TROPPE TESTE D'ATOMO: IL PERICOLO NON ARRIVA SOLO DA PUTIN – NELL’ULTIMO ANNO SONO DIVENTATE OPERATIVE 100 TESTATE NUCLEARI IN PIÙ IN TUTTO IL MONDO, RAGGIUNGENDO UN TOTALE DI 4.000 ORDIGNI PRONTI ALL'USO – NOVE STATI HANNO DA PARTE NEI LORO BUNKER 12 MILA BOMBE, E TRE QUARTI SONO NELLE MANI DI STATI UNITI E RUSSIA – “MAD VLAD” ORA HA AGGIORNATO LA “DOTTRINA NUCLEARE” RUSSA, MA NEL 2022 LO AVEVA GIÀ FATTO BIDEN…
-1. CENTO ORDIGNI «PRONTI» IN PIÙ –
Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
[…] Il «pericolo atomico» guadagna sempre più spazio e più rilievo nei documenti ufficiali delle tre potenze nucleari occidentali. Stati Uniti, innanzitutto, con un totale di 3.708 testate a disposizione, di cui 1.770 pronte al lancio e altre 1.938 custodite negli arsenali, ma utilizzabili nel giro di pochi giorni. Poi la Francia: 290 atomiche, di cui 280 già dispiegate. Infine il Regno Unito: 225 totale e 120 pronte all’uso.
I dati provengono dall’ultimo rapporto del Sipri (Stockholm international peace research institute), pubblicato il 24 settembre 2024. Il centro studi svedese ha elaborato le poche informazioni ufficiali disponibili, tracciando il quadro dell’atomica globale. Oltre a Usa, Regno Unito e Francia, nella lista radioattiva figurano altri sei Paesi: Russia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. L’ammontare degli ordigni in possesso di questi nove Stati è pari a 9.585 testate, di cui 3.904 «operative».
Attenzione: gli armamenti «pronti» sono 100 in più rispetto allo scorso anno. Questo significa che nel giro di dodici mesi, il «rischio nucleare» è aumentato.
[…] Nel 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il presidente Joe Biden ha disposto l’aggiornamento della «nuclear posture», la «dottrina nucleare» Usa. Resta confermato il principio base fissato nella prima «revisione» condotta dall’Amministrazione di Bill Clinton nel 1994: solo il presidente può ordinare una risposta atomica nel caso «di estreme circostanze per difendere gli interessi vitali degli Stati Uniti, dei suoi alleati e dei suoi partner».
La formulazione è volutamente elastica, se non ambigua, come spiegano le «linee guida» di aggiornamento, pubblicate dal Pentagono. Ecco uno dei passaggi chiave: «Tutti i piani di impiego del nucleare devono prevedere la flessibilità per mettere in campo risposte su misura... per ogni crisi atomica». Gli americani puntano sulla «deterrenza», sulla capacità delle bombe atomiche di dissuadere «gli avversari a colpire».
Non viene menzionata l’eventualità di un attacco preventivo; ma non è nemmeno escluso. Il mirino è puntato innanzitutto sulla Russia «che rappresenta un’acuta minaccia»: 1.710 atomiche schierate, più altre 2.670 stoccate nei depositi (totale: 4.380).
Gli Usa temono che si possa costituire un «fronte nucleare» formato da Russia, Corea del Nord e Cina (24 dispositivi attivati su 500). Regno Unito e Francia non si discostano molto dalle regole americane: il ricorso alla bomba è ammesso solo in caso di grave minaccia alla sicurezza nazionale. A Londra solo il primo ministro e a Parigi soltanto il presidente possono premere il bottone rosso, cosi come ce lo immaginiamo. I missili britannici sono montati soprattutto sui sottomarini che pattugliano quotidianamente le coste dell’Isola, […]
2. ARSENALI DEL TERRORE
Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “La Stampa”
È di almeno 12.100 unità il totale combinato delle testate atomiche conservate negli arsenali nucleari di nove Paesi, mentre sono 22 sono gli Stati in possesso di materiali utilizzabili per armi nucleari, secondo i dati di Arms Control Association.
Stati dotati di armi nucleari
Gli Stati dotati di armi nucleari (Nws) sono Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, ufficialmente riconosciuti come in possesso di armi nucleari dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), che riconosce gli arsenali nucleari di questi Stati, ma ai sensi dell'articolo VI non ne prevede un mantenimento a livello numerico perpetuo.
Russia
Secondo la dichiarazione New Start di settembre 2022, la Russia schiera 1.549 testate strategiche su 540 sistemi di lancio strategici (missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti). […]
L'intelligence americana sostiene che, a dicembre 2022, la Russia deteneva anche un arsenale di 1000-2000 testate nucleari non strategiche e quindi non disciplinate dal New Start.
Stati Uniti
Secondo la dichiarazione New Start di marzo 2023, gli Stati Uniti schierano 1.419 testate nucleari strategiche su 662 sistemi di lancio strategici (missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti). Gli Stati Uniti hanno anche circa 100 bombe nucleari a gravità B-61 che sono schierate in avanti in sei basi Nato di cinque Paesi europei: Aviano e Ghedi in Italia, Büchel in Germania, Incirlik in Turchia, Kleine Brogel in Belgio, Volkel nei Paesi Bassi. Il 19 luglio 2024, il dipartimento dell'Energia Usa ha declassificato i dati relativi al numero totale di testate "attive" e "inattive" degli Stati Uniti pari a 3. 748 a settembre 2023.
Cina Ricercatori indipendenti stimano che la Cina abbia circa 440 testate nucleari con cui armare missili balistici terrestri, missili balistici marittimi e bombardieri. Di quel totale, stimano che la Cina abbia assegnato circa 310 testate a 206 lanciatori strategici (missili intercontinentali e missili balistici lanciati da sottomarini).
[…] A ottobre 2023, il dipartimento della Difesa ha stimato che se la Cina mantiene la sua traiettoria attuale, potrebbe avere fino a mille testate nucleari entro il 2030.
Francia
La Francia ha una scorta militare di 290 testate operative disponibili per l'impiego su 98 sistemi di trasporto strategico. Questa consiste in 48 missili balistici lanciati da sottomarini e 50 missili da crociera lanciati da aerei assegnati per aerei da caccia con capacità duali terrestri e imbarcati su portaerei. […]
Regno Unito
A gennaio 2022, il Regno Unito contava su un arsenale di 225 testate, di cui circa 120 sono operativamente disponibili per l'impiego su 48 missili balistici lanciati da sottomarini e 105 ferme in deposito. Il Regno Unito possiede un totale di quattro sottomarini missilistici balistici a propulsione nucleare Trident di classe Vanguard, che insieme costituiscono il suo deterrente nucleare esclusivamente basato in mare.
Le armi nucleari dei non-Tnp
India, Pakistan e Israele non hanno mai aderito al Tnp e sono noti per possedere armi nucleari. Si stima che l'India possieda fino a 172 testate nucleari, il Pakistan possieda circa 170 testate nucleari. Israele possiede 90 testate nucleari, con scorte di materiale fissile per circa 200 armi.
Lo Stato ebraico non ammette né nega di avere armi nucleari e afferma che non sarà il primo a introdurre armi nucleari in Medio Oriente.
Stati monitorati
La Corea del Nord ha aderito al Tnp come stato non dotato di armi nucleari, ma ha annunciato il suo ritiro nel 2003. Si stima che la Pyongyang abbia circa 30 testate nucleari e probabilmente possiede ulteriore materiale fissile ancora in lavorazione, ma c'è un alto grado di incertezza che circonda queste stime. L'Iran ha sviluppato le capacità necessarie per costruire armi nucleari.
Nel maggio 2018, gli Stati Uniti si sono ritirati dal Jcpoa (siglato nel 2015 per limitare la proliferazione della Repubblica islamica) e hanno reimposto le sanzioni all'Iran. Come reazione Teheran ha iniziato a violare le restrizioni previste dall'accordo stesso, sebbene sostenga di non avere intenzione di perseguire armi nucleari (sulla cui produzione ci sarebbe una fatwa della Guida Suprema).
Lunedì, però, l'ex viceministro degli Esteri e consigliere di Ali Khamenei, Mohammad-Javad Larijani, ha dichiarato che l'Iran potrebbe sviluppare capacità nucleare militare entro 48 ore, riducendo potenzialmente quel tempo a 24 ore.