LA VERA DISFATTA DI CHIARA FERRAGNI È LA SUA DISASTROSA STRATEGIA COMUNICATIVA – APPENA SCOPPIATO IL CASO DEL PANDORO GATE, LA MOGLIE DI FEDEZ SI È MOSTRATA COSTERNATA PER SALVARE L’IMMAGINE DA INFLUENCER “ETICAMENTE CORRETTA” – ORA ANNUNCIA AZIONI LEGALI CONTRO I BRAND, COME PIGNA, CHE DECIDONO DI STRACCIARE I CONTRATTI CON LEI – MA FARE CAUSA ALLE AZIENDE CHE VOGLIONO LASCIARLA NON SEMBRA LA MOSSA MIGLIORE PER IL SUO BUSINESS…
-Estratto dell’articolo di www.ilfoglio.it
Chiara Ferragni sta vedendo sbriciolare il suo impero e cambia strategia. Dopo che le Cartiere Pigna, in seguito al Pandorogate, hanno deciso di interrompere i rapporti commerciali per violazione del codice etico, l’influencer ha deciso di portare l’azienda in tribunale. Stracciare il contratto è “un comportamento illegittimo e strumentale”, scrive in una nota Fenice srl, la società che gestisce i marchi della Ferragni, che “contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali”. [...]
[…] questa azione legale, che è anche una minaccia a tutte le altre aziende che hanno adottato o intendono adottare misure analoghe, rende l’idea del clamoroso fallimento della strategia comunicativa della Ferragni per limitare il danno d’immagine.
Inizialmente è apparsa costernata e con gli occhi carichi di lacrime su Instagram, dove ha ammesso in parte le sue responsabilità (“errore di comunicazione”) e si è impegnata a fare davvero beneficenza donando un milione di euro oltre alla multa inflittale dall’Antitrust.
La strategia puntava a preservare, almeno in parte, l’immagine della influencer socialmente impegnata ed eticamente corretta. Ma se ora per trattenere i clienti in fuga li porta in tribunale dicendo che il “codice etico” è un pretesto, vuol dire che la partita è persa. Sarà pure un “pretesto”, ma la sostanza dolorosa per Ferragni è che il suo brand è ritenuto dalle (ex) aziende-partner una perdita economica. [...]