LE ULTIME ORE DI GIULIA CECCHETTIN – LE FOTO DELLA RAGAZZA, TROVATE SUL CELLULARE DI FILIPPO TURETTA, SCATTATE LA SERA DELL’OMICIDIO – NELLE IMMAGINI, TURETTA E GIULIA MANGIANO AL FAST FOOD E POI FANNO SHOPPING (LA RAGAZZA CERCAVA DEGLI ABITI PER LA SUA LAUREA, PREVISTA CINQUE GIORNI DOPO) - I MESSAGGI DELLA RAGAZZA AL SUO ASSASSINO: “SEI OSSESSIONATO, SEI UNO PSICOPATICO, STAI COMINCIANDO A FARMI PAURA…”
-Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per www.corriere.it
Lei sulla scala mobile, lei al negozio, lei al McDonald’s. Giulia, sempre Giulia, ossessivamente Giulia. Quell’ultima sera, prima dell’atroce delitto, Filippo Turetta le scatta 52 foto, che gli inquirenti troveranno nel suo cellulare. È il pomeriggio dell’11 novembre dello scorso anno e loro sono alla Nave de Vero, il centro commerciale di Marghera dove Giulia Cecchettin cercava una gonna e un paio di scarpe per la sua laurea, prevista cinque giorni dopo. […] Le prime immagini sono delle 17.50, le ultime delle 21.10 (sono state pubblicate da Pomeriggio Cinque News). […]
LA GELOSIA MORBOSA
Il tarlo di Filippo emerge anche dai messaggi che si erano scambiati nei giorni precedenti. «Dai per favore puoi almeno dirmi se hai iniziato a scriverti con qualche tipo? Siamo migliori amici Giulia... tu non hai negato, significa che è vero?». «Pippo sinceramente col c... vengo a dire a una persona che mi stalkera cosa sto facendo». «Giulia sto malissimo, ti prego mi stai distruggendo. Non puoi più scrivermi la buonanotte perché la stai scrivendo a lui?... sono uno stecco Giulia, come puoi pensare di frequentare un altro tipo, è una cosa violentissima».
E lei: «Ma non ti senti ridicolo? Sei ossessionato, sei uno psicopatico, mi stai cominciando a fare paura». «Guarda come mi tratti, come un criminale». Giulia non finge mai: «Mi hai fatto perdere la fiducia, tutti questi meccanismi di controllo su di me, guardi quando vado a dormire, quanto tempo sto online, mi chiedi se sto scrivendo a qualcuno. Sono tutti metodi ossessivi che mi fanno paura Pippo, mi fanno paura».
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