TRUMP, ACCERCHIATO DAI GUAI GIUDIZIARI, GUADAGNA TEMPO – DOPO CHE LA CORTE SUPREMA GLI HA RICONOSCIUTO L’IMMUNITÀ TOTALE PER GLI ATTI COMPIUTI NELL’ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI DA PRESIDENTE, IL TYCOON HA CHIESTO E OTTENUTO LO SLITTAMENTO AL 28 SETTEMBRE DELLA SENTENZA PER IL CASO DELLA PORNOSTAR STORMY DANIELS, PER CUI È STATO CONDANNATO LO SCORSO 30 MAGGIO – SECONDO I LEGALI DI TRUMP, CHE RISCHIA FINO A 4 ANNI, LE PROVE SONO STATE RACCOLTE DURANTE GLI ANNI ALLA CASA BIANCA…

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Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli per il “Corriere della Sera”

 

donald trump 2

Dopo la decisione della Corte suprema, che garantisce al presidente degli Stati Uniti l’immunità totale per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni ufficiali, Donald Trump si è subito mosso per bloccare la condanna ricevuta il 30 maggio a Manhattan — dove è stato ritenuto colpevole in tutti e 34 i capi d’accusa per i pagamenti illeciti alla pornostar Stormy Daniels — e ha chiesto di posticipare la sentenza che è prevista l’11 luglio: rischia fino a 4 anni di carcere.

 

I suoi avvocati hanno inviato una lettera al giudice di New York Juan Merchan proponendo di rimandare la sentenza finché non avrà valutato se la decisione della Corte riguarda anche questo caso, e l’ufficio del procuratore distrettuale — pur definendo la richiesta «senza valore» — non si è opposto.

 

donald trump - corte suprema usa

Il giudice ha acconsentito, essendo le parti concordi, e ha rimandato la sentenza al 28 settembre: è improbabile che ottenga l’immunità, essendo fatti avvenuti prima della presidenza, ma Trump e i suoi legali sostengono che le prove sono state raccolte durante gli anni alla Casa Bianca e così facendo guadagnano ancora tempo.

 

La decisione della Corte suprema ha avuto dunque un impatto immediato sui processi dell’ex presidente, ma ad agitare osservatori e analisti sono soprattutto le conseguenze a lungo termine.

 

Stormy Daniels

[...] Gli esperti ritengono che la decisione riscriva la Costituzione e permetterà ai presidenti di commettere crimini e restare al potere contro la volontà dei cittadini. La rivista di sinistra The Nation sostiene che ora potrebbe anche uccidere i suoi cittadini o rubare soldi senza pagarne le conseguenze, ed è vero, mentre il neocon Bill Kristol scrive nella sua newsletter su The Bulwark che la Corte ha ridotto in cenere un’altra barriera, prima di suggerire a Biden di seguire l’esempio di George Washington, che nel 1796 non si ricandidò alla presidenza dopo due mandati.

 

Per Joe Biden, tuttavia, c’è anche una buona notizia nascosta fra le pagine di questa decisione. I nove giudici hanno spostato infatti il focus della conversazione pubblica: si parla un po’ meno del suo disastroso dibattito di giovedì e delle richieste di fare un passo indietro, e ci si concentra di più sui rischi per la democrazia americana.

 

donald trump joe biden dibattito presidenziale cnn 3

La Corte suprema ha stabilito che «virtualmente non c’è limite a quello che un presidente può fare», ha dichiarato nella notte di lunedì Biden, spiegando che si tratta di un «terribile disservizio per il Paese» e invitando gli elettori a votare per impedire che Trump torni alla Casa Bianca senza alcuna restrizione legale. [...]

LA CONDANNA DI DONALD TRUMP - MEME BY OSHO
stormy daniels
donald trump joe biden dibattito presidenziale cnn 2