È stata cosparsa d'alcol e poi data alle fiamme, subendo ustioni sull'88% del corpo, e dopo sei giorni di agonia è morta. E per quella morte orribile ora è stato arrestato il marito. La vittima dell'ennesimo femminicidio è Veronica Soule, 31 anni, morta nel Comune di Casas, nel dipartimento di San Martín, in Argentina. Il marito Lisandro Cabral, di 35 anni, è stato arrestato venerdì scorso su ordine del giudice Pablo Ruiz Staiger con l'accusa di essere stato l'autore dell'omicidio aggravato dalla violenza di genere avvenuto lo scorso marzo.
Veronica Soule, scrive El Ciudadano, subì gravi ustioni in quasi tutto il corpo ed è morta il 23 marzo scorso nell'ospedale provinciale di Rosario dopo sei giorni di agonia. A dare l'allarme di quanto avvenuto nella casa in cui la coppia viveva con i figli di 9 e 12 anni è stata la mamma della 31enne, che abita v. Andrea Soule, la sorella della giovane vittima, e alcuni vicini hanno raccontato di aver sentito verso mezzanotte una lite tra Veronica Soule e Lisandro Cabral, lite seguita da una esplosione e poi da delle urla.
«Lisandro è entrato a casa di mia madre - dice Andrea Soule - dicendo che mia sorella si era data fuoco e che lui l'aveva salvata. Mia mamma e l'altra mia sorella sono uscite per soccorrere Veronica: l'hanno trovata sul pavimento del bagno in una pozza d'acqua mista a cenere».
Veronica Soule prima di svenire tra le braccia della mamma avrebbe detto: «Vuole portarmi via i ragazzi», riferendosi ai suoi due figlioletti.
Lisandro Cabral sostiene di aver sorpreso la moglie che cercava di darsi fuoco e di aver tentato di soccorrerla. Gli investigatori che indagano sul caso sono invece convinti che Veronica Soule sia stato vittima di violenza da parte di Lisandro Cabral e stanno cercando di dimostrare che la sua morte è stata un femminicidio e non un suicidio, come sostiene il 35enne.
la famiglia chiede giustizia per veronica soule