RIENTRI
Pierangelo Spegno per “la Stampa”
Tre uomini in fuga sono piombati sulla nostra estate. Tre pericoli pubblici che riempiono di paura le notti d' Italia. Due sono evasi e uno è stato rilasciato 24 mesi prima della fine pena con una pacca sulla spalla e tanti complimenti: bravo, grazie. Ismail Kammoun, 50 anni, tunisino a busta paga della mafia, condannato all' ergastolo per omicidio, non è rientrato l' altra sera dal permesso premio al carcere di Volterra. Giuseppe Mastini, alias Johnny lo Zingaro, anche lui condannato a vita per una sfilza di morti sulle spalle, per sparire ha approfittato di un permesso di lavoro, addirittura alla scuola di Polizia di Cairo.
LE CAMPAGNE IN CUI SI NASCONDE IGOR VACLAVIC
Igor il russo ha fatto perdere le sue tracce da tre mesi, dopo aver ucciso un povero barista e una guardia ecologica: di lui non si sapeva molto se non che era inseguito da un mandato di cattura europeo per stupri e rapine in Serbia, ma sulle carte risulta essere quell' Igor Vaclavic condannato a 9 anni per una serie di rapine e rilasciato in anticipo, come detenuto modello, il 1° giugno 2015 dal carcere di Rovigo. Evidentemente c' è qualcosa che non funziona.
Johnny lo Zingaro prima di scappare ha avvisato il compagno di cella: «Una volta fuori vorrei vendicarmi di questa società che mi ha maltrattato». Poveretto: analfabeta, figlio di giostrai sinti in Lombardia, è rimasto sciancato a 11 anni per una sparatoria con la polizia e poco dopo ha ammazzato un autista di tram per rapinarlo di diecimila lire.
Non uno stinco di santo.
UN MODELLO
Che invece era quello che dicevano di Ismail Kammoun. Gli avevano pure consegnato un premio nel 2011, con altri 8 detenuti, perché avevano preso il diploma di geometra in carcere, con tanto di complimenti pubblici: «Un grande riconoscimento per valorizzare l'impegno di questi ragazzi».
Ismail tanto ragazzo non lo era visto che stava sulla soglia dei 50. Da Volterra, in ogni caso, fanno sapere che si è sempre comportato bene. S' era messo a studiare e dopo il diploma aveva cominciato a lavorare alla sartoria del penitenziario. Scontava l'ergastolo per un omicidio su commissione: per la mafia aveva ucciso Serafino Ogliastro, ex poliziotto diventato venditore d'auto a Palermo.
Non si sa dove sia scappato: doveva andare a Livorno. Certo, questi permessi sono un po' strani. A Filippo De Cristofaro, il killer del catamarano, gliel' avevano persino ridato dopo la prima evasione avvenuta per lo stesso motivo. Nel 2016 ci sono state 114 evasioni: 6 sono fuggiti dal carcere, ma ben 34 grazie ai permessi premi; 23 approfittando del lavoro esterno come Johnny lo Zingaro; 14 della semilibertà e 37 da mancati rientri.
Nelle maglie del garantismo si sono infilati i criminali peggiori. Giuseppe Mastini ha un curriculum spietato di fughe violentissime, rapine furti e omicidi, finito persino in una canzone dei Gang, "Johnny lo Zingaro", e in una puntata del "Distretto di Polizia" dedicata tutta a lui. E' stato pure sospettato dell' omicidio di Pier Paolo Pasolini, per via della sua amicizia con Giuseppe Pelosi e i fratelli Borsellino, noti neofascisti. Lui ha sempre negato.
Non poteva negare il resto: il 28 dicembre 2015 tentò di rapinare l' autista di tram Vittorio Bigi e lo uccise nascondendo il cadavere. È arrestato per la testimonianza di un tassista. Ma beneficia subito di un permesso per buona condotta ed evade: che coincidenza. Vive di rapine e si mette insieme a Zaira Pochetti, una ragazza poverissima figlia di un pescatore. Viene fermato con lei a un posto di blocco. Ammazza un agente e ne ferisce un altro. Comincia una fuga pazzesca con varie sparatorie e il sequestro di una ragazza in ostaggio.
Quando viene arrestato, Zaira muore: le cede il cuore. Lui dice che avevano fatto l' amore e che lei aspettava un figlio da lui. In carcere, intrattiene lunghe relazioni con le altre sue ex. Gli psichiatri lo definiscono «un disadattato molto violento».
Rambo in Emilia Come Igor. Il suo nome dovrebbe essere Norbert Feher. Ma hanno scritto che era lui pure quell' Igor Vaclavic in carcere a Rovigo per rapine. Resta un mistero. Lui sale agli onori della cronaca quando uccide il barista di Budrio Daniele Fabbri.
Scappa su un furgone rubato che abbandona subito e da lì comincia una incredibile caccia all' uomo che non dà risultati. Nascosto fra casolari e sterpi, spostandosi di notte, bevendo l' acqua dei fossi e cercando il cibo fra i rifiuti, riesce a far perdere le sue tracce. L' 8 giugno incrocia due guardie ecologiche: una la uccide, l' altra la ferisce. Con un' ascia cerca di rapinare l' auto a un pakistano, ma non ci riesce perché quello ingrana la marcia e schiaccia l' acceleratore. Viene visto due volte a Torino: ma non è vero.
Subito dopo l' omicidio del barista, trova pure il tempo di cancellare il suo profilo Facebook. Gira solo una foto su di lui, sempre la stessa. Ha un volto quadrato e uno sguardo duro e gelido. In realtà, lui è un vero mistero. Hanno raccontato che facesse parte dei corpi speciali russi e che per questo sarebbe stato capace di far perdere le sue tracce. Qualcuno dice che è scappato in qualche Paese dell' Est. Ma molti sono sicuri che sia ancora qui, da noi, a minacciare la nostre estati. Sono tre incubi che si aggirano fra le nostre ombre. Alla faccia dei permessi premi.