I VELENI DI FERRONI - COME MAI NESSUNO CHIEDE AI MAGISTRATI SE HANNO FATTO IL VACCINO? NON MANCANO I NO-VAX ANCHE TRA I GIUDICI, MA QUESTI NON SI ESPONGONO PUBBLICAMENTE, AFFERMANDO CHE “LA PRIVACY VA DIFESA A TUTTI I COSTI”. COME ANDRÀ A FINIRE? A TARALLUCCI E VINO, PERCHÉ PER ENTRARE NEI TRIBUNALI IL GREEN PASS NON SERVIRÀ – NEL PD AMANO PIÙ ARCURI DI RENZI – LE STRANE PROPOSTE CHE ARRIVANO A GIORGETTI – COLETTA NON PERDE UNA FESTA
-Gianfranco Ferroni per “Il Tempo”
AI MAGISTRATI NESSUNO CHIEDE SE SI SONO VACCINATI
Tutti a chiedere al leghista Claudio Borghi se ha fatto il vaccino, e l’interessato si inalbera. E non ha torto: nessuno va a porre la stessa domanda agli alti esponenti della magistratura, per esempio.
Non mancano i no-vax, anche tra i giudici, ma questi non si espongono pubblicamente affermando che “la privacy va difesa a tutti i costi, senza dimenticare che è vietata la diffusione di informazioni sensibili riguardanti la salute”, minacciando azioni civili e penali a coloro che sveleranno i nomi delle toghe non vaccinate.
E di contrari alle inoculazioni ce ne sono molti pure tra gli avvocati. Come andrà a finire? A tarallucci e vino, perché per entrare nei tribunali il green pass non servirà.
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IN CONFINDUSTRIA C’È CHI RIVUOLE LA PANUCCI
In Confindustria, dopo la pubblicazione della lettera del direttore generale Francesca Mariotti agli associati dedicata “al rapporto tra il mondo del lavoro e il vaccino”, come dicono con eufemismo in viale dell’Astronomia, non mancano le polemiche. La frase più gettonata? “Ridateci Marcella Panucci”. Ovvero il precedente direttore generale.
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A GIORGETTI ARRIVANO STRANE PROPOSTE
Da qualche settimana al ministero dello Sviluppo economico gira una strana voce, così bizzarra da sembrare una favola.
Sul tavolo del titolare del dicastero Giancarlo Giorgetti sarebbe giunta un’istanza da parte di alcuni ex collaboratori del predecessore, Luigi Di Maio, che se accolta potrebbe far cambiare il colore dei capelli al presidente della Confindustria Carlo Bonomi: considerare i soci delle società per azioni responsabili sul piano personale nei casi di insolvenza delle imprese, da applicarsi come una sorta di estensione dell’amministrazione straordinaria dalle persone giuridiche a quelle fisiche. Un precedente pericoloso a pochi mesi dalla serie di fallimenti che attraverseranno nei prossimi tempi il mondo dell’imprenditoria nazionale.
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NEL PD AMANO PIÙ ARCURI DI RENZI
Il brillante volume di Matteo Renzi fa discutere, sia nei corridoi dei palazzi sia sotto gli ombrelloni. L’uomo che ama definirsi “Controcorrente” si fa vanto, tra l’altro, del proprio garantismo di ferro.
E nel Pd c’è chi scherza: “Si, ma è un po’ arrugginito, in fondo come quello di tanti altri politici, garantisti e giustizialisti secondo convenienza, perché nelle stesse pagine in cui si bea di aver salvato in aula l’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, muove accuse non circostanziate, fumose e un po’ manettare all’indirizzo del numero uno di Invitalia, l’ex commissario Covid Domenico Arcuri”.
Nel Partito democratico guidato da Enrico Letta, Arcuri viene difeso per “aver gestito la prima fase della pandemia quando obiettivamente, politica a parte, nessuno capiva granché né del virus né di come sconfiggerlo”.
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SPATARO VUOLE L’AMNISTIA PER I REATI MINORI
Tutti contro il ministro della Giustizia Marta Cartabia, nel mondo della magistratura? Non è detto. Intanto un ex procuratore come Armando Spataro si è detto favorevole per un’amnistia per i reati minori.
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RAI, COLETTA NON PERDE UNA FESTA
Ogni giorno una festa, per Stefano Coletta, direttore di Rai1. Una volta lo si vede a palazzo Brancaccio, per salutare l’amico Beppe Convertini, poi la sera successiva eccolo a due passi dalla Rai, per il libro di Lorenzo Vanni intitolato “Il sano de-mente”, dove c’era pure una protagonista della televisione privata di anni fa, Anja Pieroni. “Potrebbe insegnare tante cose a Coletta, Anja”, diceva sorridendo un invitato.