TU CHIAMALE SE VUOI, ERUZIONI – IL VULCANO DI STROMBOLI TORNA A FARSI SENTIRE CON UN’IMPONENTE COLATA LAVICA, FINITA IN MARE: IL FUMO PREOCCUPA RESIDENTI E TURISTI E IL SINDACO DI LIPARI RACCOMANDA A TUTTI DI NON USCIRE DI CASA – L’IMPATTO SULL’ACQUA DELLA LAVA INCANDESCENTE HA PROVOCATO UNO TSUNAMI DI 2 CENTIMETRI… - VIDEO

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Lara Sirignano per www.corriere.it

 

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Sono ore di paura a Stromboli dove, da ieri mattina, il vulcano è tornato a farsi sentire. Una eruzione con un imponente colata lavica, che ha percorso la sciara del fuoco ed è finita in mare, e un fumo denso tengono in ansia i residenti dell’isola e i turisti ancora presenti.

 

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha diramato una ordinanza raccomandando alla popolazione di non uscire di casa e di non stare davanti alle finestre delle abitazioni. Qualche ora fa è parzialmente crollata la terrazza craterica e il flusso piroclastico, generato dal crollo, ha prodotto un terremoto durato 3 minuti e registrato da tutta la rete sismica.

 

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L’impatto sull’acqua della lava incandescente ha provocato uno tsunami di 2 centimetri e si è registrato un incremento dell’attività di spattering, accompagnato da valori del tremore vulcanico su livelli alti.

 

I consigli della Protezione civile

In serata il dipartimento della Protezione civile ha disposto il passaggio di allerta dal livello giallo all’arancione, una decisione che comporta il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano.

 

«Persiste una situazione di potenziale disequilibrio dello Stromboli», dice una nota che invita la popolazione «a tenersi informata e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali». Allerta massima anche a Ginostra dove i 40 residenti e i turisti, per lo più stranieri, hanno creato una chat per mantenersi in contatto. Il sindaco li ha invitati a uscire solo con la mascherina perché il vento, che soffia verso Nord-Est, sta sospingendo sulla frazione di Stromboli una fitta pioggia di cenere.

 

La testimonianza

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«La polvere e la pioggia che sta cadendo sono finite sui recipienti che raccolgono l’acqua piovana sui tetti, rendendola inutilizzabile», racconta Karola, una tedesca che da anni vive a Ginostra con il marito. «Per ora la situazione è sotto controllo perché la lava, attraverso la sua via naturale, ha raggiunto il mare. Il pericolo è rappresentato dall’innalzamento dei valori del gas che, alimentando la camera magmatica, potrebbero creare esplosioni, una sorta di bombe vulcaniche. Fare previsioni è impossibile in questi casi, speriamo che la situazione non si aggravi», dice.

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